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Le 16 poesie pubblicate il giorno 01/03/2017 sull'argomento "Amore"
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È come amarti
pensarti
in questa solitudine.
In questa distanza nebulosa
dove immaginazione e tangibile piacere
si confondono.
È come averti
mormorare al silenzio
di raggiungere la tua dimensione,
per sedermi ancora al tuo
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Alexis |
01/03/2017 23:07 | 2012 |
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| Quasi taciuto l’amore
nel gioco vezzoso del sempre
ritorna l’antico pudore del sesso
quasi fosse vergogna giocare
se non come padri dei padri.
Noi sullo stesso gradino
noi con la fretta che avanza
e il ricordo un po’ sfocato di ieri,
noi con le
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Prima delle stelle
venivano i respiri
le piogge immacolate
gridate nel tuo nome
Insieme alla luna
amavo anche i ricordi
le ultime luci accese
dal vento di ponente
Poi dimenticavo tutto
anche le nuvole d’oro
che il tramonto regalava
ai sogni
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| T’infuochi se sei nei miei palmi
appeso, tra buio e stelle
in me scorri e sgorghi fuori
e dici
e guardi
e sfuggi al vuoto.
Dove finisci?
Dico io...
Dove finisco?
Se lascio la tua mano
Se dico e guardo
e non ti trovo
Ovunque
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Jibi |
01/03/2017 21:29| 2377 |
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| Aprii il mio sguardo sulla porta del cielo
era il mattino di un giorno mai cercato
la vita amata era andata nel Signore
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| Non devo pensar al domani, al tempo che verrà,
alle paure di un futuro che non so se ci sarà,
agli sciocchi intendimenti, alle chimere assai fugaci,
convinto che ciò serva ad evitarmi cicatrici.
Mi mancan le poche ore di inferno e
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Timide mani ricamano fili d’oro
la tela dell’attesa lentamente
occhi intrisi di pianti
di desideri infranti
era Penelope
strappava il cuore
trepide carezze
i pensieri del suo sposo le sfiorano l’anima
nelle notti scure isolate
pensieri
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Ho mosso il dito
percorrendo gli sconfinati spazi della tua pelle,
dietro ogni morbida linea mi sono avventurato
cercando il piacere,
celato, dentro di te, come un piccolo riccio di mare.
A stento nel poco chiarore della stanza
gli occhi mi
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| Solletica, il cuore,
senza pensare alla luna
che culla le smorfie
dell'aspettare.
Tratteggio i passi
sofferti dai
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Ryan |
01/03/2017 14:15| 1914 |
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Ti portò
quella canzone di marzo
lasciandoti sulla soglia
della mia anima
cruda come un temporale
irriverente come un arcobaleno
Mi offristi i tuoi frutti
acerbi ma senza spine
e un coacervo di emozioni
disseminate d'aculei
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oggi senza domani
come una casa senza pareti
lontano dal tempo
in cui vivono i ricordi
dentro ad un sogno
che ha non ha ancora trovato la sua notte
sul bordo dell’anima di una lacrima
che il cuore non inabissa
con i tuoi occhi
che ridono nei miei
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Vivimi l'istante
in cui i miei occhi caddero nei tuoi.
Vivimi il tempo che ti rubai.
Vivimi
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Sai, è quasi primavera
e le stagioni
si guardano allo specchio
io sono un aquilone
e tu una capinera.
Sai, credo ancora nelle favole
negli incantesimi
e nell'assurdità del cielo
la mia bocca è una conchiglia
dove si
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Negl’occhi hai sovrumana bellezza,
mai raggiunger potrò l’immortalità,
perché tu mi derubi la purezza:
solo a te penso, oh Fatalità!
E duole il cuor, or ora si spezza,
perché lo massacri con brutalità;
ma
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| I cavalieri del tempo cavalcarono la tempesta,
nella terra dei sogni e delle miserie,
Il vulcano eruttò lapilli verso il cielo,
in una voce d'amore e di dolore,
il mare increspato dalla furia del vento di Maestro
sconvolse l'arenile.
I
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Eolo |
01/03/2017 00:01 | 1613 |
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| Ho percorso il tempo a cavallo della notte,
mentre le mie lacrime inaridivano,
quando ascoltavo nel buio la pietà lacerante
dell'amore che stringeva le mie mani.
Il mio respiro a tutti i costi che grida di dolore,
aggrappato a un oracolo
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