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Le 53 poesie pubblicate il giorno 09/10/2017
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C’è qualcosa di vero e ci tocca
adesso che, non vediamo più niente.
Qualcosa di grande
come la pioggia perduta dal cielo
incastrata ad ogni betulla.
Febbre o follia, nei solchi profondi affondati dal tempo.
Non c’eravamo... eppure, (l’eco
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Perché se ascoltavo la pioggia
forse era tempo di andare
via da queste ceneri di terra
che non potevano sapere
Quanto stessi male
tutto il giorno ad aspettare
una parola
o un gesto di seta nera
Perché se sospendevo il respiro
era il cuore a
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Cammino a passi lenti
accellero e poi rallento
come sabbia è il mio mondo
come sabbia e vento.
In questa società
costruita sulla menzogna
dove gli idioti diventano scienziati
rifiutano vaccini e parlano di sirene
s’inventano scie chimiche
e
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C’era una volta chi si domandava
se un grido d’aiuto valeva una risposta?
Lo domando verseggiando
in un modo inusuale
per dar voce alle parole
che fluttuano a volte nell’aria
e, mute rimangono
per secondi, minuti e ore.
Fugace
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Sentenziano. Uomini stagioni.
Di gioie e sofferenze. Perle che si staccano
a trovare giovamento al suolo
Si cerca una traccia in un frammento scomposto
e nel puzzle delle ore insonni
e si trae beneficio da questo moto obliquo delle cose
da un
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Un lungomare dove appassiscono tramonti
un altro dove sbocciano albe
-l’isola di Ortigia a Siracusa
la greca, che diventò barocca.
Qui discuteva Platone di città ideale
e Archimede veniva alla luce.
Qui il mito alla storia s’accosta
con
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La mia vita è un gran deserto
senza un’oasi di pace,
vivo dentro a un tunnel blu
da che tu non ci sei più.
Sono sola in
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So fare solo quel che posso fare
e non mi metto certo in evidenza
con le forme profonde del poetare
e per questo vi chiedo la pazienza.
Soltanto nel sonetto so rimare
e con l’haiku non ho la confidenza
ch’è troppo complicato a compilare
e al
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| Ci sono ancora tutti i lividi
sulla tua pelle.
Il tempo non ha saputo più
dove nasconderli.
Li avresti trovati
anche sotto la nuova coperta
anche tra la barba incolta.
Sono giunti fino al cuore
e non basta l’unguento
delle sue mani forti
a
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| È desio d’ogni poeta
che sua rima sia scoperta
non da critico geniale
ma da pubblico essenziale
Mi domando come e quando
anche solo simulando
troverà riposo e pace
il mio dire pervicace
Rimarranno nel futuro
le parole che catturo
come
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| La pietra rotola verso valle.
Incontra ostacoli:
divide
incanala
conduce.
L’ultimo mio amore sei
stata tu - dice
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| Cammina nell’autunno ancora acerba
mattina di bambini e di pacciame
attorno gonfie viscere – letame -
il male vomitato
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Amore
è tenersi per mano
coi segni del tempo,
con le rughe
dove dormono i sogni.
Il respiro
colonna sonora
dei giorni trascorsi
con ciò che
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sono qui
e la tua parola
ingenua aguzza
fende l’anima
il mare segna
d’un moto continuo
senza pace
e la fine immaginata
nell’inutile pulsare
delle vene
non è
ciò che sperai
sono qui
e tu splendi inaccessibile
e la luna non ha
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Rattoppo un ennesimo strappo,
stanca, arresa, silente.
L’inutile grido rimane nel cuore.
Anche le parole,
amiche e
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Quando due anime si toccano
esplodono in un connubio di sensi
e allora,
lascia quelle catene compiere il proprio destino
per occhi che non hanno bisogno di vedere
nel punto in cui l’amore sutura le ferite.
Oblio di parole ad ogni come
dimentichi
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Non conta quanto è bella la serata,
il sole é bianco come un panno steso
sopra il ponente e fa da contrappeso
alla montagna limpida e screziata.
Placido, ottobre, s’ innamora e dice,
facendo il verso all’ ultima calura,
che porterà con sé alla
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| Parole sommesse,
lamenti a fil di voce
Pianti ... sofferenza.
In questi luoghi asettici dove
non si ferma il via vai di gente
che a casa vuol tornare.
Rompe il silenzio un campanello
nella notte ... qualcuno sta male,
in lontananza urla
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| Riversa su di me i tuoi pensieri
e, ti sia lieta l’attesa
nell’inebriante aroma
di questa solitaria pineta
che rinfresca
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È un fiore che si sveglia
ogni mattina,
alza gli occhi al cielo e prega.
Non vuole più cantare
la sua melodia,
la sua gola è divenuta afona
di canti e di parole sperdute
Ora farà suono
solo il battito del suo cuore,
e voleranno petali di
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Spiazzo
un principio d’autunno
nel recidere il tempo
non ancora
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Amo l’autunno.
Ha tutti i colori delle mie malinconie
e un sapore dolce e languido, come di nostalgia
di quei vissuti stillati nel crogiuolo dei ricordi
per conservarne solamente il bello.
Andata è la frenesia creativa
che scuote la natura in
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Sentii una fitta
sulla cicatrice del cuore,
lo schiocco della delusione
mi colpiva era ancora sospesa
nell’aria stagnante.
In attesa di fiori di gelsomino bianco
garantiva riposo dove ancora c’era abbandono
non ero più tornata dentro quel
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In illo tempore, il nostro Creatore
era un poco indeciso sul da fare
e sentiva un leggero malumore:
vinto il dubbio, fu
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Conservo intatto
lo stupore
per la foglia rossa
e il suo valzer dirupato.
Conosco la pace
gialla
dei giardini
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Mille volti
in disguido di apparenze,
trasfigurando la pelle.
Irriconoscibile tratto di personalità
in uno scambio di opposte fattezze.
Perenne ricerca del sé,
maschera deforme in volubile aspetto
veste le spoglie dell’effimero tempo.
Polverizzato
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Nascosto
dietro al muro dell’impossibile
mi riparo dal vento
dalla pioggia della luna
dal mistero di nuvole impazzite
-polvere di gesso le parole-
Nascosto
rabbrividisco al fato
alle labbra dell’inferno
al richiamo di Dio
ai miei giochi
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Quanto or m’è d’astio il silenzio che intorno
qui sovviènmi; e il tramonto che empie cure
mi scaglia!... Oh Notte! Muòr così il giorno,
il qual suo trono or cede a tue ombre oscure
che a lòr volta di nebbie vèston. Torno
io forse nel tuo ventre,
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In ginocchio stasera per l’orrore
che oggi ho visto sul mare della morte;
anime maltrattate dalla sorte,
disperati occhi
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Adotterò una stella,
in questa notte che profuma di solitudine,
quando i fiori si nascondono nella penombra
ed il buio si veste di onnipotenza.
Canterò alla luna
tutti i rumori del silenzio
con l’ultimo filo di speranza che mi arde in gola.
Qui
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53 poesie pubblicate nel giorno 09/10/2017. In questa pagina dal n° 8 al n° 37.
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