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Responsabilità sociale
L'uomo che guardava passare i treni
Uomini
Spiccioli di vita che scivolano via ...
attimi persi in un grigio ufficio stretto e buio
L'uomo che guardava passare i treni
restava lì...fermo per ore ad aspettare seduto su quella fredda panchina
Respirava l'odore acre e acido dei binari
...e sognava destinazioni ignote
mentre l'altoparlante annunciava l'ennesimo ritardo
Piangeva lacrime di nebbia e pioggia
incartava sogni nel buio della stanza
Lui... gabbiano stanco di volare
...mentre il treno correva lungo i sentieri della Vita
sentiva un gran freddo dentro l'anima,
assorto nei suoi pensieri considerava il suo destino
amare senza speranza
...troppe false attese dietro l'angolo
Una vita piena di rinunce e di mute sofferenze
...in solitudine parole vuote accompagnavano i suoi respiri
Oltre il tempo... oltre le distanze
Lui oggi è ...ancora lì ...a vedere i treni passare e a inventarsi l'amore
Questa poesia è pubblicata sotto una Licenza Creative Commons: è possibile riprodurla, distribuirla, rappresentarla o recitarla in pubblico, a condizione che non venga modificata od in alcun modo alterata, che venga sempre data l'attribuzione all'autore/autrice, e che non vi sia alcuno scopo commerciale.
«Frequentatrice di Stazioni ferroviarie per il mio lavoro, ti dirò che di uomini e naturalmente donne del genere ne ho visti parecchi. Lo sferragliare del treno ha suscitato sempre un certo interesse sia nei bambini che nelle persone disilluse dalla vita. Mi sembra di vederlo quell'uomo solo... e poi nelle stazioni c'è sempre qualcuno che piange perché è luogo di partenze e di inevitabili addii... quindi ci si confonde meglio! Questa poesia mi è piaciuta in modo particolare. Brava!»
«Leggo in questi versi l'immagine dell'uomo che osserva la sua parte di vita fatta di rimpianti passargli accanto I binari tracciano la via che consente al treno di percorrere la sua corsa sempre avanti, come la vita e quando si rincresce di aver atteso invano, di osservare muti e in solitudine le proprie rinunce e sofferenze c'è la consapevolezza che il tempo non perdona alcun indugio. Osservo una scena reale leggendo questa stupenda poesia che sento immensamente interpretando la metafora di vita che ho colto nel mio personale giudizio.»
«Versi che toccano il cuore – la nostra vita corre come un treno, ma le fermate sono tante prima di arrivare a destinazione – cerchiamo di prendere la vita con più calma, tanto prima o poi arriveremo là ugualmente.»
«L'altoparlante annuncia il ritardo di un treno che non arriverà mai a destinazione... Si perdono le illusioni su quel binario aspettando seduto su quella panchina... Intensa e apprezzata»
«Amarezza, sconforto, disillusione... attesa Elementi molto ben mischelati in questa poesia, negli occhi di quell'uomo che, lì, seduto in panchina, riflette, pensa, sussurra a se stesso... tace e ... E' una delle tue più belle poesie Immagini nitide, fotografia di un'anima mirabilmente espressa Meriti tutti gli applausi di questo grande teatro La conservo perché mi è proprio piaciuta tantissimo»
«Questa poesia mi ricorda una Novella di Pirandello, dove c'era un uomo che lavorava alla stazione, e senza aver mai mosso un passo, diceva di aver visto tutti i continenti, perché saliva su ogni treno che passava, su ogni fischio... Versi davvero memorabili questi, li conservo per rileggerli.»
«Una poesia essenziale e splendida, meriterebbe un premio! Tu sei Poetessa, perché riesci a vedere dentro le persone, una grande dote mia cara amica. Conserveró questa tua dentro al cuore.»
«incartare i sogni... aspettare senza mai partire, osservare i treni dalla stanza, inventarsi un amore, poesia di grandissimao significato, mi rivedo in pieno in quell'uomo che vorrebbe ma non può, vittima di un destino... Meravigliosa!»
«Guardare partire i treni che si sa che torneranno...è l'illusione che anche il tempo andato possa ritornare. Bellissima, profondamente apprezzata e condifisa.»
«Un po' come guardare la vita da un oblò, senza farne parte, se non in quella rinunciataria. Come spettatore e mai protagonista. O, per meglio dire, solo protagonista di un grande desolante vuoto dentro se stesso. Versi intrisi di amara tristezza. In un contenuto che può indurre a far riflettere quante occasioni possono sprecarsi nella vita, crogiolandosi in uno sterile vittimismo piuttosto che reagire e cercar la gioia anche nelle più piccole cose ... Versi apprezzatissimi.»
«per motivi di lavoro ho viaggiato sui treni per lunghi anni... ed ogni mattina uno scorrer di visi, alcunj noti altri meno, e di tanti ho visto gli occhi persi nel vuoto ad inseguire sogni... poesia veramente toccante quanto reale è il nostro bisogno di sognare, di inseguire un sogno d'amore, di attendere ciò che forse mai riusciremo a raggiungere. il mio personale plauso all'autrice!»
«Mio nonno era capostazione e mi diceva che la vita è come una stazione, ogni tanto passa un treno e se prendi quello giusto arrivi alla destinazione giusta, ma se ti sbagli devi scendere subito e cercare un altro treno senza tornare alla stazione di partenza perché sarebbe un grave errore. L'importane, diceva ancora, è non aver paura di sbagliare perché serve ad imparare a diventare capostazione (avevo un nonno dotato di ironia). Questa splendidapoesia mi ricorda molto dele parole del nonno e di vecchi treni sbuffanti che l'uomo ha paura di prendere e preferisce guadarli.»
«Poesia insolita particolarmente bella. Nella desolazione di una stazione solitaria un uomo affida i suoi pensieri ad un treno che li porta via lontano verso un futuro che non conosce e spera possa asciugare le lacrime del presente. Tra le tante attesa false del passato l'arrivo reale del treno è un evento positivo un speranza a cui affidare il sogno d'amore che da tanto tempo porta chiuso nel suo cuore. Una vita sempre vissuta nel grigiore e nella tristezza aspetta di compiere il suo riscatto che potrebbe avvenire anche tra lo sferragliare dei treni e l'odore acido dei binari in una squallida stazione. Le emozioni scaturiscono in ogni luogo e momento siamo tutti uomini dei treni quando sappiamo sognare. Versi che lasciano il segno»
«Essendo un macchinista, passando dalle stazioni ho visto molte volte questa scena, magistralmente descritta che mi emoziona sempre, così come questa tua poesia che condivido.»
«Tutto è stato detto a questa poesia, a questi versi... a questi pensieri . Un ritmo lento... dolcissimo ...melanconico, immagini che parlano da sole e paiono muoversi ...come in un tempo che fu, fra nebbie e fumi... e rumori C'è magia in questi versi... avvolgono tutto cose e persone entrano nell'anima e soprattutto ci permettono di entrare nel cuore e nel pensiero del magico uomo del treno del suo essere e dei suoi sogni. Lo potremmo definire l'uomo dei sogni... una fantastica storia che esce da una favola. Splendida»
Cristalli nel vento Autrici del sito Scrivere Una raccolta di poesie è talvolta cosa stucchevole se non sorretta da un’idea che dia coerenza a un “canovaccio”, una sorta di filo di Arianna che conduca il lettore alla scoperta di un significato d’assieme. In verità un’idea in questa pubblicazione c’è ed è “forte”: sedici poetesse, dotate di spiccato lirismo e felicemente ispirate, cantano la vita attraverso le sfaccettature di uno smeriglio di cristallo. Cristalli nel vento, è l’opportuno titolo dell’opera, e son davvero puri petali di cristallo queste liriche, petali da strappare uno per uno.