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Guarda come brilla il cielo
oltre questa terra,
dove le bombe sono accecanti
e spezzano corpi
in nome di una storia.
E come corrono i bambini
nei campi già minati,
per giocare ad essere soldati
in una terra di nessuno.
C'è sempre un innocente
che grida nel cuor suo
insieme ad un deficiente
che crede nel suo dio.
Ma se c'è posto anche per noi...
guarda la farsa di una tregua
in una scatola che parla
per raccogliere consensi:
Parla l'unica sua lingua
il chi se ne frega
di un mercante
che misura senza pesi.
C'è sempre un innocente
che grida nel cuor suo
insieme ad un deficiente
che crede nel suo dio.
Lo diceva già mio nonno,
ma poco importa se era un sogno,
e diceva pure,
che nella giostra della terra
c'è sempre posto
per giocare a far la guerra.
Guarda l'arma di chi lotta;
o stai sopra, oppur di sotto,
è la stessa di chi ama,
o di chi è nascosto
per rubare solo un pasto.
C'è chi non vuol essere seppellito
in case poi bruciate
solo perché sono dei coloni disarmati
nella terra di nessuno.
Guarda allora i figli della cultura,
hanno dentro una poesia già dosata
e si inventano metafore addolcite.
Ma poi li vedi camminare
con la testa già rasata
sotto una bandiera
che non ha nessun colore.
C'è sempre un innocente
che grida nel cuor suo
insieme ad un deficiente
che crede nel suo dio.
E ogni nuovo re
è sempre senza corona,
ma raccoglie i suoi consensi
per un credo a doppio senso.
Guarda bene
come i carri di ogni guerra
girano i cannoni verso noi;
guardali per bene in questa terra,
dove gli altri siamo noi,
e se non ti basta un dito già puntato,
abbracciami più forte
in questa terra di nessuno:
per noi che ci illudiamo
non ci sarà un domani. | |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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