Ennio e la sua jazzband andavano a Roccaraso
con tutti gli strumenti su una giardiniera
in quel lontano inverno attesi a una fiera
ma sulle cinquemiglia accade il tristo caso
Forarono una gomma li beccò una nevicata
non si vedeva a un passo una cosa disperata
Faceva un freddo cane e nessuno osava uscire
aprirono l'aria calda e si misero ad aspettare
ma la tormenta fuori non sembrava voler cessare
così il batterista si decise a intervenire
Posò bacchette e piatti s'imbacuccò per bene
contro la neve e il vento s'offrì spavalda speme
Dal vano anteriore prese la ruota di scorta
velocemente con il cric sollevò la scocca
posizionò la ruota spingendo con la nocca
riavvitò i bulloni girando la ritorta
Ma ecco che un ululato fosco il sangue gli gelò
dal buio più infernale di colpo il branco s'avventò
Riuscì a tornare dentro balzando con vigore
i lupi s'accalcarono ringhiando con furore
raspavano la macchina con feroce ardore
i musici gridavano senza nessun pudore
Aiuto aiuto ci sbranano accorrete gente
ma le voci si perdevano nel nulla di quel niente
Finalmente riuscirono a partire a mo' d'espresso
s'avviarono sobbalzando e slittando molto spesso
i lupi non mollavano e inseguivano dappresso
qualcuno se la fece sotto ch'era un po' più lesso
Ma finalmente a valle la neve rimase ai lati
i lupi si fermarono ringhianti e scornacchiati
Così la jazzband tornò sana e salva a casa giù
anche se un po' maleodorante a causa dell'impresa
a Santa Cecilia un gran cero accesero in chiesa
promisero a se stessi di non andare mai più
In quel di Roccaraso col rischio di nevicare
sballarono gli strumenti e si misero a suonare