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Le 45 poesie pubblicate il giorno 20/03/2018
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La mia casa raccoglie il mondo intero:
ci sono i monti, i mari e le foreste,
e nella gioia affondo nel celeste,
tutto è
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Quarcuno me sa dì come faceva
la pòra nonna senza le pezzette?
Né suiffer a catturà la ragnatela
e sporverino- spray
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È lì che mi troverai,
nelle mie parole
nella tua memoria.
Loro ti racconteranno
dei battiti accelerati del mio cuore
della paura che mi assaliva
quando sentivo bussare alla porta
della paura che mi imprigionò l’anima
quando venni
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Portami dove c’è silenzio,
dove il cuore rallenta
il passo.
Mi assorda
il rumore frenetico della vita
martellante, in corsa.
Portami dove l’ acqua
stilla
goccia a goccia,
e scandisce il tempo.
I sogni brillano
come iridescenti uova
nel nido
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Chiudo gli occhi
e in silenzio,
immagino.
Mi piace pensare
d’andare, libero,
sul cammino
che nessuno sa.
Arrivare,
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Osservo un mare capovolto,
agglomerati di vapor acqueo si rincorrono sospinti dalla brezza di fine estate.
Giaciglio di erbetta verde accoglie le mie membra stanche,
mentre creature celate mi sussurrano le loro storie.
Chiudo gli occhi
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Tratto il tempo
come fosse un amico
e lui l’ala distende
i suoi preziosi istanti
me li regala ... resi
come tanti
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Piangi ancora
le lacrime del buio
in questa notte oscura
che conduce all’alba
Le ombre hanno promesso
la fine del dolore
alle stelle spente
che vagano nel cielo
Taci ancora
sui silenzi senza pace
che la sera offre
in cambio dell’amore
Le
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E non credete Voi
che ognuno
abbia il diritto di esprimersi
come vuole
nella seppur vana scrupolosità
che nutre la
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Aggrappati a quel filo
crediamo nei sogni e nelle fatiche
Soli la sera
lontani...
lacrime versate o celate
la forza e la resa
l’amore e la vita
il miracolo dell’impossibile
Un futuro sconosciuto
noi...
poi la scelta di uno soltanto
Resta un
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Ed era invero tanto tempo prima
dei nostri tempi di sconvolgimento
che la poesia veniva scritta in rima ...
ma or per essa non è più il momento.
Ragion per cui chi in detta arte è cima
non scrive più in tale rapimento,
non adopera mai neppur la
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Dammi la dolcezza di una coccola,
abbraccia la mia schiena
e rendi le tue braccia laccio
impossibile da sciogliere.
Scappa con me quando il vento si ferma
e il cielo dipinge la terra d’azzurro,
senza pugni e sogni,
ma con i tuoi occhi
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Falena sposa d’inverno
ero bruma luminosa,
sotto brividi di stelle
ondulavo labbra
in accordi d’amore
Nel tempo ovattato
di neve silente
ero soffio
oppure tempesta,
edera contratta
su roccia maschile,
legata ai fianchi
di letto blu
in
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| Acanto, foglia d’acanto
che giaci su una stele funeraria
come ti esalti su un capitello
e intrecciato all’alloro
cingi
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| Immerso nell’acqua di pioggia, l’albero
sussurra ai suoi rami, resistere ai venti dei giorni
bagnati e scroscianti di acqua.
Piove, nei versi scoscesi, il poeta si adagia,
si immerge nei rami dei pensieri, colora
perenne i giorni di pioggia,
e
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| È un gesto stanco il risveglio
una frase dovuta alla vita.
Sapere che nulla cambia
e il respiro è un ripetersi del
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Cuore mio
volavi su prati di sogni
le carezze del vento
ti bisbigliavano parole d’amore
e come giovane farfalla
dai sfavillanti colori
ti posavi felice
sul primo sospiro d’amore.
Il tuo rosso scarlatto
adornavi
con raggi di sole
e bagliori di
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| Se incontrassi Gesù sulla mia strada
perdono chiederei per i peccati
soprattutto per quello originale
per cui è venuto e si è sacrificato.
Gli chiederei di dare a me la forza
di volgere il mio sguardo verso il suo
a sentir la dolcezza del suo
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| Navigante di fiumi a secco,
a cercare riparo nei deserti connessi,
anche se il vento bastardo
vuole spezzare i remi,
anche se Dio ha piani diversi,
anche se io mi perdo nei versi,
non cadrò.
Non cadrò nelle miserie
di chi
naviga in acque
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Adornano
le fattezze tue
soffici lunghi capelli
coi quali asciugasti i piedi
all’amato Seguace.
Chissà quanti incontri
avesti con Colui
che ai piedi della croce
piangesti nell’ultimo saluto
prima dell’eterna pace!
Diversi episodi
la storia
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E’ debole
insicura
si lamenta e sanguina.
I simili ne avvertono la presenza,
l’addentano,
la smembrano,
ne frantumano l’ormai fragile esistenza.
Solidarietà
è ipocrisia per i pescecani:
conoscono soltanto l’aggressività.
Nei loro occhi
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Trovare dentro l’anima l’ardore
che sa tradurre in versi anche il veleno,
la bile dell’ offesa in un liquore
che dopo il buio porta al dì sereno.
Trovare un senso all’ impeto vitale
che spinga il cuore per un’altra via,
lontano dalla mia
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Camminavo nei boschi scalza
Sentivo l’odore del fango sotto i piedi
Come un sapore che dai piedi trapassava nelle mie
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Se ti dicessi
che il Sole
non sempre splende,
ma neri giorni d’ attesa verranno,
tu mi crederesti?
Se ti dicessi
che il mio destino
fu scritto, di me, tu
rideresti?
E se ti raccontassi
del miracoloso
volto, che come
acqua di
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‘A pace e ‘a paura
‘e vote so cumpagne,
stanno dint’ ‘o scuro...
nun rideno e nun chiagneno
Ma po’ si tu ca ce trase arint’,
statte accorto a nun sbaglià...
siente buono stù silenzio,
n’ata strada nun ce stà
Piglia ‘mmano chisti suonne,
ca te
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| Troppo vicina ai tasti
scivolo in un notturno grigio
legato stretto alla voglia di restare
nel chiarore di luna piena
sopra al grano fitto di pupille come fiori.
Osservo dal mio angolo moltiplicato al cielo
le tue piccole dita
scivolano veloci
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| Si ferma una musica
dove sorge un giorno che muore.
È rimasta l’idea della mia ombra
a metà tra il chiaro e i tuoi capelli.
Le note del vento
sono voci sconnesse, rimaste in un volto.
Ti seguo e ti perdo dagli occhi.
Sono voci di passi i tuoi
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Germogliavamo a primavera
della stessa nostalgia.
Non ci dicevamo Ti capisco
condizione naturale
come quando le orse
sfamano i
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| Leggera e improvvisa
la brezza d’autunno
che s’ammanta
di un intenso azzurro.
L’aria è intrisa
di una dolce fragranza,
permea la mente
con note di speranza
dove si cela il desio
di un’imminente partenza.
Un vortice tiepido e pulito
che
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45 poesie pubblicate nel giorno 20/03/2018. In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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