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Le 43 poesie pubblicate il giorno 25/11/2017
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Sei come l’alba
chiaro lo sguardo.
Come un fiore
t’apri in silenzio
mi doni colori
mi olezzi la pelle
il tuo respiro, respiro
Sei come il meriggio
caldo di sole
mi vesti d’oro i capelli
mi profumi come uva nel mosto
E sei tramonto
rosso
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Dicembre sulle porte
E la pioggia è già sul muro
Ritorni così
e di malinconia
nel tumulto della neve
sembri scomparire
Madre dolcissima
e notturna
ritorni a bagnare di te
solo le pietre
Ritorni ad abitare
gli alberi
ma non le
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Muore il cielo
uno schiaffo
sul suo volto azzurro
e diventa nuvola tumefatta
a tramutarsi
in un tramonto di sangue.
Se
arriva la notte
è così umida e fredda
bagnata di lacrime aspre.
L’alba è un rantolo
sotto una mano di fondotinta
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Se uccidi un angelo
non aspettarti odio.
Se uccidi un angelo
non ci sarà vendetta.
Se uccidi un angelo
non avrai
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| Ho perso il ritmo
dei versi
lungo la strada di casa.
Non ho parvenza
del come
sciogliere il gelo.
Si rigira una nuvola
al cielo che langue
nella sua veste grigiastra.
Oscuro è lo sguardo,
ma non piange.
Mi volto
per non guardare
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A quest’ora la strada
non si vede
e il buio ha invaso
l’ultimo sentiero
Laggiù
dove a volte
si incontrava qualcuno
in cerca di risposte
Lontano
si sente ancora
il rumore della città
e il silenzio
È solo un ricordo
dei giorni
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Chianciunu i figghi ri ‘ll’arba
suli e scunsulati,
sunnammuli ‘ntà notti niura e fridda
essiri suli è
comu aviri ‘na lama ca ti tagghia r’intra
e ‘ddi stiddi sannu sulu taliari
a labbra stritti e senza cori.
’ntà strata sulu
’ddà luci fridda ri
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Non tradirò l’amicizia
in me riposta,
lasciami stupire all’incantevole
tocco,
mano amica sulla dolente spalla
sana ferite e cuor felice vola.
Un abbraccio fraterno
vale più di mille parole,
un dolce sorriso
accende l’anima di tersi
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C’erano striature rosate qua e là tra le nubi
Ieri
Erano essenza di bosco
Confini
Divisa in minuscoli assaggi
nascevo rotta nella tua bocca
quando dicevi mia sposa
ed io rigata di rugiada
affondavo nella tua carne
le mie spine di rosa.
Ho bevuto
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C’è la risposta estrema
in quel sorriso
allucinato e tragico
l’elevazione e l’ abisso,
nasconde i dolori nascosti
e le ferite camuffate
da false risate
quel profumo da sentire,
si spande sul lezzo del mondo.
E’ la più alta maniera di vedere
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Hai sviscerato tutto un canzoniere
con centomila mille e più parole
condite col profumo di viole
con i tuoi fiori come un giardiniere.
Hai messo in mostra tutto il pentagramma
con crome le biscrome e venti note
coi suoni e con gli accordi avuti in
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Disperano alla nebbia
le tracce dei baci del vento
sulla memoria
di foglie vive. Il destino
feroce naviga l’inverno
a
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Facisti na nuttata sana sana a chianciri ‘nsilenziu:
no pû vrazzu ca ti turciu cu forza,
no pi ‘dda manu ca ti tirau pî capiddi
e ti sbattuliau la testa ntâ spaddera dû lettu,
ma p’astutari ‘a so’ vuci
ca ancora ti rintrona nt’aricchi;
pî mali
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Sorridi, corri t’angusti al non far del tanto abbastanza,
Al giorno che saluta il suo passare scurendo la sera
Li quando il sapore tace,
Il dolore s’accende, ti torce
dilania un sorriso che non spegne la voglia
gli artigli s’aggrappan al candido
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| Soffusa morbida luce
nel salotto parigino
ombelico del bel mondo.
Eleganza raffinata di Signori,
delle dame rosea carne
se ne sboccia biancheggiante
dai bustini stretti stretti
di tolette spumeggianti
di merletti e di ricami
su squisite fini
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| Nevica invano sulla città,
sugli amanti che resteranno nudi.
Le campane si scuotono nere,
disperate di non poter suonare a
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Zev |
25/11/2017 16:02| 821 |
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| Stamani sono andato
al cimitero dai miei amici,
da quello che visite non ha.
Lui è nato, un mese prima
che quella bomba atomica
sulla terra arrivasse,
mentre io, un mese dopo
che quella bomba maledetta
distrusse le città.
Lui era il figlio non
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| Ecco chi è il poeta,
un viaggiatore smarritosi nei travagli dell’anima
capace di vedere spiragli di luce
là dove tutti
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Solo,
non sarò mai,
tra le tenebre,
sotto il sole.
Lei,
solo lei,
s’accomoda la notte
sul mio letto,
m’accarezza,
culla tra le mani
i miei tristi sogni.
Lei,
non va via,
mi bacia,
mi stringe,
spire di buio,
braccia di
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Mentre cammini
il tempo ti sorpassa,
incurante di te,
delle tue riflessioni,
non dà tregua.
Solfeggia sui tasti
silenti
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| Lascia che la mia anima di porcellana
brami un tuo gesto sincero
...un gesto vero
Mentre sogno le tue mani sfiorare
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Freddo d’inverno
è gelida l’anima -
chiudo la
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| Quella gente sono io
che spara
le proprie cartucce
esasperata
da un emblema:
son le carezze
a fare grandi gli
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| Propaggini tese verso il bisogno di un caldo abbraccio,
le paure svaniscono quando due metà irrompono fiere nel grande
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| Marasma ...
da coperta di panico avvolto
e più nessuna lotta
per sconfiggere la paura
solo fuggire
e nel nulla ...
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| Mendicavi l’amore e
in quel palmo affamato
adagiai il mio cuore,
divenne culla di dolci carezze
e giorni di cielo sereno... e poi tempeste.
Serrasti il pugno
sul tuo inaspettato scrigno nero.
E inventai fiaba che non c’era
dipinsi le tue
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Le sfumature
di colori pastello
all’orizzonte
s’intravede
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guardai l ‘oceano con la vita che sfuggiva
fra le dita battute dalla burrasca incombente
e nei vicoli ombrati dalla nostalgia
rimembravo abbracciato al silenzio
l’indimenticabile follia solo di averti
per un istante ancora per l ‘eternità
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Viva la classe dei cittadini operosi
che io umilmente chiamo pensosi,
distanti anni luce dai pensanti
che ci han portato in queste condizioni orripilanti.
Viva la classe dei cittadini applicati
che son quelli che disdegnano sempre i duplicati
e
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43 poesie pubblicate nel giorno 25/11/2017. In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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