Il vento rinforza
il suo lamento,
grosse nuvole nere
avanzano velocemente.
All'orizzonte
bagliori sinistri
e cupo brontolio.

Quando ero ragazzo,
nel cortile di casa,
le voci di papà e mamma,
sovrastavano il tuono:
Ezio, Tina, Mario,
venite in casa;
tra poco diluvia.

Io non ho nessuno da chiamare,
solo i ricordi.

I Colombi
si affrettano
a cercare riparo,
le ultime Rondini
si nascondono
sotto i tetti.
Sono appena le sette,
ritorno a letto.

Una luce accecante,
poi,
un rumore assordante;
ecco,
arriva.

La mia metà
si sveglia all'improvviso,
ha paura dei temporali.

Un'altro bagliore,
un'altro secco rumore.
Tremante,
con la paura stampata in faccia,
si rannicchia
tra le mie braccia.
Io,
da vecchio mascalzone,
colgo a volo l'occasione.

Era tanto che non facevamo all'amore,
...e fuori piove.