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«Riferimenti tolkieniani e atmosfera rarefatta per questa meravigliosa poesia cantata da un mezzelfo durante una notte passata alla guardia dei. corpi. dormienti dei compagni di viaggio, tra i monti spettrali dell'AlbaValle» |
Inserita il 30/10/2012 |
Dorme,
dorme la terra,
arida e spoglia,
e sogna di sogni oscuri;
e dormono i monti,
dormon le acque alle fonti,
son quieti, quì, i cuori più duri.
Il sonno ci ruba la voglia,
acquèta ed assònna la terra,
e tutto, quì, dorme...
Regna la Luna,
il velièr di cristallo
che annebbia le menti
ed offusca i pensieri col sonno,
per queste rocce giganti
che filtrano d'ombra le luci,
per queste cave notturne,
dove il giorno è assai breve
ed il Sole riluce soltanto a metà.
Dove andremo, chissà!,
morti, soltanto a metà,
involti nel manto assai lieve
di fumi e di nebbie notturne;
chissà!, oh Irmo, dove conduci
i nostri fiati pesanti,
regolati da un sonno
che governaci i sensi e ci sazia le menti;
chissà per qual porto o qual stallo
ci condurrà, all'indomàn, la fortuna...
Dove andremo, chissà!,
morti, soltanto a metà... |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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«[Léron Erùnnon nell'albavalle]» |
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