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Le 24 poesie pubblicate il giorno 12/05/2020
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Or racconta una pia leggenda
tramandata da tempi lontani
che quando muore una mamma
una nuova stella si accende lassù
ma che il baglior suo presto
si spegne se non più riamata
quaggiù, quanti immemori figli
quante luci scomparse nel ciel
se
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Questo è il tempo
in cui non posso entrare,
a
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Quante gemme
davano i tuoi frutti,
secco ramo
gettato in mare,
che le onde
han posato sull’arenile.
Piedistallo
per gabbiani,
ma un
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Entro nella tua casa,
malinconica, nostalgica...
mobili nuovi impolverati
ricca di libri, fotografie
e di poesie buttate
quà e là.
Traspare la stessa
confusione che c’è
nella tua testa.
Perché l’amorre è
la mia anima
la forza mia di
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La formula pe’ vive più felici
è semprice, abbasta er bonzenzo,
me scrivo su er social trovamici...
ma nun je fò capì come
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Non ho avuto bisogno
di incontrare i suoi occhi.
mi sono caduti in mano,
privi dei brillanti di una volta,
attraverso parole morte,
appena sussurrate,
senza i lampi di vita
che avevano riempito
colmi i miei giorni
dell’inverno.
La tua anima di
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Eccola,
è qui
mi si siede vicina
così vicina
che la sento come aghi ferirmi ...
Lei,
la malinconia,
quell’amica nemica
che fa piangere il cuore.
Dolce,
violenta,
nuvola grigia
tra lacrime di emozioni perdute .
Fradicia l’anima
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Incontrerai un altro sogno
magari chissà sarà quello migliore
vorrai navigare in mezzo alle nuvole
ad occhi chiusi per non svegliarti.
Portati il cuore ed apri la porta
Chiusa da un po’ per vecchi malanni
così incontrerai la parte migliore
quella
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Semper gentil tu sia,
quella tua mano che sorregge
il peso dell’inquietudine.
Ah, tu non sai e non vedi
quanto bene mi fece.
Nella tristezza mi sovvien vicino...
Mano amica
che mai tradiva e,
né sottraevasi all’altrui bisogno.
Quando
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Ritornano i gladioli
sulle tombe
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Quando arrivo io
l’ombra dipinge i tuoi occhi,
non più tela tetra,
non più lingua beona.
Quando arrivo io
non appartengo che a te.
Se ti avessi dietro
come schiena saresti profilo
ed io nuda e senza futa
indosserei l’amore
come fosse un abito
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C’erano lacrime
nei tuoi occhi
feriti dal vento
che tremava ora
Di qualche gesto
definito dal male
e dall’odio invaso
senza rispetto
C’era il sangue
sulle labbra
aperte dal legno
inflitto sul nulla
Di qualche idea
malsana ed
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| Ed or nella disgrazia era diverso
e a stento ravvisato al lazzaretto,
scomparso il ghigno e certe rughe in faccia,
e non saprei spiegar cosa provai.
Di compassione non mancò il sentire
mentre sul nascer si bloccò un piacere.
Smarrito mi
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| Fra due nuvoloni
si è fermata un’ora di sole,
ed io sono corso da te
che mi aspettavi
alla vecchia fontana.
L’acqua già cantava
la nostra canzone
ed
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| Amore, mi manchi...
Strade vuote e surreali paesaggi
caldeggiano rari passanti che vagano confusi
per distratte destinazioni.
Muta la sera, accompagna i miei ricordi
e cerco Te invano tra le mie stanze vuote.
Distanze non volute ci hanno separati
e
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Sfuggo e cerco in continuazione
quel che a pelle sento dentro me,
è come una cascata di pensieri
che si ammulinano fra le torbide acque
senza far trasparire all’anima
ciò che il cuor mio brama...
Vivo nella speranza che i miei affetti
siano in
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A battito eloquente il cuor sospira
ad acqua putrida a scivolar su piedi stanchi e
l’uomo di pensier in pensiero ha
empito ogni capiente tiara di memoria.
L’uomo va a condurre a passo svelto
il percorso e scroscia l’acqua in tintinnar di gocce,
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Esci e dove vai piove da ieri
e anche l’altro ieri pure
il Sole c’è e anche la Luna
e le stelle a milioni
siamo impazienti assai
frettolosi nell’agire
imprudenti quanto basta
svirgoliamo sempre dalle regole
ci nascondiamo nelle stanze
dei nostri
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| Foriero d’idee
e di sottili pensieri
colui che riflette
sé stesso in sé,
sta centrato nel cuor
dal fuori protetto,
ha fede nell’intimo
che ben conosce,
è roccia nel vento,
equilibrista dell’anima,
ancóra sul fondo:
nessuna tempesta
potrà
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E come un’onda che s’infrange a riva
e poi ritorna indietro, è il suo pensiero
in un continuo moto alla deriva,
avvolto in una coltre di mistero!
L’ultimo suo respiro mi sovviene,
quell’ attimo che parve come eterno,
che raggelò le mani e pur le
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La vita è armonia
siamo noi che cantiamo stonati
note
che raccogliamo per strada
in vicoli ciechi di luce
forsennati al mattino
con gli occhi ancora chiusi
in cerca di stelle
di mattini che siamo pronti a sciupare
in cose banali
venti che
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Sembra di sognare
non poter toccare neanche con un dito calda pelle
che male abbiamo fatto
quanto tempo passerà ancora
la nostra vita pare ibernata
nemmeno gli occhi riscaldano
non hanno la forza
onde annientare quanto in sospeso
un’altalena
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Noi che siam sopravvissuti
al contagio micidiale
ci dobbiamo ricordare
della regola fiscale:
mascherina sopra il
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Nei lunghi
desolanti
anni di scuola
una magica capacità
a poco a poco
nella mente
prende forma.
Perversa
abilità
che come un prisma
rovescia
ciò che
istintivamente
sino a quel fatidico primo giorno
capovolto
chiaramente
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