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Le 16 poesie pubblicate il giorno 13/11/2019
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Sono sicuro
che sarai felice senza di me
senza le mie parole
troppe per una sola sera
Sono certo
che non ti mancheranno
i miei silenzi
fatti per la cenere del mattino
E troverai
qualcuno che amerà viaggiare
non solo con la mente
ma con il
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La notte vive di malinconici ricordi
le ore del tempo
sono ombre di attimi d’amore.
Il silenzio è nel respiro di un soffio di vento
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Tuccaie ‘o cielo ‘a terra chella sera
e tremmuliava ‘o core e pure ‘a vita
e dint’a stanza comme a margarita
jucavo c’a paura ‘e na bannera.
‘E case se so’ aperte... sciorta nera
e ‘a notte ca pareva sapurita
s’è miso a cunta’ ‘e muorte... che
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La foglia gialla
portata via
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| Sciuga Venezia
le tue lagrime millenarie
con l’acqua sei nata
con l’acqua morirai
i pali che ti sorreggono
marci ormai
sprofondano giorno dopo giorno
oh San Marco
io sono un miscredente
non accetti più preghiere
bagnata inesorabilmente
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Quel mondo che t’eri figurato
alieno da turbamenti e moti d’aria e d’acqua,
un eden di verità assolute dove ogni cosa conservasse
nel tempo il nome con cui fu battezzata,
quel porto dove attraccar la nave per approdare
per un brindisi o un canto
o
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Quando vedrò di me la meraviglia
sarà scaduto il tempo
sorriderò distante,
senza più proferir parola.
Troverò finalmente
quei passi
che mi portavano lontano
vedrò solo orizzonti
e mai più confini.
Io, in equilibrio perfetto
sulla punta del
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Sento passare la luna
dalla mia camera chiusa,
si ferma, aspetta il mio sogno,
arriva ed io volo in cielo,
sul mare e oltre,
ho con me l’amore di mezzo mondo,
l’altra metà è nell’odio.
Mio Dio, ma dove sono io?
Sento che lei, la luna,
per mano
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Ho imparato a piangere in silenzio,
senza proferire lacrima:
acqua di torrente in piena dentro,
fuori l’immobilità dell’anima
per non far soffrire alcuno
della mia tristezza permanente.
Adesso so che il tempo non ha fretta,
aggiusta tutto senza
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Tra i laghi azzurri del cielo,
plumbeo color sovrasta
l’ifinito,
dilagano chiare sfumature
nell’orizzonte senza luce.
ma... natura
madre fatata, lancia nell’aere
polvere di sole,
trasparente magia
trasborda nuvole
d’amaranto,
nuvole
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Non ho parole a ricordar quel giorno
che s’involò come svanita al vento,
con un sussulto e flebile lamento,
allor che l’alba fece buio attorno!
Un groppo in gola serra le parole
ed in singhiozzo lungo si riversa;
quell’attimo rimbomba ché l’ho
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| Sono qui con te, ti guardo
per ascoltar la tua parola
che con saggezza ammirevole
sembra dal ciel piovuta
La tua figura consumata
dal tempo inafferrabile
i tuoi capelli bianchi
e la camminata lenta
Andiamo fuori a respirare
e prendere un po’
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| Le metafore danzano
sulla scia silente
di qualche rimembranza.
Gocce di memoria
scandite
a passo di rime traffite
annidate nella viscere della terra.
La penna gremita di sangue
come un pianto
dipinge la vita
che non si smentisce mai.
Uno
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| Quanto giova il saper che rude vigor
un tempo operava per campi rigogliosi
nel casolar diruto dove striscia il vento
in lamentoso canto?
L’abbandono della pietra tra eriche e
gramigna imperanti parla d’incuria,
dove anime smarrite ricordano
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La solitudine
è matrigna,
con labbra ormai rinsecchite,
un arido campo
privo di erba,
col respiro del vento
come un orfano
che chiede pane.
Per compagna la pioggia,
che t’accarezza e ti lava,
toglie la polvere
come una madre.
sotto
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Nell’amplesso d’amor ci si concede
sospinti dall’intenso desiderio
d’un intimo rapporto che prevede
d’abbandonarsi poi ...
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