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E Marte scese in terra,
e morte vinse il Fato,
e immantinente vi fu guerra.
Sparta fu abbattuta
da mostri, fauni e servi,
crollato il grande muro,
sfondate le auree porte,
perduto il re, ucciso il regno.
Nulla asservì il virtuoso impegno.
Nulla poté contro la sorte
l'esercito dal manto rosso scuro;
gli Spartani parean simili a cervi
fragili durante una battuta,
nonostante fùor audaci in guerra,
forti, non avendo preparato
difesa alcuna per difender la lor terra.
Sepolta la città,
distrutta l'abitanza,
distrutta la città,
sepolta l'abitanza...
Il Fantasma di Sparta, solo,
resistette e covò rabbia;
s'addestrò con ogni forza,
finché, pronto, uscì di scorza,
e armato andò per mare
cercando degli dèi quel sacro altare.
Nol trovò. Rimosse in sabbia,
e con l'ali artificiali,
macchinazioni d'Icaro mentali,
pel monte Olimpo prese il volo.
Intanto dall'Averno
ombre di defunti umani
avanzavan verso l'alto,
guidati dal crudele tra gli dèi,
Ade, che d'ombra luce avviluppar
e dominar tra luce ed ombra
bramava, e i fratri presto spodestar.
Celatamente un attacco a quei
così egli rivolgeva, e di Zeus, l'alto,
liberati dal Tartareo odii e furie dei Titani,
il comando contrastava dall'interno.
Kratos vide dietro a seguitare
l'imponente orda militare;
e fu allora che, entrati in cielo,
posati i piedi sopra 'l velo
soffice e nubioso ai piedi dell'Olimpo,
rubellaronsi i Titani liberati
ad Ade e agli altri divi,
feroci e vengeativi,
possenti ed imponenti ed adirati.
Apparver Elio, Apollo e Poseidone,
fratelli d'orchestre naturali
(ché dal mare il grande sole
arde e vaporizza l'acqua chiara in superficie,
e d'acqua nubi ne son fatte),
a fermar la furia dei Titani:
assieme agl'ultimi Hyperione
era schierato, duce d'orde d'animali,
e combattea con i giganti contr'al mole
degli dèi; ruppe l'effigie
di Zeus padre e offese di siffatte
tutti i grandi, resi sempre ormai più umani...
L'Olimpo dilaniato, e il Fato collassò.
Al Fantasma di Sparta la vittoria,
ai Titani un tempo schiavi,
ai ribelli un tempo oppressi,
a tutti i servi dominati.
Crollarono gli dèi; al Fantasma Kratos la vittoria. |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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«Ribelli, come nella mitologia cristiana anche in quella greca [e forse in tutte le altre (e non solo...)], ribelli che combattono il Fato/Destino per contrastare le autorità assolute, non volendo accettare un signore dell'universo, ma rivendicando il comune diritto di appartenenza e di libertà estrema. E le loro armi sono innumerevoli, poiché la disperazione apporta vantaggi al disperato, nonché un'immensa forza di volontà. Audaci vendicatori e ribelli che con maestria lottano per la propria essenza.» |
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