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Bevo un bicchiere di buon vino, nella mia stanza chiusa al mondo,
lontano dai raggi del sole e dai sorrisi idioti della gente per bene.
Bevo alla fortuna di chi vive, alla certezza di chi crede,
all’egoismo di chi uccide, all’ignoranza di chi vede tutto bello.
Ho avuto l’impressione d’essere un uomo libero, nella completa solitudine,
al di fuori del conformismo manifesto del mio gran paese.
Mi sono illuso di poter volare lontano dai compromessi
dalle ideologie politiche e dai televisori.
Ho isolato il cervello ad ogni cambiamento, all’amore e alla fantasia, chiuso nella mia gabbia di libertà, senza poster e senza allegria,
votata alla tristezza e alla malinconia.
Ho perso il cuore, necessario in fondo, troppo amore per un uomo libero.
Non ho pensato a dio, come non ho pensato ad un qualsiasi creatore, tutto è nato così per caso I valori, le sicurezze, il lavoro, il sesso...
La libertà ti porta a pensare che nulla ti rende realmente libero nemmeno le corse di un bambino, la gioia di una madre, il senso d’onnipotenza del cinico e arrogante paparazzo, l’organizzazione, l’amicizia, il salto nel vuoto.
Questo cazzo di bicchiere ancora non è finito e già penso alla morte...
al fatto di non poter scegliere dove essere seppelliti,
al fatto che anche in quella circostanza
non si è liberi di decidere dove spargere le nostre ceneri,
al fatto che una volta passati dall’altra parte qualcuno potrebbe anche dirci
questa è la sua porta, questa è la sua stanza, questa è la sua galera.
E’ finito il bicchiere meglio che vada a dormire! | |
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Bob |
08/10/2012 08:48 | 940 |
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