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Le 40 poesie pubblicate il giorno 22/10/2018
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Sospeso tra la realtà
e il sogno,
amaro nel l’amarezza,
respiro senza respiro
quando non riesce
a sopravvivere.
L’amore dimenticato,
l’amore del sale e delle ferite
mai rimarginate,
acerbo come un frutto appena
colto,
privato della
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Eolo |
22/10/2018 23:55 | 1210 |
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Gocce di vita si gonfiano grevi
rincorrendosi da basso
per poi infrangersi su dolci cristalli.
Erosa la zolla
mostra il
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E c’è una luna matta in grembo al cielo
così impazzita che tra i suoi capelli
si rizzano sottili serpentelli
che crescono copiosi in parallelo.
E c’è una stella rosa sullo stelo
a illuminare i rami e noi monelli
che andiamo seminando i tempi
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Parlami di Lui vecchio Rovere
che dai il tuo nome al paese,
che vivi la tua vita da secoli
davanti alla sua casa
e accarezzi il campanile
appena si sveglia il vento.
Raccontami dei momenti lieti,
dei battesimi, dei matrimoni
e quelli tristi
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Se solo avesse piovuto
avrei potuto dire la mia
e tendere il veleno
delle ultime parole tetre
Oltre le finestre chiuse
quando fuori il vento
soffiava ancora promesse
e qualche gesto funereo
Io non ti guardavo mai
quando coglievi una ad
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| Per il giorno di ogni anno
quando contano ventuno
tra fratelli gli ottobrini
ed in men che non balena
grazie al genio
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Sei sempre lì che scrivi su tutti
e la tua penna gira veloce
mentre parla di sè la lor voce
e li incalzi se restano
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Mio fratello, ha un cuore proprio dov’è il mio...
Mio fratello, è mio fratello
così come per lui, lo sono anch’io...
Mio fratello ha sentimenti talmente grandi
da viverli con me...
Mio fratello ha il suo perché
in tutti quei momenti che
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Percorri la passerella
ancheggiando sugli alti zoccoli,
il dolce viso dalle labbra rosse
seminascosto nei grossi
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| Dimmi
che torneremo
in quel giardino di rose bianche
dove,
di petali mi vestivi
e profumavi l’anima.
Io
piccola farfalla
nata in quel momento
sbattevo l’ali senza saper volare.
Tra le tue braccia,
come tra petali di rosa
bocciolo al
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C’è un non detto
dell’amore
che preme.
Silenziato fino a ieri
non si può più.
Puntuali
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Ti prego, resta cheta!
Non serve ch’io ti tocchi!
Mi basta, da
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L’odor della morte
la porta dell’oceano schiude
alle stanche lacrime
dei languidi compagni,
e le gocce cadon
alla deriva come un domino
nel viaggio delle onde
fino a toccar la sabbia del fondo.
E affoga il triste pianto
dall’acqua infida
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Alla fine della cernita
mi son ritrovato da solo
in quella rete di frutti fragranti
raccolti per terra
lungo i filari
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Nel tuo sguardo: Luna mia adorata,
ci ho trovato mille lettere d’amore;
le ho rinchiuse nelle camere del cuore
ove psiche spesso giace innamorata.
Tu: ivi m’accarezzi, o bianca fata,
ispirando a li pensieri il tuo splendore;
lentamente poi
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Le mie attese,
oltre il tempo
che mi osserva
e la certezza di trovare ogni
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| E ora, due ore e piove
è soglia
scompone e quanto premono
le cose che si fermano,
fogli e appunti di giardini
diari di
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I Demoni che turbarono la coscienza di Dostoevskij probabilmente
uscirono ululando contro Dio dalle canne dei fucili
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| Con freddo e vento cadono le foglie
e un bacio è il sol che più non arroventa
assidua pioggia fine infastidisce
e insidia pur se al chiaro par tendenza.
Pomezia non è più come agli albori
langue indistinta astratta, approssimata,
chi guida non ha
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| Denaro
comme sì volgare,
veleno pe’ stì mane...
facesseme ogni cosa pe’ t’avè
Ce lieve ‘a cuollo ‘a dignità,
passammo ‘o tiempo a ce ‘mbruglià...
e intanto scorre chesta vita...
Denaro
’nu piezzo ‘e carta senza core,
c’he fatto tutte
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Le mani giunte, l’aurea su lor sfondo,
sotto dei piè, una nuvoletta bianca;
inchino mite, fare verecondo,
eleva, al
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poesia di vite sgocciolate in un silenzio muto di applausi
resistenza di popolo inchiodata sui legni di un umano dolore
voi che avete scelto di sporcarvi con le lacrime di mille deserti
in direzione ostinata e contraria respirate il sorriso
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Ormai s’ è svelato l’arcano.
Ciascuno
renda conto di se stesso
senza mentire più,
tanto non serve a nulla.
Ridicolo
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Non mi sorprende l’amore
cerca solo un si
non aspetta il domani
non è un silenzio da nascondere
confonde e
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E finalmente ci sarà una festa
per chi venire al mondo non voleva;
non può capire questo chi qui resta
augurandosi vita assai longeva:
indosserà costui maschera mesta,
pensando al morto di un’età coeva,
e poi allontanerà dalla sua testa
qualunque
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Il tempo passo
a sospirare al vento,
spreco parole
l’aria si riempie
di ma, forse, può darsi,
speranza cresce.
Dopo
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Fuma il liquor de’ le inde doglianze di foglie d’Autunno,
donde ei si fonde, intorno, per queste bianchissime nebbie.
Fuma la tazza ardente del piccolo Té delizioso
che al palato mio de’ molli sapori distilla.
Fuma, e corre a pugnare l’amaro
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Succede che l’autunno mi sorprenda
innamorato del suo canto mesto,
della sera che bussa al cielo presto,
e della notte, madre di leggenda.
Vorrei poter usare i suoi colori,
delle mattine roride e fumanti,
e farne meraviglie per gli amanti
risorti
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Solenne sinfonia fioca sgorga
incanta il suo fiorir immortalando
parole marcate con devota semplicità
nella luce di fievole tramonto... le verità.
Labbra sussurrano una nenia, il fraseggio
in pellegrinaggio all’edificato santuario
per Lei,
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Chiuderesti gli occhi
al mio passaggio -
mentre odoro la tua pelle
- scivolando - come l’acqua
che si infila nei canali
-
fermeresti, la mia mano
quando
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40 poesie pubblicate nel giorno 22/10/2018. In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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