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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
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Le 50 poesie pubblicate il giorno 16/03/2017
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La notai, stava lí abbracciata dal cielo
aveva gli occhi dipinti da mille colori,
l'aria intorno profumava di melo
e il vento baciava i petali ai fiori,
il suo sguardo guardava lontano
mentre il mio confuso la carezzò,
il
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Il vento vespertino
trasporta lo sciabordio cadenzato
del mare sulla battigia
mentre il maestrale ostinato
sospinge le onde che rincorrendosi
esauste e gravide d’impeto fatuo
rumoreggiano con lieve fragore
inanellando spumeggianti arabeschi
sopra
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Torneranno a fiorire le viole
nella mia valle
vinti il ghiaccio d'ogni quotidiano inverno
e la tramontana della memoria
che implacabile ferisce il cuore.
Tornerà a splendere il sole sulle colline
vestite a festa per la primavera.
Si
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| De' giorni persi il vento m' abbandonò
del velo di saggezza ch'io vedea
ne' silenzi de' secondi veloci andar via
poche le righe arrese
mi portavan dietro ai luoghi attesi
ove lo spazio perdea il volto
e la mia mano avvolgea il
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Nel mio caos il tuo posto è salvo
notti e giorni seminati uguali dal tempo
e sogni madidi di rugiada all’alba rinverditi
dopo notti insonni dopo i tuoi occhi
dove la primavera è in fermento
Se non t’avessi paziente e
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| Non quel giorno, sotto alla Ghirlandina
c’era il Festival di filosofia;
a Modena, raggiante di malia,
era maggio, con aria frizzantina.
Vivevo storia appresa da bambina
dal Palazzo Ducale a Galleria
Estense, in un film d’ottima regia
risentivo
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| Raccontami le storie delle streghe
che sostavano in cima al campanile,
finito il giorno, e caldo nel fienile
il puledro, già chiuse le botteghe.
Raccontami, e quel tempo si ravviva
negli odori dei vicoli e nei fumi,
negli aliti raccolti
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| Cerca la rondine quel suo tetto amico
e poi ronza l’ape verso un fiore antico
e la primula apre i suoi colori al cielo
cinguetta il merlo sopra l’alto pioppo
e l’anatra sguazza nella fresca pozza
e dalla stagion si congeda il pettirosso
così
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Quando il sole abbandona l'orizzonte
scivolando nel suo nascondiglio
e il primo velo di tenebre
si stende come scura tela nel cielo
io respiro, sento, e trovo nei miei occhi
la piccola tristezza della sera,
quella puntura dentro così
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Sabyr |
16/03/2017 17:06 | 808 |
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Lì nell’aria stai
mi fermo e in un attimo sei
spedita quaggiù dagli dei
Niente è mai
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Ho distinto il profumo
di un pruno selvaggio
che fiorisce quando è marzo,
ho deciso che avrei pianto, prima o poi...
Mi è stato distillato il profumo
di un ciliegio
dal calmo venticello di maggio,
ho capito d'esser stanco.
Mi
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mi sparpaglio in mille stelle
depredate di luce
e come densa nube
mi sciolgo
sono lacrime inascoltate
rimaste impigliate
in uno squarcio di cielo
che negava risposte
celando il vero
sorrisi svaniti
nel riflesso d'un languore
mai
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Ci sono giochi di luce
davanti ai tuoi occhi
ed io che ti guardo
mi incammino con te
la strada ci aspetta,
la siepe ci dona
boccioli di rose
e tenerissimi petali.
Nulla mi frena,
mentre tutto mi spinge
per cento abbracci
e mille e mille
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Lontano è il tempo del ricordo,
con i tuoi fermagli tra i capelli
e il vino antico,
forse potresti pensare alle nostre mani,
strette come sigilli di luce,
a fermare sangue e nodi d'amore.
Anima mia!
Saranno ancora le stagioni
a
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Eolo |
16/03/2017 13:43 | 1768 |
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Si tuffa nella trasparenza il respiro
Quale proprietà vale il gusto di un bacio?
Atomi salati vestono l’acqua
Sbadiglia il Cielo e si sveglia
Dimentichiamo tutto ora
corpi leggeri vibrano nell’oscura luce
L’animale alato il candore
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| Ci sono voci
in queste immagini senza ali.
Un andirivieni di versi da per il viale;
dove l'ombra alla siepe china lo sguardo
ogni giorno a quest'ora.
Altre voci fanno silenzio.
E ci siamo noi
i nostri silenzi a parlare
noi
che tagliamo
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L’imbocco stanco d’una tremante mano
tiranno, crudele, dal tempo affievolita,
l’inerme corpo giace nel vegliardo umano
tra quelle mura rinsecchite dalla vita.
Lontano, da sguardi, la solitudine è padrona
nascosta tra le parole oramai
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Autentico splendore
intagli i miei pensieri
di sogni e farfalle,
fra albe e tramonti
mi ritrovo adorna
di andate e
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| All ’aperto filavi grezze matasse e trame di seta
Ruotava il fuso veloce, lesti i tuoi piedi
Cielo gioiva negli occhi puliti
Ore piene di musica, pensieri in un cesto di sogni
L’andar di mani scorreva come il ruscello a primavera
Avviluppava di
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Julie |
16/03/2017 11:54 | 1265 |
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Questo correre
senza meta e silenzio
stritolata da una giungla urbana
di clacson e sigarette.
Respiro avidità
e il malcelato nulla
di giornate in trappola,
le pareti, sempre le stesse.
Forse avevo talento
nell'ingannare i miei
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| Laggiù in un campo di grano
Andò il soldato a finire i suoi giorni.
Guerra contro il nemico
Un giorno doveva combattere
E partì marciando tra fango e neve
Ritornare era il suo desiderio
Rientrare e andare dalla sua bella
Andò invece avanti, non
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Lasciati scrivere nell'imperturbabile attesa,
ho veduto troppe volte il sole morire nel mare
e troppi inverni
trattenuti nei tuoi silenzi
sul viso dissolto nella nebbia;
simulacro della tua assenza.
Vestiti d'aprile in una danza di
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| Connesso al meraviglioso,
alla magia, al mistero...
ti appartengo!
Con effervescenza incalzi
mi ammali, mi seduci,
sinuosi palpiti gravitano
liquefacendo la mia essenza
suggerendomi gesti, sensazioni.
Flash di ricordi un po’
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| Il tempo favorevole portava
buona letteratura ai margini
e tutto somigliava ai modi
che avevo di tenermi astratto,
come per altro suono avvolto
da fughe insondabili.
I miei bambini di qua di là dentro le lettere
un coro di figure
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Stella fulgida d’Egitto Ipazia,
vestale neo pagana,
fulcro di sapienza e intelligenza
nell’acutezza d’un pensiero che s’erge
al di sopra d’ogni credo
Donna splendida di cultura raffinata,
astronoma, filosofa e scienziata
d’antica ed evoluta
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Priva di ogni sguardo
mi riposi, nella mente.
- Silenziosa -
Sono rapito dall’ascolto.
Sono
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Sì chella ca se mette a strummettia’
c’o sole ca spertosa piette e case
c’o viento ca t’asciutte ‘e panne spase
c’a vocca ca s’arape pe’ canta’.
Sì chella ca m’accorda ‘a voglia ‘e fa’
cu ‘e porte ca s’arapono si trase
p’o core ca te cerca sciorta
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Svegliarsi
e avere tanta voglia
di rivedere le stelle,
una luce che invita
a sognare ancora,
cammini e strade
libere,
senza ostacoli...
e ti abbandoni alla fantasia,
a quel volo
che realizza ogni utopia,
fragrante di vento,
inebriato da
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L'aria respira al ritmo della terra,
sotto i sassi palpita
perché è in arrivo trepidante la primavera
con i suoi risvegli naturali.
Sotto la grondaia la tortora
infaticabile
risistema il nido
perché è lì che
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50 poesie pubblicate nel giorno 16/03/2017. In questa pagina dal n° 11 al n° 40.
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