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Questa è una poesia erotica: se può turbare la tua sensibilita o se non hai più di 18 anni dovresti evitare di leggerla.
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["Se potessi fare l’amore con te ogni notte,
riuscirei ad affrontare qualsiasi domani".
(Lara Zelinskij, "Cuori rossi")]
Se potessi far l’amore con te ogni notte,
nella steppa mi sentirei,
gonfio d’acre aria,
di melme e carni, paleolitiche,
sepolte e cucinate al fuoco, sottoterra.
Se potessi sbatterti ogni giorno,
vecchio satiro, giovane virgulto,
sentire i tuoi guaiti,
le loro complesse partiture,
che graffiano di fauci le lenzuola...
Se potessi, piuma, torturare
il tuo velluto,
crudele Mandarino, preposto al tuo supplizio,
egoista nel prepuzio;
curarti e farti male,
con unguenti di mirto, amara scorza,
sale,
ambra cedro sandalo celeste,
con inferi di scuoterti...
Se potessi scavarti,
indecente gnomo,
come a dea che sa
le sorde nenie delle vacche
che rintoccano le sue tempie
di Signora,
con bestiale gentilezza...
E cancellare così il Tempo,
la Morte,
le domande e le ossessioni della mente;
come una civile e antica polis,
corrotta e bizantina,
assediata da Germani,
sudati e puzzolenti,
gonfi di rapina e foia accumulata...
Ma mortale io sono.
Ti dono, svuotate ed esauste,
metafore di attesa e malata albagia,
apatica e satolla ubriachezza di me,
perso nel mio mondo:
donchisciottesca e argentina,
bibliomane e delirante
enciclopedia.
Allora,
i tuoi sonni pomeridiani cospargo
di svuotate metafore di attesa,
di malattia, con suoni e allusioni,
lingua abrasiva,
che titilla i tuoi dormiveglia
astuti.
Protettivi abbracci e indecenti ironie ti dono,
molli cure di casa e di perdono.
Con mania di vecchio,
lunatico sacripante,
tutte le tue dèe enumero, nell’amarti:
le ninfe, lè dèmoni,
le Ipazie e le Pasìfae,
le Semiramidi e le Beate,
le casalinghe disperate...,
le monache e le puttane,
in questo harem quotidiano
(mio o tuo?)
di prosaiche contraddizioni,
di violenti e sanguinosi alterchi,
di comiche alternanze:
amore, odio, noia, eccitazione.
E dire un...
“Se potessi...”
E attendere, sempre nuova,
la stagione delle messi,
fino al giorno della Fine.
Tutto questo è il viverti ogni giorno.
Lo stupore di esisterti,
pastore ebreo misogino,
ossessionato e ipnotizzato
da sontuosa cananea,
che riassume
le Aspasie, le Beatrici e le Cortigiane,
le compulsive compratrici di feticci
negli empori...
Lo stupore di esisterti,
infinita battaglia di posizione,
paci calde, guerre fredde,
equilibri e geniali soluzioni,
quell’essere unicamente Noi,
mai raggiunto,
mai perduto. |
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