Il momento è critico,
l’animo irrequieto e l’equilibrio infranto.
Come il magma dentro il cono di un vulcano
sei in ebollizione,
sta crescendo l’emozione;
poi uno sguardo e l’accenno ad un sorriso
senti un tuffo dentro il cuore all’improvviso;
sei come tramortito, ti sembra di scoppiare
e vorresti liberarti, lasciarti andare;
invece soffochi nell’incapacità
di dare sfogo al tuo soppresso io.
Come una pistola con il colpo in canna
vorresti urlare al mondo "è finita la condanna",
abbandonarti a ciò che senti,
lasciarti trapassare dagli eventi,
ma se stai pensando a questo,
la tua razionalità ha già preso il posto;
e il tuo impeto sopisce lentamente…
ma ecco, all’improvviso,
di nuovo quello sguardo e quell’accenno di sorriso,
la dolcezza di un istante
e ti riempi nuovamente,
l’emozione che risale
e ti stai sentendo male.
Sei una fisarmonica
al momento piena d'aria;
ancora quel bisogno di sfuggire alle tue insidie
ma la paura incombe
e l’intelletto disinnesca le tue bombe.
Tutto torna nel controllo, come in un risveglio
e ti illudi di sentirti meglio;
ma la fisarmonica ha inspirato
e deve tirar fuori il fiato;
tu sei ancora colmo
e quel fardello che ti porti dentro,
si fa sempre più pesante,
massa opprimente
ti corrode lentamente
e ti senti logorare
tutto preso a ricercare
l’emozione ormai sfuggita
che, affondata nel tuo ego,
ti domandi dov’è andata;
poi la calma ti sovrasta,
ti deprime e spegne dentro,
vittima di un cuore che non può più sopportare
e indefesso lo continui a sentire scalpitare.