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Le 46 poesie pubblicate il giorno 27/03/2018
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| Venticello di marzo
sei fresco e pungente
neppure il sole
riesce a scaldarti
ma l’arrivata primavera
si è già vestita a festa
e alberi fioriti sfoggia
e foglioline nuove
ai rami ancor spogli
aggiunge.
Le nuvole diradi in fretta
e di nuove
più
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Di fiore in fiore
come un’ape
polline suggi
e, godendo,
giri e rigiri
cercando piacere
a tappezzarti gli occhi.
Pronto e costante
pungiglione
a cogliere delizie
e farne vanto,
amico il sole
che rinvigorisce,
sorella primavera
che regala
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| Sa di fiori di mandorlo e di pesco
quest’ aria marzolina
sa di chiacchierio di uccelli
essi annunciano la primavera alle
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Braccia al cielo e alla plebe
tra scenari di violenza
lanciò stelle d’amore
Ora
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C’è già chi cinguetta,
chi tuba e chi fischia
prima che all’alba
si "accenda" la mischia.
S’azzuffan i maschi,
a volte con danno,
mentre le femmine
da parte s’en stanno.
Son tortore e merli
che si danno da fare
per scegliere il posto
dove
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Splende sul lago l’armonia dei monti
sotto un sereno e soleggiato cielo
che non scalda però questo gran gelo
per il quale davvero non si è pronti.
Imbiancato di neve è il Limidario
e c’è un bel bianco pure in vetta al Lema,
per il freddo anche il
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Non sentirò più il canto del vento
mentre accarezza la pioggia prima
che il sole asciughi la terra.
Non avrò più tra le dita lo scintillio pomposo
delle rose a grappolo profumate di porpora e
il greve sapore del grano non ancora pane
sarà dissolto
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Sono un romano alquanto vecchietto,
nato quando regnava Re "Pippetto"!
Nel fascio c’era il simbolo della spiga,
i romani
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Silente,
fermo nel tempo,
di acque immote,
limpide a rispecchiare
il cielo.
Perla azzurra,
in una
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Si resta per qualche ora
immuni dalle tracce
che feriscono il giorno
e in un bicchiere
Verso le parole
che non ho avuto mai
nei sogni in bianco e nero
ormai svaniti al tempo
Si trema per qualche nube
senza più pioggia
e rimando le
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Il nostro futuro è difronte a noi;
un soffio battente a seguire un sole
luminoso, rovente, che divora
col suo crepitio ogni cosa sul mondo.
L’inizio fu come una rosea luce
or lontana sul mio tenero volto;
e son del tutto certo d’aver chiesto
una
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M’inverno
in arabeschi di marmi e grafiti
perché è un attimo che mai, l’estetica di sensi,
o come un filo per caso, sostanza di Maggio
se stretta è la cruna del dharma
- così la gozania nel suo cachepot non sapendo che pioggia -
Nei brividi di un
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Lia |
27/03/2018 21:02 | 914 |
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| Se non si ha il tempo
per vivere
che senso ha tornare
in quel passato che fa morire.
Nella lontana memoria
inusuale di
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Pastorella del Fortore
docile e garbata
porti al pascolo le pecorelle
sui verdi monti e la radura,
scendi verso il rivo,
serena e canticchiando
pria dell’alba vai,
al cinguettar lieve e armonioso
delle festose allodole.
Sarà la tua roccaforte
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La bocca dice. La lingua contraddice.
Le parole si capovolgono da sole.
I fatti mostrano il vero volto
delle persone.
Le religioni uniscono, apparentemente.
Le stesse dividono, nella sostanza.
I crimini diventano voleri di qualche Dio
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Occhi sensibili al tatto
Onde e refusi dell’anima
Poetica stonata
Di quel tempo solo fumo e anni
Le tue gambe tese - paura di volare
Amore a targhe
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siddh |
27/03/2018 18:51| 1714 |
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La tempesta imperversa.
Non affievolisce.
La furia delle onde,
scuote... solerte;
la collera del vento...
rimescola le
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Notte,
sdraiato sul tuo seno
come cuscino,
bagnato,
dalle tue lacrime d’amore,
improvvisi,
s’affrettano da
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Vaghiamo tra le ombre
al ciel mostrando spine
che delle nostre anime
han fatto mappa di dolore.
Sulla pelle i segni
d’un indelebile affondo
e negli occhi reliquie
di memorie d’infanzia.
Non corpo né voce
al canto senza speranza.
Sulle
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Rinasco...
di fiamme morbide
dal calice dell’amore.
Un riversare di baci
su anime e corpi
colori e profumi
da immortalare
nelle pennellate d’estasi.
La pelle...
un sentiero
di labbra e mani
a raccontare una storia
in punta di
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Ho cercato il tuo respiro
nel mio respiro privo di colore
i discorsi sono lontani
anche le parole sono stanche
e nel
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Nisciuno sape, nisciuno vede,
ma nuje ‘o ccapimme chello ca succede...
ce stammo zitte, ‘o facimme ogni vota,
girammo ‘a faccia e pregammo int’ ‘o scuro
Sì chisti viche parlasseno overo,
tutto stù male putesse ascì fore...
ma nun abbasteno chisti
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Nessuna confidenza
neppure riverenza,
critiche, epiteti
e, il consueto mistero che incombe
fortunatamente soccorre le fantasie.
Le mie e di chi le condivide.
Con il rossore della incertezza
propino e propongo il racconto
approfittando
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In questa notte di fine Marzo
ho vagheggiato di salpare per un lungo viaggio
a bordo di una navicella spaziale.
Al di là
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Tutti li jorna quandu mi virivi
u cafè nta lu bar mi pavavi,
i luntanu già mi salutavi
ti mbicinavi e nta facci mi baciavi,
i mia cchjù nun ti sciuppavi.
Eri n’amicu u pozzu propriu diri
e di tia mi putivu propriu fidari,
eri n’amicu difficili a
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Sento quella voce
cammina nei pensieri
di un passato sbiadito
sotto i piedi sassi di fuoco.
Ormai indifferente è la salita
di una domanda
nel caos della ragione
mi perdo per non sentire risposte
che graffiano il cuore
Quella voce
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| Lacrime trattenute dal vento
ricordi ...
Sono lì
appese alle gote
a ricordare.
E ti vedono,
ti vedono riflesso
nel tuo sorriso
quando
mi dicevi
“ti amo “
e m’accarezzavi
come s’accarezza
un petalo di viola
e le tue
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| Talora, leggera foschia
avvolge il mattino
che ridesta sparute case
nel contado.
ove fra gerani e ortensie
e, un
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| La sua buffa figura
nel costume di stracci
ha geniale bravura
in capriole audaci
e il dono di natura
per scenette
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| Guardo con il cuore
quello che la mente
impressa nel dolore, più non sente.
C’era un primo sole
di giovanili
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46 poesie pubblicate nel giorno 27/03/2018. In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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