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Le 30 poesie pubblicate il giorno 25/06/2018
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| Ho un dolore composto
che rimane nelle viscere
al riparo da occhi indiscreti
È un dolore velato
da tanti sorrisi di facciata
dolore che palpita
nei sottofondi dell’anima
È un dolore composto
che non chiede pietà
a chi guarda solo la
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| La voce del morire
è tra le onde
di questo mare azzurro.
Alto è il sole
l’ombra nasconde
tra le rocce il suo
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| L’amore è un uccellino
che scappa dalla ragione.
Una nota che vola via da un pianoforte,
una farfalla che sfugge dal retino.
L’amore è il sogno che sfugge al sonno,
libero, vola senza misure e senza catene;
Vola senza mete per il piacere di muovere
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Cedi i tuoi rami alle stelle
e sarò qui a pretendere l’ombra
dove la luce non arriva
nelle sere di malinconia
Scegli ogni goccia di pioggia
e fra le nuvole
avrò il vento dalla mia parte
a soffiare via il dolore
Perché il tempo non
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| Pazza è la mente,
pazza la nostalgia
quando un telefono squilla
ed arpeggia la danza
di un’azzurra nevicata
mentre il
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Lo scuotere del capo al ritmo d’una nenia
dà voce al tintinnio ai lobi d’un riflesso
Fili d’oro scendono irregolari al viso
tenuti saldi insieme. Un chiodo chiameresti
oppure vite quel punto che al centro li sostiene
Penzola il glicine fuori del
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Sono preso dal gorgo che scivola giù nell’anima
che appare e scompare nell’eternità
Passione vera
eterna ebbrezza di un
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Come sgolàde de usèi,
i’è le strade ‘n Lessinia,
dolse le òlta rotonde
lì a poche spàne dal cel.
Le marìda ‘l vérdo
e con brassi longhi
le sbràssola i pascoli
colmi de oja de vita.
Su coatro praesèi
se sènta l’asuro noo,
ladro de
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| Verde è il muschio
lungo il piccolo sentiero
con la luce del mattino
che si gretola dentro i reticoli
dei rami
tra fronde spinose
e gemme speziate.
Lontano il riflesso del lago
nel mormorio delle acque,
lo sbuffo del vento
carico di
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| Giugno, e non colgo l’estasi del giallo,
né il soporifero canto di cicala,
il sole non è sorto e qui non cala
con i saluti in festa del mio gallo...
E’ stagione di un’altra dimensione
che sfugge alla catarsi di memoria,
si stringe ad un paragrafo
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Vago sospeso tra uno spazio aperto
e un corridoio stretto
dove le intenzioni sbattono
lungo le pareti
immagini girano
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Cammino per la solita lunga via,
sotto l’immenso cielo offuscato.
Grava la fitta ombra della sera,
nell’aria odorosa di
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Scialba appare
agli occhi del lettore...
nutrita di parole
a volte incustodite.
Triste e solitario
si leva il puro
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Silenzi d’erba
di spighe curve
ad annusare il vento
silenzi d’ombre
che si spandono al suolo
in un abbraccio senza
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C’è un’altra vita
al di là della mia immaginazione
vecchi che escono di Chiesa
e barcollano sulle scalinate
cosi come i miei pensieri
vecchie utopie e ideali
sventolati nel porto degli illusi.
E ci sono bimbi
che giocano nelle piazze
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| Adagiati a spazi al tempo atteso
coprono la voce, i silenzi del giorno andato
perenne sintonia del verso scritto,
niente si placa in questo canto,
quando di ieri si lascia un minuto,
perso, ritorna come un albero rinato alla tempesta
E’ quel
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Scavo rime
nel solco delle tue gemme
dove brillano parole di smeraldo e rubino
dove si placa la sete del giorno...
Ho baci di Sole e vento
pendenti
da labbra di ranuncoli e verbene
steli proni sulla tua bocca
in adorazione eterna.
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Non parlerò
delle maschere che indosso
per sembrare.
Ho nascosto
la mia faccia
con la terra color ocra
e sorrido a questo mondo
con un cremisi profondo.
Aspetto spesso
senza tregua
che la fragilità traspaia
e splenda e chieda aiuto
e
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Davanti a me si erge con l’incanto
dello splendore e della sua bellezza,
della maestosità non si fa vanto,
si sente forte e chiara la certezza
che tronco e fronde formano l’ impianto
di essere che porta in sè purezza
e se lo sai ascoltare senti il
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le sfiorite rive
del cuore e la verde
età fuggitiva
ahi i segnacci
rossi sui quaderni
-simboleggianti nell’inconscio
gli errori adulti che
ti segnano la vita
e in lampi di ricordi
quella corsa
dei grembiuli come ali
in voli bianchi
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Sì ma datti del tempo che così ti fai male
Ma lo dici tu a me?
Tu che eri quel mare
Che giurava ogni giorno di portarmi
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Eccolo vivo e fermo nel suo movimento
di tanto in tanto sul ferro scorre un treno
e folaghe a fare all’acqua il
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Alberi scuotono
le folte chiome,
accarezzati,
da aliti di vento.
Alberi
come brandelli
di spigolosa legna,
raccolta e arsa,
alberi come case di bambini,
cavi custodi di sogni e di giochi.
Alberi sinuosi,
come donne
in languida attesa
di
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Solo seduto sulla panchina
osservo l’orizzonte.
I miei pensieri si affratellano
agli specchi lacustri incorniciati
da catene di monti ingrigiti.
Allo scrutarle di traverso
le cime sembrano volti,
con quegli sguardi,
come il tuo,
protesi verso
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Non strillare,
non ti sento.
Ho impegni
con l’altra parte della strada,
dove passa
la fila
dei miei followers;
ho dato un taglio
a devastanti narcisismi
e ora elaboro
centinaia di lutti.
Ho da fare
con appese vite
d’una pinacoteca
di
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Quando è la brezza a far tremare le cime degli alberi,
quando flettono dolcemente, come in una danza,
io sento anche in me qualcosa che si scuote, che si muove.
Mi assale un bisogno di silenzio,
di sentire dentro di me quel moto, quel movimento
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Mi dai
ali potenti
per andare più in alto...
Avevo perso la via
ma l’ho ritrovata
nelle tue parole...
Non crederò mai più
in falsi miti,
avvolti da veli di verità,
apparente quanto una menzogna,
falsa opportunità...
E con le tue spinte
elevo
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Un giorno ritornando dalla spesa,
son scivolato in pizzo al marciapiede
e con enorme, insolita sorpresa,
ho visto del
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Nell’incessante
rappresentazione
del folle
monologo con noi stessi
ogni legame
col Sacro
gradualmente
perdiamo.
Se
il dolore della carne
e l’angustia dello Spirito
non vegliassero
sui nostri fragili confini
che
in tal guisa
per il
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E’ l’alba... ed il mattin che l’accompagna
di sua rugiada irrora piante e fiori,
e il sol che grande appare all’orizzonte
di luce inonda il mare, monti e valli.
Ma il contadin solerte è già nei campi
a dissodar le zolle nere ed arse,
e pensa al
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