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Le 48 poesie pubblicate il giorno 05/01/2018 sull'argomento "Festivit%C3%A0"
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Non mi piace la fantasia.
Fare l’amore è chimica applicata alla pelle, all’odore
al pensiero.
Il proiettarsi nell’altro o
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Abbracciami mia poesia
stendi il tuo fuoco
sulla pelle mia.
Erotico senso della vita
lava l’anima
con la traspirazione
del corpo tuo.
Dolce
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Terribil... mente adotterò il silenzio
addizionato a questo tempo avaro
e dato che risulto un vecchio baro
nasconderò la carta mia vincente
tra l’asso di denari e il re di coppe
e come un dio ribelle pronto all’uso
attaccherò la faccia a questo
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Sento più calda e lieve la parola
dove il dolore impregna ogni pensiero,
vi giungo come fossi un forestiero
che abbia perduto il senso di ogni fola.
E’ silenzio fra gli alberi del viale,
e nell’ ovatta, dentro il lungo androne,
scivolano come il
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M’inchino a te anno novo
che sei venuto ar monno
la notte der 31 urtimo scorzo
T’avemo aspettato.
T’avemo preparato un
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| Mentre il sole tramonta
tra le righe e le pieghe delle ore
si chiude il sipario
di un altro giorno consumato in
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Ti sveglia ogni mattina senza bussare alla porta della tua mente
come voci di corridoio ti annienta le membra
e ti porta ad affrontare la verità dello specchio...
desidera veder cedere i tuoi passi
e qualche volta ti chiama senza volerti
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Iulia |
05/01/2018 21:15 | 762 |
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Se questo mio tempo gridasse
il mio vero essere,
potrei fare anche una nuova luna.
Non c’è scampo per gli avvoltoi
per noi che sogniamo da soli
coperti dalle tempeste notturne.
Stanchi figli del chiarore
adagiamo i nostri corpi in prati
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Preme la vita
da prima
sente il mondo che annaspa
dalla carne s’infetta.
E preme
dal suo guscio nell’acqua
ché sta
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La stella che videro i Magi:
quella del re Giudeo,
turbò tutta Gerusalemme,
secondo il dir di Matteo.
Mancando del "navigatore"
e della rotta su carte,
ecco, allora, la stella
a guidarli quand’era notte.
Saputo che era Betlemme,
secondo il dir
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gelido soffio
al grigiore la
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Calma di sera
Il regno del
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| In quella valle
si è perso il tempo, gli anni
passano come il vento; credeva
di essere solo ... nelle sue grazie,
gli gira le spalle non pensando
più i suoi gesti!
Vita romanzesca;
a forza di ripeterle ... solo con
il suo voler dire, anche
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Epifania d’un tempo perduto
che non torna più.
Melodia malinconica nell’anima mia
che conosci soltanto tu.
Le fiabe
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Quaggiù il tessuto spazio- tempo è oramai del tutto sdrucito
e niente e nessuno sarà più relativo, figuriamoci
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Gelido ora il ricordo.
Lei venne a tarda ora
con il volto pallido
e gli occhi scuri dell’inverno
-La morte scrisse il suo nome sulla neve -
con una punta d’argento
e un lampo di ghiaccio
nel duro cuore di diamante,
vergò la sua
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Sabyr |
05/01/2018 18:23 | 661 |
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Oh Tristano!
Levi a oriente
il capo, ignaro
della sorte che ti attende.
Dagli occhi tuoi,
una spiga di grano
sussulta come buoi,
che da lontano,
tirando tutto il die
assaporano un ristoro
che giammai allenta le cinghie
di un forzato
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Erano stanche quelle stelle
Stranite per il nero del cielo?
Stanche di brillare
Stanche di non saper
scorgere un orizzonte
se l’infinito avesse
un orizzonte
E il mio respiro s’infrange
nella distanza che il tempo
non scorge gli anni della
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e perché sei un essere speciale
fra le mie dita sarai crisalide
e farfalla baciata dalla superba luna
una bianca distesa come fosse neve
l’universo ubbidisce al tuo volere
amore gemmata di arcobaleni
spiaggiati nell’azzurrità degli occhi
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Ho la nebbia negli occhi
mentre il mio cuore
vive nella tua luce
ogni sera io scendo
nella tua valle nebbiosa
che zitta zitta riposa
i tuoi occhi mi accendono
il desiderio di stringerti
e tenerti stretta stretta
la pace della notte
che
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Tre giorni di pioggia
densi di un invisibile peso,
massa argentea plumbea del niente,
una cappa di neri, foschi stilemi del cielo,
metodi occulti del vento
sempre oscuro sul volto di calce morta,
è l’inverno, trino tridente ardente algido vuoto
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Mia madre ha fatto la guerra
senza aver mai imbracciato fucili
col fiato di brina a buttarsi nei fossi
nel gioco imparato a salvare la pelle.
L’ha ricordato sempre quel rombo assordante,
gli aerei bassi sulla piana nebbiosa
e si correva tra stoppie
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Qualsiasi paesaggio io sia
non cerco i viali delle grandi città
propensa ai sassolini dei villaggi
sconfino tra i sentieri più sperduti.
Ho anche perso, isolato smarrito
quel senso aggregante di sociale
indossando sempre più
una pelle al sapor di
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Ricordi del vento
che vestiva le foglie
in un muto parlare,
e fremeva,
quando la pioggia
scrosciava incredula?
E le passeggiate
al margine del fiume,
le fermate
su una panchina dismessa
care alle intese,
quando spettinavamo
le
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| La prima luce che bagnò
i miei occhi senza lacrima conosciuta
fu azzurra, poi divenne celeste come il cielo.
Riconobbi da subito il paradiso,
il volto di mia Madre.
Vidi così,
il primo angelo di questa terra
tra l’odore del borotalco
e quello
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Stringe la gola
un brivido di morte...
Mi adagio su rovi di pensieri
dove il corpo si separa
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Va e viene un urlo di carta.
Traiettorie parallele nell’arcobaleno.
Le navi tornano dal mare al porto.
Vele bianche si spostano come foglie nel vento.
Raccolti fiori recisi dal gambo.
Corolle ed aurore dai fianchi stretti.
Le mie labbra rose
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Paesaggistiche illustrazioni
al compiersi di un disegno ineccepibile
della mente creatrice
in messinscene turbolente
d’arte viva.
Muore il sole all’imbrunire,
d’un blu spaventoso
che anima la notte
urlante il tormento.
Contrapposizioni
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Si ritorna a casa
amara prigionia dei ricordi.
Gli sguardi sbiaditi
portano dove noi siamo
piccole luci
mai
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Preghiera sussurrata
di fronte al cancello
di Auschwitz.
Indicibile
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48 poesie pubblicate nel giorno 05/01/2018 sull'argomento "Festivit%C3%A0". In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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