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«La donna, per molti, è ancora un oggetto» |
Inserita il 12/08/2013 |
| Nel buio, un urlo
come di animale rubato, ferito da ombre vestite.
Pianto, tra corpi nudi ridenti, non ascoltato.
Lasciata lì,
tra polvere ferruginosa e residui odorosi di abete pulito,
da giganti che,
come rocce nude, hanno fatto di lei gioco sulla sabbia
Nel dolore che annulla il tempo,
stesa... tremante... nuda,
la bocca... livida da baci con forza rubati,
aperta nell'urlo come cascata spumeggiante nell'intorno.
nella vergogna dell'accaduto e
dello sporco sentito " sul e nel" corpo
avvolgente sin nell'anima,
si chiude come bozzolo nel suo dolore |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
«purtroppo le donne sono sempre più spesso vittime di gesti brutali da uno o più uomini e in questa poesia racconto la violenza subita da una donna da un branco di scellerati. alcune di quese donne rimangono segnate per sempre nel loro "IO"» |
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