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Le 50 poesie pubblicate il giorno 16/09/2016
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Mi nasconderò
dietro a una foglia d'autunno
per coltivare il male
alle prime luci dell'alba
Ricorderò le parole
solo per mietere il ricordo
delle ultime ombre
nel mare dell’indifferenza
E non avrò paura
dell’eterno
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Da qui si scopre un'altra prospettiva
dove la terra muta il suo colore
col sole che ci scalda e ci ravviva
immenso con il fuoco del suo amore.
Leggeri come vento tra le nubi
noi qui intoniamo dolce una canzone
in questo ardito mondo che mi
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Umore
Quando il mondo oscura,
cuore diventa
trasparente come
l’anima che scompare
e suggella l’attimo immortale
tra le nuvole
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Eri, sei e sarai.
Dormirò e passerà, forse domani, forse mai.
Ci saranno momenti duri, respiri rotti
attimi scuri, dolorosi come cazzotti.
Ti sognerò pur non volendo
mi addormenterò piangendo.
Mi abituerò
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Uomo- mago
padrone delle erbe.
Forza di pensieri
nel silenzio delle parole.
Guardiano mio
sulle strade percorse
delle notti spente:
selve
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| Che il vento di aquiloni mi accarezzi
e mi sospinga
su strade di sabbia setosa
mentre a piedi nudi
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| Restiamo avvinghiati
a un tratto di mare aperto,
sconfinati come il blu che ci circonda.
Profonda limpidezza sgombra le nuvole
in questo cielo sconosciuto
in cui abitiamo smarriti
senza poterci ricongiungere.
Vicini eppur distanti trascorriamo
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| Dolce incanto nella ore di fuoco
mi prende la sete di te
e ti abbandoni piano ai sorrisi
alle carezze e ai baci
che il tempo non può
più rubare alle emozioni.
Arrossì il cielo al tramonto
il sole si incontrò
con la
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In questa notte buia, in compagnia della luna e delle stelle che mi fan da riflesso
tutto commosso cerco di pensar a chi al mondo mi ha messo
Sono persone così normali che non sono da ricordarseli negli annali
ma per me sono così
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Cammino avvolto in uno scialle gitano,
estasi d'un cuore sul filo di un rasoio...
dove la follia e la ribellione litigano
squarciandosi la voce dentro notti senza sonno.
E bevo, in un duende infernale,
calici di vino amaro che non colmano la
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| Ci deve essere qualcosa
che riscatti le stesse cose
-tutte- dal canto della bambina
al sistema filosofico del
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Quest'affanno
me lo sono appuntato sull'anima
ibernato come grigio stornello
nella prima pagina di un pentagramma
abitato da note slabbrate
Si stria l'aria nel suo lungo fare
mi scivola molle sulla pelle
una scheggia di scrittura
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Saranno i tuoi occhi color cielo
a trattenermi così forte,
quando si scioglie il mio orizzonte
nel silenzio di uno sguardo,
acqua silenziosa che scorre come linfa
ad ammorbidire gli argini dell'anima.
Sei neve che si scioglie nel caldo
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Sognai nel vento
e fui, dal vento attraversato
scomposto, in mille anime
sognai forte
bianco, come il ghiaccio
fu il mio sonno,
la mano tua,
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| La luce s’abbassa
il sole più facilmente
s’oscura
il vento
perde lentamente
la sua dolcezza
il mare schiaffeggia
i bordi delle onde
e il frastuono
sembra trasmettere
emozioni contrastanti
sotto infinite spoglie
si svelano i
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| mi sciolsi nel vento
come trame d'incanto
seguendo con lo sguardo gli aquiloni
che perpendono sull'onda degli oceani
-come Chagall fece per l'amata perduta -
innamorandomi della follia
nei meriggi settembrini
le armonie delle meccaniche
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Ad occhi aperti e con i sensi all’erta
a proteggere dalla sveglia al silenzio
ché il male non ha mai una scadenza certa
per natura non deperibile e immune al dazio.
Sulla carta ho giurato fedeltà
ad evitare crolli di grattacieli
e
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Dimmi dell'oro che disinnesca le vene
del magenta il picco di desiderio
a sfondare gli argini di un indaco senza cielo,
a straripare nei tuoi occhi,
a cingerti di soave passione.
Tanto ci si chiede,
tanto con poco
e per poco.
La carne
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Mi capita di essere triste
e fuori mostrarmi leggero
quella gaiezza fingendo
delle battute da giovane.
E' effetto del roder degli anni
che fanno
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"Compagno Stalin da che parte il futuro?"
"Sotto la falce compagni, il martello per i traditori."
Così avanzammo nella steppa gelata
sotto la rossa bandiera
ghiacciata per il gelo.
Satana apriva le porte
ai bagliori
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E ora io odo: èsule un canto degli stormi,
e il cinguettàr dei rami, e dai dintorni
il ciel solleticàr dell’ale andanti
pe’ i nembi di adamanti.
E urlando con il cuore, io dico tàcito:
Addio! ròndine dal mio
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Che sarà mai questa folata
di gelido autunno su terra
assopita e legata a mestizia?
Cadono foglie a ricongiungersi al piano,
sorge il pensiero del tempo che muta
e si nota certezza dell’ultimo fiore appassito.
Posa lo sguardo sull'albero
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S’immerge cosciente
fendendo l’acqua immobile
a lunghi lampi
fino al fondo
discioglie il suo corpo
lasciando carattere
sparisce nel secondo
vita dal poco tempo
arroventata al sole
a scolpire bianchi grani
liberarsi dall’acqua
venuta da
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| Possibile mi chiedo ... a settant’anni?...
Pur corrisposto sguardo e un colpo dentro,
è una carezza all’anima che sogna.
Me stesso, e ritornato ai miei vent’anni:
nel dubbio vagheggiare sorridendo,
con quel suo sguardo che già
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| Ho desiderato di morire.
Ed è stato il giorno peggiore,
scendendo in strada colgo odore:
di tempesta, da una casa un po' di fumo;
per me un desiderio: dal profumo
di un fiore sconosciuto
o appena dischiuso e raro.
Desiderare di morire
ha
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| Sono solo poesie d’amore
quei giovani sguardi,
cuori che
(per la prima
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| “Prestami i tuoi occhi” mi disse l’ immigrato
e assaporerai lungo la linea del filo spinato
delimitazioni... muri...
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| Respira piano, fratello!
ascolta la Sera.
Il vuoto ghiacciato dentro
e tra le mani quel fuoco chiaro
che non può bastare
Non piangi, e abbassi lo sguardo
-così accecante, la vita!-
Respira piano! Il cuore
frenetico, con il suo
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| Certe sere cicatrici,
al ritorno da vacanze,
prendon sopravvento,
accorciando le distanze.
Pur con la ferita chiusa,
a sfiorar ci si fa male,
è la legge dei ricordi,
delle volte un po' brutale
Un attimo prima,
abitava sul cielo,
ora
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| Abbandona il chiaror della luna
la vallata già dorme il gregge
lento della cena il fuoco muore
sol veglia il can
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50 poesie pubblicate nel giorno 16/09/2016. In questa pagina dal n° 11 al n° 40.
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