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Questa è una poesia erotica: se può turbare la tua sensibilita o se non hai più di 18 anni dovresti evitare di leggerla.
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Sai cosa non sopporto, vento? Il fatto
che tu, correndo via fuggitivo e indifferente,
possa soffocare anche i conati di questo piccolo fuoco,
da me acceso nel cantuccio più riposto delle mie brame.
Mi accuccio qui, sono un Qoelet che ritorna
nella terra delle ombre selvose del proprio passato,
e cerco di accendere un piccolo fuoco sul bivacco del transitorio.
No, vento, col tuo subitaneo passo non spegnere il fuoco,
lascia che arda almeno per un poco, concedici ancora del tempo,
fino a che esso non abbia avvampato del tutto
il corpo in cellulosa caduca del Sigillo gualcito e morente.
Sì, che dalle ceneri combuste
del cartaceo Sigillo – ricetto di speranze vetuste e spente –
possa nascere l'Anima, indefinita e totipotente,
così come dal sogno in rodovetro
nasce la danza della bionda fanciulla marinara.
Solo dopo, solamente dopo l'orgasmo dell'attimo estinto,
porta via le sue ceneri, vento;
e assieme portane via, con te, l'Anima – Sigillo embrionale e nascente –,
verso il chissà dove dell'imprevedibile.
Senza confini, senza passato presente e futuro.
Oltre la Vita, oltre la Morte.
Fa' partire, dopo che l'ultima fiammella si sarà spenta,
l'aria quintessenziale dell'antico Sigillo.
Falla partire, sospingila in alto, sollevala da quella terra
in cui le mole di pietra polverosa distillano un olio imperituro
che dà sapore alle ore di noia psicoanalitica. Che s'innalzi,
sottile e pungente, balsamo lustrale dalla pira funebre
del centro, dal brodo inquieto del cefalopode ancestrale.
Oh, dai colli imbionditi a metà giugno
ti vedo partire, separarti dal loro basso orizzonte,
mio Sigillo di putredini edeniche,
portato in alto dalla brezza. Corri via, segui il vento.
Sarai tu l'aquilone senza membra né ossa,
lo spermatozoo dall'Anima multiforme
che il grembo della bionda fanciulla in rodovetro accoglierà. | |
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Pan23 |
07/06/2010 01:54| 6768 |
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