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Le 48 poesie pubblicate il giorno 05/01/2018
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| In quella valle
si è perso il tempo, gli anni
passano come il vento; credeva
di essere solo ... nelle sue grazie,
gli gira le spalle non pensando
più i suoi gesti!
Vita romanzesca;
a forza di ripeterle ... solo con
il suo voler dire, anche
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Epifania d’un tempo perduto
che non torna più.
Melodia malinconica nell’anima mia
che conosci soltanto tu.
Le fiabe
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Quaggiù il tessuto spazio- tempo è oramai del tutto sdrucito
e niente e nessuno sarà più relativo, figuriamoci
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Gelido ora il ricordo.
Lei venne a tarda ora
con il volto pallido
e gli occhi scuri dell’inverno
-La morte scrisse il suo nome sulla neve -
con una punta d’argento
e un lampo di ghiaccio
nel duro cuore di diamante,
vergò la sua
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Sabyr |
05/01/2018 18:23 | 663 |
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Oh Tristano!
Levi a oriente
il capo, ignaro
della sorte che ti attende.
Dagli occhi tuoi,
una spiga di grano
sussulta come buoi,
che da lontano,
tirando tutto il die
assaporano un ristoro
che giammai allenta le cinghie
di un forzato
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Erano stanche quelle stelle
Stranite per il nero del cielo?
Stanche di brillare
Stanche di non saper
scorgere un orizzonte
se l’infinito avesse
un orizzonte
E il mio respiro s’infrange
nella distanza che il tempo
non scorge gli anni della
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e perché sei un essere speciale
fra le mie dita sarai crisalide
e farfalla baciata dalla superba luna
una bianca distesa come fosse neve
l’universo ubbidisce al tuo volere
amore gemmata di arcobaleni
spiaggiati nell’azzurrità degli occhi
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Ho la nebbia negli occhi
mentre il mio cuore
vive nella tua luce
ogni sera io scendo
nella tua valle nebbiosa
che zitta zitta riposa
i tuoi occhi mi accendono
il desiderio di stringerti
e tenerti stretta stretta
la pace della notte
che
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Tre giorni di pioggia
densi di un invisibile peso,
massa argentea plumbea del niente,
una cappa di neri, foschi stilemi del cielo,
metodi occulti del vento
sempre oscuro sul volto di calce morta,
è l’inverno, trino tridente ardente algido vuoto
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Mia madre ha fatto la guerra
senza aver mai imbracciato fucili
col fiato di brina a buttarsi nei fossi
nel gioco imparato a salvare la pelle.
L’ha ricordato sempre quel rombo assordante,
gli aerei bassi sulla piana nebbiosa
e si correva tra stoppie
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Qualsiasi paesaggio io sia
non cerco i viali delle grandi città
propensa ai sassolini dei villaggi
sconfino tra i sentieri più sperduti.
Ho anche perso, isolato smarrito
quel senso aggregante di sociale
indossando sempre più
una pelle al sapor di
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Ricordi del vento
che vestiva le foglie
in un muto parlare,
e fremeva,
quando la pioggia
scrosciava incredula?
E le passeggiate
al margine del fiume,
le fermate
su una panchina dismessa
care alle intese,
quando spettinavamo
le
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| La prima luce che bagnò
i miei occhi senza lacrima conosciuta
fu azzurra, poi divenne celeste come il cielo.
Riconobbi da subito il paradiso,
il volto di mia Madre.
Vidi così,
il primo angelo di questa terra
tra l’odore del borotalco
e quello
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Stringe la gola
un brivido di morte...
Mi adagio su rovi di pensieri
dove il corpo si separa
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Va e viene un urlo di carta.
Traiettorie parallele nell’arcobaleno.
Le navi tornano dal mare al porto.
Vele bianche si spostano come foglie nel vento.
Raccolti fiori recisi dal gambo.
Corolle ed aurore dai fianchi stretti.
Le mie labbra rose
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Paesaggistiche illustrazioni
al compiersi di un disegno ineccepibile
della mente creatrice
in messinscene turbolente
d’arte viva.
Muore il sole all’imbrunire,
d’un blu spaventoso
che anima la notte
urlante il tormento.
Contrapposizioni
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Si ritorna a casa
amara prigionia dei ricordi.
Gli sguardi sbiaditi
portano dove noi siamo
piccole luci
mai
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Preghiera sussurrata
di fronte al cancello
di Auschwitz.
Indicibile
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Sfavillar di luce
incanta il blu di stelle
Notte di magia
accende speranza
quando
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Son stato da mia figlia
rispondo a tanta gente
che mi chiede cortese
dove sei stato di bello?
vado spesso a
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Il tempo è difforme
avanza e trascorre
muto
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Scappa,
quando il respiro manca,
quando la notte è troppo lunga,
per arginare le copiose lacrime.
Il tempo trattiene,
il dovere rapisce e imprigiona.
Scappa,
quando il respiro manca,
quando la gola si stringe
in una morsa serrata.
E il tempo
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| Ti parlerò nel vento tra le foglie mosse
sugli alti rami dal mio grande amore.
E sentirò nell’eco della voce il canto
come
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| Ti scrivo i miei versi
dall’ultima isola del mondo
ti scrivo tra le onde
seguendo un volo di gabbiani
da qui a te c’è solo il mare
e non c’è posto, nessun posto
per stare soli
qui ogni cosa ti assomiglia
gli alberi, le piante
persino l’erba dei
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| Passano i monaci eletti
coloro che senza colpe scagliano pietre
gli uomini e le donne dal cappuccio stellato
che predicano rettitudine ed onestà.
Pentiti uomo senza fede
pentiti che il Giorno del Giudizio è vicino
e saranno alberi natalizi
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Nebbia è d’intorno, e dòmina l’inverno.
Il silenzio del giorno è sepolcrale.
Non trascorre più la Vita
nelle gioie e nei piacèr.
Gelido scherno!...
Frattanto il ghiaccio
si solidìfica e immane diventa,
perenne come quello di montagna.
E io allo
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| Dottore, la prego, mi aiuti ad uscire,
mi aiuti, mi sento morire ...
che possa, la chimica vostra,
che riesca, mi faccia guarire!
Di donna ho perduto l’affetto, l’amore
lor madre anteposero a inetto i figliuoli;
ma senza l’amore, la fede in un
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| Forse potrebbe
una carezza sladinare un cuore
raggrinzito dal buio di parole
se una bocca amica
parlasse con la voce
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Anni che passano, inesorabilmente, passano
anni che si inseguono nonostante le apparenti distanze
che sembrano modificarsi secondo l’umore delle stagioni
di una vita che va sull’altalena del tempo.
Anni che furono, anni che sono e che saranno
anno
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Non ultimo il lento silenzio audace
dopo il sonno delle prossime ombre
archivio di lucidi solchi dismessi
si è abbandonato il rauco destino
coi suoi ebbri sussulti sincopati
colto come scure dai colpi radenti
infine il nesso illogico di un
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48 poesie pubblicate nel giorno 05/01/2018. In questa pagina dal n° 13 al n° 42.
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