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Le 16 poesie pubblicate il giorno 16/01/2022
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Non era agitato il Sole
ma allegro di spezie e si fermava alto
all’inizio della mia bocca e del mio temperamento giallo.
E il vento, lui, sospirava lemmi e calabroni
per poi blandire putiferi di carta
che piluccavano parole a dondolo e tè
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Lia |
16/01/2022 20:59| 529 |
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Nella corte arieggiata
mute le rondini
volavano basse
vicino alla sua finestra,
sembravano suore
in una muta preghiera,
non te ne andavi,
aspettavi: i grilli, le stelle
e una striminzita luna
pronta a farsi sedia
per portarti in quel cielo
che
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Ti ricordo
nei miei sogni
e arrivi sempre
in silenzio
con le nuvole
spente di sera
mentre fuori
ogni cosa vibra.
Ti rimpiango
fra mille stelle
e una promessa
pronunciata
troppo tardi
per non tremare
di nostalgia
fra qualche
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Nubi ansimanti
e fremiti di luce
a percorrere trepidanti
panni stesi alle folate del vento.
Sembra un cielo di fantasmi
questo che agita
echi profondi e spirali di onde.
Ancora avvinghiata
a fantasmi sonnolenti
si stira immota e liscia
la
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Borsa e scarpe nuove
legano stelle e nuvole.
La voce
ormai povera eclissi
lacera parole ingolate.
Tra brividi umidi
risparmia anche i sorrisi.
La principessa afona
canta con l’abito rosso
a lume di candela.
Porge una mano
aperta e
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Tra note d’una canzone
romantica t’avrò ...
seducente emozione
tangibile declamerò.
Sei tutta poesia
anelata in sogno
fata Alma mia
sublime bisogno.
Fascino lunare
che m’incanta ...
nutri poetare
mentre vena decanta!
Vibrazioni dai
- sguardo
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Foglie disperse dal vento
in quale sere siete silenzio
sui muri del pianto ossa di ricordi.
In questo spazio
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Sensibilità proveniente da chissà dove
s’instaura senza presentarsi
in contesti nei quali mai avremmo pensato
affascinante bouquet dove immergersi
onde gustare al massimo
quanto sotto gli occhi avviene
profumo di pace e serenità
connubio
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“E’ già la terza volta che ti chiamo,
perché non mi rispondi al cellulare?
Di certo stavi a letto col tuo amante
ti piace
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Un trangugiare di parole
ripescate dal letargo della vita
eppure colme
d’un significato ambiguo.
Si sorteggiano
in
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Immagini fluenti ad incantar lo sguardo,
minuzie a voluminizzar ambienti,
arte fiabesca a spennellar con gran lievezza.
Naif di prati, valli e monti,
paesaggi in candido tepore,
fiori dai profumi sopraffini,
e giganti girasoli.
Naif ad arte
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| Da nord a sud, da est ad ovest,
è il vento,
oh anima, se intendessi;
Oh anima, è il vento, non chiedere,
dove sia questa nostalgia,
che scolora e annebbia,
ingrigendo l’intorno suo;
Oh, anima,
sii come un sogno,
sii come sei e sii come
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| Vorrei essere ricco
come un Papa o come un Re
Per avere un giardino
con tanta erba voglio
al posto della salvia del timo e del trifoglio
Non sarà magari verde
neanche profumato
di fiori neanche un po‘... poco poco colorato
Non sarà fresco
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Signore,
io non dimentico quel dì
nel tempo dell’angoscia
quando il viso mi asciugasti.
Conforto, tenerezza, fosti per me
piccolo pegno del destino.
Quando a quel dolore
si accanì ancor più grande soffrire
allora, quasi, mi parea di morire.
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Dio che uggia
questi giorni grigi
e questa vita scura.
Dio che tedio
questo freddo cielo
che non va mai in frantumi.
E
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Due cuori s’incontrano
e poi toccano il centro
del divino orizzonte
volando tra le
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