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«Non è che la nostra vita "reale" fosse poi così catastrofica, ma rifugiarci nel nostro "angolo di cielo”, ci aiutava a vivere con spensieratezza. Protagonisti di un incantesimo, avvolti da una strana magia, riuscivamo a colorare di emozioni le nostre giornate... e ogni gesto, ogni parola, ogni pensiero, assumeva un nuovo significato e tutto aveva più senso
"Un portone di un palazzo d'epoca dentro cui ripararsi da un improvviso acquazzone estivo..." - E' così che vedeva - "il nostro angolo di cielo, dove le nostre nuvole candide" erano "vicine al punto di sfiorarsi..."
Ovviamente, solo ed unicamente, un sogno ormai ammuffito... ℐℬ ♥» |
Inserita il 10/12/2012 |
| Riecheggia ora sfocato nella mia mente
il ricordo delle nostre gioiose risate
e le nostre corse a cercar riparo
dalla pioggia di quei temporali estivi...
Chissà se quel sogno, poi,
avremmo vissuto davvero...
Forse quel nido di cielo,
avrebbe avuto
solide pareti d’amore,
vestite di carta
cosparsa di tiglio e vaniglia,
ed un portone intarsiato
al quale bussare con il sussulto
di nuovi batticuori
E poi, un giardino di poesie,
fiorite su di un antico mandorlo
odoroso di vergini sospiri,
che avrebbe pacato
l'attesa di ogni tuo ritorno,
addolcendo l'acre effluvio
di nostalgiche lacrime
ad ogni tua partenza
All’ombra del mandorlo fiorito,
contemplerò quella pioggia d’estate
che ha visto baciare foglie
sepolte da candida neve…
Pioggia che lambisce e ristagna
sui germogli dei miei pensieri,
ammuffendo le pareti di un sogno,
vestite di carta
cosparsa di tiglio e vaniglia... |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
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«"Un portone di un palazzo d'epoca
dentro cui ripararsi da un improvviso acquazzone estivo..."
- E' così che vedevamo - "il nostro angolo di cielo,
dove le nostre nuvole candide"
erano "vicine al punto di sfiorarsi..."
Ovviamente, un meraviglioso sogno d'amore...» |
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