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Questa poesia è inserita in:
Divagazioni di Silvana Poccioni(18 poesie) Diciotto poesie d'amore
Considerazione dell'autore
«Negli ultimi anni della sua pur lunga esistenza, mio padre avrebbe preferito morire piuttosto che starsene inerte ad aspettare la fine. Persona attiva e creativa, aeromodellista, lettore inesausto, dotato di insaziabile curiositas, non accettava le limitazioni impostegli da quello che definiva "il maledetto ictus". L’ho amato e ammirato fino alla fine... mio padre... anche per la silenziosa dignità con cui ha saputo uscire di scena.»
Inserita il 06/01/2018
Rinuncia
Famiglia
Il vecchio lupo di mare
ha tirato i remi in barca
e attende
inerte
che l’onda travolga il suo piccolo guscio di noce.
Spettatore assente di giorni non suoi
siede
in un vuoto universo
chiuso nei lunghi silenzi
di chi sta per partire
e ha già salutato i suoi cari.
Maledice la destra
forte un tempo
e ferma
mano da chirurgo
e da orologiaio.
Rammenta la vasta distesa
del cielo senza vento
i voli radenti e i looping
e la gran volta rovescia.
Odia la noia di oggi
i ricordi di ieri
la morte
ancora lontana
divenuta sua sola compagna.
Più di uno spicchio di vita
darei
per risvegliarlo da questo letargo.
Se un attimo solo volesse specchiarsi
nell’uomo di un tempo
potrei ritrovare mio padre
com’era.
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