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Le 31 poesie pubblicate il giorno 25/01/2018
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Il tempo è passato
sotto ai ponti dell’adolescenza
sull’ottovolante della gioventù
sopra le righe della tesi con cui
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Senza la luce
potevo viaggiare
dal cuore al cielo
ma con la luna
Restavo fermo
per ore a respirare
quel che restava
di una notte opaca
Fatta per sognare
ad occhi aperti
nel puro silenzio
dettato dalle stelle
Con il buio
mi sentivo a
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| Quando il futuro del passato
diventa il passato del prossimo futuro,
io sto ferma nel presente,
fermamente saldata tra i poli del tempo.
Idonea sulla corda
che si può spezzare,
da dove c’è sempre
il rischio di cadere.
L’orizonte del
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| prive di qualsivoglia
senso
lontano dalla calca di passi
concordati
fuori dai binari
asciutti
scacciate dai
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Jimbo |
25/01/2018 20:14| 348 |
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Signore della vita e della morte
che mesto guardi dalla Croce.
Ascolta la mia supplica
nella deriva delle ore.
Ti giunga dall’abisso la mia voce.
Signore del viandante
che arranca sulla tenebrosa via
dalla corona di spine desolata,
mitiga
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| Gran calma
dopo furibonda notte di maestrale.
Modeste barchette e lussuosi gusci
attendono venticello tenue
e qualche refolo residuo
per sfoggiare bianche vele
e il gonfalone iridescente
da gran festa.
Solcare quindi flutti
dalla cresta
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| La Mantellina rossa sulle spalle
stesso bosco stessa nonna.
Il cacciatore è sempre lì
a curare le sue trappole
a distendere i suoi lacci
a lucidare il suo fucile.
Innamorato della DONNA
ormai cresciuta in altezza
favola dopo favola
è li
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Buio è l’oceano.
Freddo e buio il fondo, di corrente in corrente.
La luna nuova gira su se stessa
come una ballerina ed una strega.
Intorno all’altare del potere,
magia e mistero dietro i sette veli.
Nessun mortale ne conoscerà la fonte.
Sfugge
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Lo sguardo effìmero
d’un fiore, l’ùltimo
che la tempesta
ivi ha nutrito
del deserto, àgile
alla funesta
ombra contrito
del Sole d’Africa
or si rivolge.
Scruta tra’ i tròpici
dell’orizzonte,
ascolta il mùrmure
del folle Oceano
da cui un dì
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Te ne andasti
come meteora
nel cielo della vita.
Vascello fantasma
nei
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| Mi domando
di quale nostalgia odori quest’aria un po’ vecchia.
Di quale festa
le luci lontane illuminano il ballo.
Tocca a loro, mi pare
rammentarci chi siamo.
Leggere e distanti, sature d’echi
sotto questa quercia che goccia dal ramo
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Ancora cammino
sotto i portici e inciampo
in pozzanghere di granito
e colonne di ieri e di domani
mentre l’oggi sfugge
dalla mia sfera temporale
e
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Inquieta notte
Vagabonda la
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| E’ domenica mattina ed indulge il senso del dovere,
anche se non ho l’età di comprenderlo.
Le mie amiche dopo Messa,
passeggiavano spensierate lungo il viale di San Gratiliano,
attendevano l’ora di pranzo per rientrare nelle loro case.
Cos’era
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Qual gocce d’un azzurro intenso
guizzan veloci per l’aere.
Cascate di liane nere
volano sul volto perso.
Onde di
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Vorrei tornare indietro sui miei passi
per cancellare poi certi momenti
che procurano certo nel ricordo
ansie, perplessità, rimorsi antichi.
E mi sembra davvero aver sbagliato
nell’allora capire, come ora,
quale facilità di comprensione
c’era per
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quando ascolto una parola nuova non sono ancora nato
rimango immaginario e gioisco nascosto negli occhi
come un gatto senza racconto o un amore in un paese in guerra;
la pioggia è un ricordo che cerchi la sera quando sali sul tram
e ci sono solo due
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| Voce del mare
poesia dell’anima placa
l’ira d’onde.
Paura aleggia nell’isola
offuscata da nuvole piangenti
ma... amor luce
del mio verso
accende sorriso al
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Navigherò sull’onda del destino
nel costante naviglio
di luci senza spiraglio.
Salperò le mie certezze
negli anni oppresse
e il vento sarà l’interludio
tra passato e futuro;
il buio amplificherà le distanze,
mi condurrà oltre i miei limiti,
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Apro il portone,
la linea di separazione
tra una notte intima
e la realtà in azione,
la mattina è un buco bianco di luce verdastra adamantina,
pietra e sabbia mimica
come croce di smeraldo abbaglia vespertina,
multipli e disorganici ruderi
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Ah se ricordo quell’affanno in gola
ch’ormai da tempo un po’ ti soffocava!
Quel sibilo non ti lasciò mai sola.
Però,
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Si scioglie
sotto il peso del tempo
e come una candela
che non può far a meno
della sua fiamma,
ARDE,
fin quando il suo fuoco
non trova più ossigeno
per bruciare ancora.
Poi,
come un treno
dopo aver attraversato
ponti
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Soto ‘l pòrtego gh’è me fradel
ch’él trabàcola col martel,
’l pianta ciodi a drita e a sanca,
ogni tanto coalcun ‘l le manca,
na smartelà la va a finir su i diei,
che pianse i oci che i’è tanto bei,
con le mane sporche ‘l se strùsa
e po’ ‘l va a
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| All’alba un grido: "Qui, c’è un uomo appeso ...
venitelo a veder, quaggiù impiccato! ...
È di colore e ad oscillar nel vento
ché sembra di veder ballare un pupo..."
Ma che emozione, proprio un uomo vero,
e ancora nulla è apparso sul
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| La notte accende versi di candele
al cuore dell’amore
ferito nella lotta coi pensieri.
La lotta si è conclusa
né
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| Uno dietro l’altro ritornano in mente quegli istanti
un groppo alla gola sale
vorresti fuggire
ma a cosa serve ormai il fatto è compiuto
non resta che crogiolarsi
in situazioni capaci di accalappiare un sorriso
solo utopia
fa ancora più
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| ti baciavo con languide carezze
avvolgendo il corpo caldo fremente
come una gazzella sulla preda
vogliosa d ‘esser tutt’uno
con l’amata brezza di oblii
respirando la sensualità in divenire
ti baciavo la calda schiena di brividi
caldi e
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| Trascorre
lento
il tempo
in nullità di pensieri
e il suo silenzio assordante
talvolta
mi uccide...
Tu sei là,
lontana e inviolabile,
sulla sommità
di ogni idea
ed io ti osservo
mentre dormi,
immaginando futuri,
fantasticando cieli...
Io
ti
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Antico canto
Copricapi di paglia
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Gli uomini, purtroppo, sono loro
i soli responsabili del mondo
che sta precipitando lentamente
nel baratro più buio e più
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31 poesie pubblicate nel giorno 25/01/2018. In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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