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Le 44 poesie pubblicate il giorno 31/10/2018
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Tra le nebbie procede lento. Lento
cammina. E va... e bestemmia; è Notte fonda.
Non è sibilo del gelido vento.
Non è la volpe che erra vagabonda.
Bave funeree gli scèndon dal mento,
e nell’onde di un stagno ora si affonda.
Non è lo stral del Sole
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Comprendo che una parola,
un sorriso, un semplice gesto,
di calde seducenti sensazioni,
e il silenzio colmo di
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Natura, di prati e fiori
abbondi, tirandoti i cuori
di noi tuoi complici, corrotti
da favole al limitar di un sogno...
di riunir frammenti di specchi rotti
con occhi oltre i pantani nello stagno...
con la brama di toccarne il fondo
e scoprirlo di
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Aveva il buio
nelle viscere dell’animo
e l’oscurità incombeva
sui suoi sorrisi passati.
In un vuoto profondo,
divoratore di emozioni,
lei veniva travolta
dall’uragano dei tormenti.
Non aveva né desideri né rimpianti:
era un’anima
che non
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Delle mie paure
io vivo.
Vento primaverile
che foglie
smuove.
Imparare a piantar
è il segreto, quando
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Il sapore di vaniglia è sorgente
che ravviva le mie labbra,
dentro ci ritroviamo,
accendendo vertigini che erodono
la distanza...
Colata sopra la mia epidermide
tu diventi vulcano.
Rallento questo momento,
imprimendo nella carne
i movimenti
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| Mio desio già mi manchi...
ma mirando
nei miei ricordi
il cuore mio si ristora.
Presto passerà quest’ora
e le altre a divenire,
e il suddetto cuore mio
vivrà il distacco
sforzandosi
di esser lieto
e nel pensier fingerà
una quasi
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Scorribande di emozioni gocciolanti
in crateri di inquietudini,
si arrampicano sulla ragnatela del mio scheletro,
scricchiolante ad ogni mio passo lento.
Stritolata dalle fauci di una serpe tentatrice,
la ma ragione singhiozza cascate di sensi di
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Un bacio é sulle labbra il volo del tempo
speranza di un respiro senza dimora
tra rose e ali di vento
i silenzi di
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Perché dipingere
di lacrime il tuo viso?
Perché intingere
nel pianto il tuo sorriso?
La tua anima
geme
nella neve più profonda.
Affonda
tra i ghiacciati roghi dell’oblio,
sprofonda
in balia dell’abulica follia
del pensier mio.
Io non posso
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Sono morto ancora
in questo soffio di vento
che parla d’altri mondi
più lontani del buio
Sono rinato molte volte
ma questa volta non avrò
la polvere del cielo
dalla mia parte
Troppi sentieri
troppe cime da scalare
senza una vera meta
e il
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Saggia e gloriosa
di coraggio ti vesti,
oggi ancor di più
ché sembra il cielo pure
abbia in te conti sospesi.
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Raggomitolato in un angolo
d’una stanza senza porte ne finestre,
solo una luce bianca, ovattata,
rischiara le pareti in
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Un’unica emozione
scherza con i pensieri della mente
voler vivere nella pace
E provo a mettere insieme
mille
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Vado a salutare la Scesciola
ogni volta che torno.
Amo vagare nelle sue vie
di pietre lucide,
archi, vignali di case antiche,
vicoli con scorci di murgia,
parlanti al mio cuore,
evocano momenti di spensieratezza.
Osservo le tegole
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Nelle corti sue notti
faceva nascere colorati fiori
sulle bianche lenzuola
e rideva e cantava
la ninna nanna:
"Dormi e dormi e sogna
bimbo mio pazzerello
che bello sarà il tuo domani,
te lo dice tua madre."
E tutto taceva taceva
mentre fra le
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Per socializzare l’uomo
necessità precisa
di regole avea avuto
quiete coordinatrici
esigenza del vivere sereno.
Ma
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Un uomo che ha due facce
ha certamente un gran da fare
a portare in giro quel gran peso
ma avrà pure i suoi vantaggi
poiché l’una guarda avanti
e l’altra è volta indietro
a guardare le sue spalle
come Giano ch’era bifronte,
egli dunque nulla
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E ora ci sei tu
col velo nero tra i capelli
la notte delle streghe e dei folletti
la luna si nasconde nei tuoi occhi
sorride tra le nubi
il vento arrotolato tra i denti
refolo di mare odor di burrasca
sempre così anni dopo anni
alla tua porta
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Avevo tanto da raccontarti.
Tutto.
Il silenzio e l’attesa.
Il pianto e la gioia.
Gli echi di dolore e le esplosioni di gioia.
Avrei voluto
indossare nuovi abiti di giorni con te.
Camminare senza tacchi ai bordi di strade sconosciute.
Forse avrei
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Sbuffa d’amaro
più di un motore a vapore
l’aria di ” Novembre”
Scoppia bolle pesanti
nel caos di un cielo
scuro, minaccioso e tombale
Graffia il vento come la sabbia
taglia il cuore come una lama
mentre la pioggia solleva veleno
e alle
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eri la telefonata a fine giornata
quando stanca mi cullavo in quei fili di parole
funi per dondolare
echi antichi
eri lo spazio mai vuoto
fra un intermezzo e un altro
e l’ombra della solitudine
dissipata
eri il conforto e la certezza
in
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| Pianto di dolore s’innalza dal mare,
onda di pensieri affoga nel turbinio
di vento e tempesta,
si dilegua nel silenzio l’azzurro infinito,
mentre acque lambiscono
caduche ombre.
Barche d’anime fanno anse,
inarcate attraversano il tranquillo
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| Inerme è la mente
a questo allegro batticuore
che scandisce gli aculei
di un perenne torpore.
Solo oltre si va,
ai
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| Ti ho dolcemente desiderato,
non per le inutili forme,
ma per il respiro mio
sempre più corto
e per quel passo
ormai
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Quando l’inverno arriverà
noi, noi saremo lontani,
come le rondini e le foglie
quando arriverà la neve
parlerà di noi il vento
con gelide parole, ricorderà
l’estate, e i fiumi in piena
ma noi saremo lontani
come i giorni e le ore
e le rose
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stato d’ incantesimo
inventarsi un cielo
delirio che
sanguina luce
l’ anima travestita
a farsi
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Tornano in mente nitide avventure
non consumate, della gioventù,
perché piace a poesia mondo ideale,
che non è da realtà deteriorato.
La Silvia, la Beatrice, oppure Laura
si trasformano in simbolo efficace
della bellezza pura, eterna,
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Eppure sono solo parole
seppure condensate in emozioni distinte
che lievi e lente scavano dentro
quel tunnel fra anima e cuore
per poi trovare dimora laddove il respiro
si fa dolce e deciso
come fosse un inciso scritto dal fato.
A volte stridono in
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Giorno fatidico
scandito da ore
governanti
l’attesa scadenza...
danzare fa
gli spiriti
liberi dalle catene
di tale
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44 poesie pubblicate nel giorno 31/10/2018. In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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