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Le 57 poesie pubblicate il giorno 17/02/2017
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Avrò giorni nuovi
per amarti ancora
nuovi silenzi
su cui cantar parole
e colori
per pitturar di festa
il tempo che rimane
avrò forti braccia
per costruirti
un mondo immenso
e ali possenti
per portarti in volo
a conoscerne i
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Turan |
17/02/2017 15:29| 2388 |
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Tra le dita stringevo un filo d'oro:
era un tempo pieno e soave che
illuminava il cielo.
Maturavano le spighe, al sole di
giugno ed i papaveri rendevano
l'estate piena e perfetta.
Poi, con l'autunno, si spense il
suo splendore e le
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Eri scoglio
su cui approdare negli inverni ostili
quando la bruma confondeva il respiro
e la mia casa era nella tua mano.
Ora
sono senza un tetto,
un riparo dal vento,
una scatola di cartone
in cui dipingere la primavera.
Le tue stelle
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Ho combattuto
ed è tanto
ritenni di poter vincere
ma natura e sorte
studio e sforzi repressero...
E smisero i pensieri di pensare
e ali leggere di volare
perché lui solo
non fu mai solo
se non condotto verso bieco
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sudicia sia notte che mi appare innanzi
legato al sogno di mille volti smarriti
dietro la coltre odorosa di pioggia
lungo i sentieri disseminati di oblio
le lacrime della rugiada bagnarono
le pareti dall'inquieta anima
esposta da troppo
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Ho guardato
con i tuoi occhi il tutto
il non mio
l'astratto
il qualunque
il cielo trasparente dell'oblio.
Ho guardato
con i tuoi occhi il buio
intravisto la fine
l'inizio del niente
la luce di stelle infinite.
Ho pianto
con i tuoi occhi
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L’ora s’è involata
del mattino
mentre volevo
averti ancor con me
Altrove persa
dentro i tuoi ricordi
non ritorni
ed io so il perché
Invano cerco allora
di afferrarti
a che tu possa
restar accanto a me
Non c’è alternativa
per i
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Il mio gridare alla luna storpia
l’essenza della solitudine, s’inerpica
tra le ansie e le paure
per precipitare in un tonfo d’inquietudine.
L’urlo scuote ogni senso di colpa
che, finalmente, si sveglia dal torpore
per riversarsi in lacrime piene di
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Dio o il diavolo li fece,
asini e uomini viventi
gli uni accanto agli altri
nel cupo fondovalle del bosco,
i primi a
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Oscuri mali
celati nell’animo fanciullo
sfociano in tragedie.
Tutti siamo colpevoli
di non saper comprendere
un disagio
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| Troppe
gocce inondano
i sagrati
da colonne di pianti occupati
genitori straziati
innaturali dipartite
di figli;
come vetri di Murano
s’infrangono nelle loro
delicate essenze, di sovente
da ostentata forza celate.
Nell’era della
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Nel tuo fertile grembo
esultò il mio tenero germoglio,
fremendo
come debole fiammella
che nel buio anela a fondere,
per poi riaffiorar tra braccia d’aurora.
Silente, umile ruota sei, o madre,
nell’equilibrio cosmico
in cui tutto ha
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Povero cuore, tremi silenzioso
tra grida frastornanti d'esultanza;
la notte ti regala nella stanza
ore d'oblio del bene
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Come un campo di peduncoli
che attendono le rose,
così l’animo mio s’appresta a possederti.
Giorno che ansioso aspetta la luce del sole,
così il cuore mio agogna il tuo splendore.
Mare riposato dopo aver combattuto
con onde
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Passava sotto un ponte
il corteo funebre dei dotti
portavano in spalle
un corpo fetido e raro
qualcuno pianse di nascosto
e la bambina, li da parte
giocava ancora con le bambole
al lato il fiume, lento che moriva
carico di pesci stanchi
di
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Ora c'era una volta
tanto tempo fa
quando le scale erano scale
e il pavimento era bagnato
il Paese delle gazze e dei gatti.
Le gazze rubavano tutto
persino le salsicce sotto strutto
i gatti erano scemi
si accontentavano di pochi semi.
La
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Quanti i semi
sul terreno fertile del cielo.
Sii pensiero esortavi
ove resta ancora quella luce
autentica visionaria nelle idee. Inattingibile perfetto nel finito.
Tu, senza gradi d’infinito.
Oh indivisibile, fosti l’alto spazio: né confini, né
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E ti immagino,
quando non ci sei,
intenta
nei tuoi pensieri
fra i quali ci sono
e vivo,
così,
di desideri...
il silenzio,
poi,
avvolge quei barlumi di luce
che vedo affiorare
ogni tanto
sui tuoi sguardi
e che danno l'illusione
di
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Oh no!
vola via il velo
e arriva a piedi
il cancello.
Il fiume diventa
una piazza,
lastra compatta;
il bambino nel
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Non era che un ragazzo
deluso e disperato
perché disoccupato ...
e s’è ... suicidato!
A lui della
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Una scatola di cioccolatini,
baci di stelle
incartate nel sogno di amarci.
Il tuo sapore
mi riempie di
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Masculu da lu fascinu raru,
’U FIMMINARU.
’Nu veru piscaturi,
’nta so rizza
fimmini a tutti l’uri.
Si fa taliari,
sapi parrari, sapi schirzari...
Pi focu non pigghiari,
megghiu li so occhi non taliari.
Dà fimmina ‘nnamuratu,
si l’avi
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Ci hamà parlari ti lu veru onori
putimu tiri ca no' nci shta cchiuni.
'Shta cosa 'nnuci spini 'ntra lu cori,
cá shtammu megghiu prima e noni muni.
S'è persu t'ogni cosa lu valori
e hannu rimashtu sulu li migliuni
ca ni
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Affetta le nuvole
il sole con le sue spade dorate
poi le affila sui rami
e pulsa la clorofilla
su brufoli verdi
I
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Nel buio della sera
traboccante
era l'odore inebriante
del calicanto.
Ricordi?
Noi guardavamo
il cielo lontano
il firmamento ghiacciato
di luce...
Là era la culla
di venti forti,
nudo splendeva in seno
a Sirio il raggio.
Ma
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E come puoi spezzare le catene
se il sogno del tuo volo qui nel petto
mi segue riecheggiando le sirene?
E come cancellare il dio imperfetto
se al tempo che rimane non sai dare
che l’ombra delle mani per diletto?
E allora invita il sole a
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Nato dal mare,
lo senti quando dispiega le ali
del sogno,
dagli ibridi colori cangianti
dal rosso all'azzurro,
nei lineamenti docili,
quando respira la vita ancestrale.
Ti fermerei con me è vero ad osservarlo?
Movimento aleggiante,
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Eolo |
17/02/2017 00:00 | 1473 |
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57 poesie pubblicate nel giorno 17/02/2017. In questa pagina dal n° 31 al n° 57.
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