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Poesia sul tema Disastri ambientali
E' nel progresso che avanza
il germe d'una progressiva disumanizzazione
o è solo il regredire del rispetto
verso il creato che ci accoglie?
Senza memoria del tempo
nè premura e rigurdo per l'avvenire
rimaniamo assorti nel massimizzare
lo sfruttamento del presente
Essere la continuità
tra passato e futuro
è il senso
Avvelenati dalla frenesia del vivere,
trafitti dalla nevrosi del consumismo
ci alieniamo consunti
in piccoli homo consumens
Geme il sussulto silvestre
del verde cementificato
Chiamiamo istinto alla conservazione
l'obbligar la natura
ad adattarsi ai nostri capricci
Plasmiamo la terra
a nostra immagine e somiglianza
rendendola fragile e precaria
Bitume, diossina, scorie nucleari
sono la prole infertile
del nostro venefico secolo
Un habitat artificiale
sarà la convenzionale dimora
ch'attende le nostre sintetiche spoglie
Quando non resteranno
ch'erranti peregrini
rifugiati climatici
dove affonderanno radici
le prossime generazioni?
Infranti gl'equilibri,
vacilliamo tra la deriva
e un'in/evitabile naufragio
Madre terra che ci hai partorito
e allattato nel tuo liquido amniotico,
reso livido dalla nostra noncuranza
Irrispettosi finiremo strozzati
dal cordone ombelicale
che ci lega al tuo destino. |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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