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Fredda la luce che scheggia
le torri di pietra e baldanza
scurite dalla notte di pioggia:
Novgorod, tu mia speranza
Son giunto, ché l’ora è fatale
il principe deve ascoltare
ho udito il cavallo orientale
le terre dei rus’ calpestare
Le vie di locande e mercanti
le strade di vita affollate
le donne con voci invitanti
fratelli ortodossi, scappate!
Al Cremlino, serrate la porta
il tartaro vien per il sacco
Bisanzio è lontana, è morta
non può fermarli il cosacco
Il principe in silenzio mi ode
ma il suo tacere fa male
non perché voglia una lode:
per lui ogni parola è un pugnale
Chiamate i boiari a raccolta
sarà una notte di sangue
terra, ne berrai un'altra volta,
il russo combatte, non langue
Gremite son le alte mura
di lance, di scudi, di spade
asiatico, avrai lotta dura
osasti calcar queste strade
La sera era ormai scesa
gli spalti un mare di luci
ma venne a trattare la resa
un barbaro dagli occhi truci
Risposta la dettero gli archi
non altro, neppure una voce
al tartaro che passa alle armi
coloro che adoran la Croce
Il nemico giunse col vento
battaglia ci fu fino a giorno
i russi valevan per cento
ma dentro fecero ritorno
Poi venne il grosso dell’orda
l’assedio durò settimane
ancor resisteva la porta
ancor le sortite eran vane
Trascorso che fu un mese
la fame mordeva, e la morte
il sovrano che mai si arrese
decise infine la sua sorte
Solo con quattro fidati
il principe uscì d’un tratto
a colui che li aveva affamati
offrì la sua vita in riscatto
Al cospetto del Khan stette
il sole sugli occhi zaffiro
parlò come chi mai cedette
parlò dopo un lungo respiro
“Ti offro la testa per decapitarmi
ti offro denaro, bestie ed unguenti
puoi alle volpi da morto gettarmi
ma non puoi toccar le mie genti”
Il Khan fissava quel volto fiero
la bionda criniera del giovane russo
il Khan era certo un grande guerriero
ma aveva rispetto per un re giusto
“Prendo i tuoi doni come un onore
ma la tua vita, russo, la restituisco
torna in città, ché non sei vincitore
ma son soddisfatto e ti riverisco”
Così l’orda tornò sui suoi passi
con il bottino puntò ad oriente
lasciò i duri campi di erba e sassi
di Novgorod e della sua gente
E ora ritorno, là dove nasce il vento
ma ho una gran storia da raccontare
per me un secolo è solo un momento
ma ho visto l’onore dell’uomo mortale | |
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