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I tuoi occhi sono lune
di fiamma,
ruote di carri alati
vincenti.
Pallide, le tue mani,
sono
frutti di mandorlo
in fiore,
che s’intrecciano
su braccia di stelo.
Sei per me, brevi, attimi, eterno,
il casto candore
di ogni notte, e
il respiro di questa notte sola,
muta,
e solenne,
come il risveglio.
La luna, gioiello del cielo,
sembra compiacersi
della collana
dei miei fiati
sul tuo posare,
appare gravida
dei nostri sguardi,
avida spettatrice al
teatro dell'amore.
Parole, quante parole che sai dire,
eppure ora sei silente,
e non mi sembra vero.
Resterei ad ascoltarti
per ore.
In silenzio.
Continuerei ad amarti quando tutto
tace,
e dormi,
stanca.
E’ più facile amarti
mentre dormi,
nei miei sogni.
Mentre dormi.
Il tuo respiro
come un folletto danza sul
cubo della mia anima,
prendendosi gioco dell’anima mia.
Lascia che i vecchi
mastichino
il nostro amore,
tra le finestre socchiuse
della loro follia.
Mia unica presunzione
è l’amore.
Lascia che rida
il pagliaccio,
e che squilli
la sveglia di tromba
del mattino.
Non lasciare libero
il tuo sogno, tienilo
stretto fino
al mio arrivo.
Il sole sta bussando
alla porta, ma
in cielo c’è ancora
una nuvola notturna,
che, silenziosamente,
del nostro amore si culla.
Aspettami ancora,
e dentro un sogno
chiamami.
Se vorrai, sarò
stella del tuo cielo
anch’io. |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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