Utopie! di Jeannine Gérard (Riflessioni)

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Considerazione dell'autore

«La nuit venue, blottie dans ses bras elle en fit son Roi et de sa coupe but la sève. Ô l’ivresse!
Ses sens tourbillonnaient... L'Amour de cet homme allait lui rendre la félicité perdue. Mais à l'orée du jour… quelle tristesse! Elle avait cru qu'un sentiment aurait pu naître»

Inserita il 12/07/2014

Utopie!

Riflessioni

Accablée de Paresse
et de Mélancolie,

traversée
par aucun appétit,

aucune envie,
aucun élan,

elle aimait
de nouveau!

Cette seule disposition
de son cœur

suffisait
à l'enchanter.

Tant il est vrai,

que la passion
éloigne des tourments

et des incertitudes.

Ses journées
commençaient à s'écouler

entièrement consacrées
au plaisir,

et son plaisir...

était de celui
que l’on ressent

à dix huit ans
seulement.

Elle avait soif
de vivre.

Sa vie ne pouvait
se résumer

à une procession
de moments vides.

Aimer,

devait demeurer
un vertige,

un délire,
une fête enivrante.

Et quand elle le vit
pour la première fois

dans la lueur
du couchant...

“Ô souvenance!”...

Tout semblait
flamboyer

pour saluer l’ amour
à peine éclos.

Le martellement
de son cœur

l’étourdissait.

Dans sa poitrine,
c'était le cœur
d’une gamine

qui battait fort!

L’élixir qui montait
dans ses membres

irriguait
son cerveau.

Ses peurs
se dissipaient...

elle aimait
comme elle avait aimé
antan.

La nuit venue,

blottie
dans ses bras

avec une tendresse
adorable,

elle se laissa flotter
dans des étranges
rêveries.

Pleine de dévotion
et de suave volupté,

elle en fit son Roi

et de sa coupe
but la sève.

Ô l’ivresse!

Ses sens
tourbillonnaient...

L'Amour
de cet homme

allait lui rendre
la félicité perdue.

Mais
à l'orée du jour...

quelle tristesse!

Le fardeau
des tourments bien cachés,

recommençait à peser
sur son âme.

Elle avait cru
qu'un sentiment

aurait pu naître

sous l'écorce
qui enveloppait

un cœur de pierre.

Ainsi,
son rêve périssait

pareillement
aux rayons du couchant

qui,
désespérément,

se jetaient dans des flots
flamboyants de révolte.

Jamais conte de fées
fut aussi désolant.

Telle
qu’un morne animal,

meurtrie,

languissante
elle se replie

et cherche l'oubli
dans le désert et le silence.

Comment a- t- elle pu
s’abandonner ainsi

et croire
à l’invraisemblable.

Mais dans ce siècle
d'aventure,

l'Amour
n'est qu'utopie!

Doit
qu'on l'insulte

o
qu'on le glorifie.
.

.
Utopia!
.

Affranta da Pigrizia
e da Malinconia,

attraversata
da nessun appetito,

nessuna voglia,
nessuno slancio...

amava
nuovamente!

Questa sola disposizione
del suo cuore

bastava
ad incantarla.

Tanto è vero

che la passione
allontana dai tormenti

e dalle incertezze.

Le sue giornate
cominciavano a scorrere

interamente dedicate
al piacere,

e il suo piacere...

era di quello che si prova
solo a diciotto anni.

Aveva sete di vivere.

La sua vita
non poteva riassumersi

in una processione
di momenti vuoti.

Amare

doveva rimanere
una vertigine,

un delirio,
una festa inebriante.

E quando lo vide
per la prima volta

nel fulgore
del tramonto,

"Oh memoria!"...

Tutto sembrava
sfavillare

nel salutar l'amore
appena nato.

I martellamenti
del suo cuore

la stordivano.

Nel suo petto

era il cuore
di una ragazzina

che batteva forte!

L’elisir che saliva
nei suoi membri

irrigava
il suo cervello.

Le sue paure
si dissolvevano...

Amava
come aveva amato
un tempo.

Al giungere della notte,

rannicchiata
nelle sue braccia

con tenerezza
adorabile,

si lasciò fluitare
in strane fantasticherie.

Piena di devozione
e di soave voluttà,

ne fece il suo Re

e dal suo calice
bevve la linfa.

Oh l'ebbrezza!

I suoi sensi
volteggiarono...

L’amore
di quest’uomo

andava a restituirgli
la felicità perduta.

Ma,
allo sfiorar dell'alba...

che tristezza!

Il fardello
dei tormenti ben nascosti,

ricomincio a pesare
sulla sua anima.

Aveva creduto
che un sentimento

sarebbe
potuto nascere

sotto la scorza
che avvolgeva

un cuore di pietra.

Così,
il suo sogno periva

similmente
ai raggi del tramonto

che,
disperatamente,

si gettavano nei flotti
fiammeggianti di ribellione.

Mai fiaba
fu così desolante.

Tale
un povero animale,

ferita,

languendo
si ripiega

e cerca l'oblio
nel deserto e nel silenzio.

Come ha potuto
abbandonarsi così

e credere
all'inverosimile.

Ma in questo secolo
di avventura

l'Amore
non è che utopia...

Sia
che lo si insulti

sia
che lo si glorifichi.

Jeannine Gérard

23/04/2012 19:04| 2110|

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