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«Alberto era il mio collega obiettore quando feci il servizio civile. Suo papa' era medico (e Alberto studiava medicina). Avevamo entrambi avuto esperienze traumatiche cogli ospiti della comunita'. Io sognavo di partire per l'Inghilterra e consultavo l'I- Ching per trarne un oracolo. Alberto sperava di lasciare la comunita' del servizio civile.» |
Inserita il 18/03/2010 |
Poesia sul tema Spogli viali
Molto va in cerca di chi ama chi parte
per un bel viaggio da solo.
E chi lo sa. Mica si va
molto lontano. Scommettiamo?
Vorrei potere parlare parole bambine
come un piccolo orso che parla,
come un gruppetto di animali di pezza
che parlano, che tutti hanno parole
che parlano a tutti. Non posso.
E nemmeno il poeta, mi sa. Ma fosti tu
o fu tuo padre di già quasi vecchio
a ricordarci che un medico
che sia soltanto un medico
non è neanche un medico? I nostri malati
smarrivano a tratti il senso del possibile,
ben al di là del reale. La realtà
in realtà è ridicola, ridicolmente piccola
parte di tutto il possibile. In pochi
avvertono la differenza. E ancora
così è l'amore, così è la solitudine.
L'abitudine
appanna l'amore anche per anni se va male.
Per questo l'amore va bene per chi ha più pazienza
o per chi si distrae. Ecco, vedi, anche tu
ti stringi nelle spalle. Io per me
vorrei stringere altro, vorrei
spalle più larghe da stringere, mi sfiora
persino l'idea disonesta di tradire
il testo, e cammino
come chi va preceduto dal suo cane sciolto.
Ma ti ascolto, non credere. Ascolta
anche tu:
"La raccolta. Riuscita.
Il re si avvicina al suo tempio.
Propizio è vedere il grande uomo.
Ciò reca riuscita. Propizia
è perseveranza. Offrire grandi
sacrifici arreca salute. Propizio
è intraprendere qualche cosa.''
Quel che segue ha figura, si tocca,
e io lo so che è un sorriso
che stringe, lo avverto, è una voce
al telefono, che dice
e tace, e non so più il suo nome,
però rispondo a tono:
"Il lago è al di sopra della terra:
l'immagine della raccolta.
Così il nobile rinnova le sue armi
per fronteggiare l'imprevisto.
Se sei verace, ma non fino alla fine
vi è ora scompiglio, ora raccolta.
Se chiami, basta un gesto per tornare a ridere.
Non rammaricarti. Andare è senza macchia.''
Ma poi aggiunge:
"Raccolta con sospiri. Nulla che sia
propizio. Andare è senza macchia.
Piccola umiliazione.''
Piccola contraddizione che brilla,
ala di gioia selvaggia senza bisogno
di nessuna speranza, giuramento
spergiuro, malcerto
sguardo nella bellezza, amico assente! Il futuro
assicura amarezza, il colloquio
può portare ristoro o sconforto, a seconda
se il pericolo che ci persuade sta dentro
o ci circonda d'attorno. Ad esempio, Roberto
l'avevo assolto io, senza capirlo:
chiese ed ottenne in anticipo per mia vece
il suo perdono di figlio diseredato.
E lo so che hai pensato
di avere perduto la fine.
La fine di che cosa. Ci è dato
talvolta di trovare un'altra copia
di un libro perso, un ricordo
o un senso smarrito, o un pensiero
rapito. E` raro, è vero, ma non è
uno scherzo. Siamo noi. La sera
è allora il lampo tranquillo che tu prediligi
nel tardo agosto, in un locale semivuoto,
o all'aperto, tra i tavoli. Sui marciapiedi
poche macchine in sosta. L'ultima riga
recita: "Grande salute!
Nessuna macchia." Scuotiamo
la testa in assenso. Senza indizi
o presentimenti, sappiamo che presto
la città già deserta si ripopola. |
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