Nel sogno
me stessa
con spalle ricurve
schiacciate da un peso,
fardello invisibile.

Andavo arrancando
per viottoli impervi
salendo a fatica
fra ciottoli,
sterpi
e rovi insidiosi
celanti dirupi.

L'incedere arduo
attenta a ogni passo
temendo gli agguati
di vili serpenti.

Inciampavo
cadevo
a stento rialzavo
le membra distrutte.

E pur sotto il peso
del grave fardello
il mio sguardo teneva
il suo fiero cipiglio.

Infine trovavo
tranquilla radura.
Riposo agognato.
Un momento di pace.

Il bagaglio posavo,
m'adagiavo sfinita,
la mente acquietavo.

Ma breve la tregua.
Di nuovo in cammino.
Il cielo oscurato
da nembi rabbiosi.

Riparo non c'era.
Cercavo qualcuno,
un sostegno
una mano,
una voce,
un appiglio.

Nessuno
all'intorno.

Tempesta furente
calava la notte
lontana la meta.

Il buio profondo
sembrava infinito
ma luce dell'alba
arriva puntuale.

E sul far del giorno
un sole nascente
riaccendeva speranze
donava vigore .

La vita è una sfida
ti mette alla prova.
E'dura e severa.
Non concede riposo
se non pochi istanti
per breve ristoro.

Di questi momenti,
preziosi tesori,
gustare l'essenza,
i colori, i sapori
è l'unico modo
per dare un motivo
a tanta fatica
del nostro cammino.