Nel mare dimenticato di Emanuele Strada (Morte)

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Nel mare dimenticato

Morte

E giunse tra i flutti
il salato destino
di un naufragio cercato
dove il sole s'immerge
senza affogare;
il vento è stregato
ed il mare oleoso
va a rapire il mio corpo.

Una rotta a pochi nodi
mi manteneva a galla
sospeso nel peccato
di un brindisi di sangue.

Agli occhi calò il buio
la luce è lontananza
di un cielo a drappi neri,
un pianto disperato
che non saziava l'appetito
del fondale marino
che s'aggrappava
alle caviglie
per trattenermi a se.

E l'aria cambiò in fluoro
l'acqua fece il suo lavoro
nell'esplorare il vuoto
che dentro mi sentivo.

Il cero acceso di speranza
in questo requiem liquido
che si salvi almeno l'anima,
e regalai all'acqua
altr'acqua dal mio pianto.

Addormentai il mio fiato
congedai la voce
accolsi la moneta
che l'odio mi lasciò.

Mi arpionò il mare
lasciandomi affogare
cedendo la bolla d'aria
che in superficie andò.

Non ci sarà una bara
né lapide marmorea
ma un nome nella storia
delle profondità.

Emanuele Strada

14/08/2012 15:46 2| 3829

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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Nota dell'autore:

«Alle vittime dell'acqua.»

Commenti di altri autori:

«Poesia che ha il pregio di lasciar spazio al pensiero del lettore, nel costruire le immagini tragiche della morte in mare.
Versi scritti con forte sentimento e grande emozione essi si sentono dentro.
Drammatica quanto bella nella sua tristezza per la capacità di esser vera.
Una battaglia contro la vita...
Davvero poesia di spessore.»

Bruno Leopardi (14/08/2012)

«Drammatiche metafore rguardando la vita del mare, la lotta per la vita e le sue vittime, versi che esprimono sofferenza, toccante anche il cuore del lettore, poesia intensa e pregevole nello stile, complimenti!»

Colomba (23/08/2012)

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