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Le 32 poesie pubblicate il giorno 24/11/2017
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Hai il colore del pensiero,
la punizione di un’amicizia
raccontata a voce da una conchiglia
posta all’orecchio,
sei il mistero che i miei occhi
nasconde con le ciglia della nebbia,
il custode del mio segreto.
Il buio avvolge a volte il
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In siepe mista, meglio se in prossimità,
e dunque odorosità su narici viziate,
tanto basta a vestire d’estate gli inverni.
E non vien meno, neppure, lo zillare di cavallette
e il frinire di grilli -per somiglianza-
fra il ramo franto da una
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Anna62 |
24/11/2017 23:53 | 1007 |
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Tu sei la mano aperta sul profondo
il giorno mio dannato più rotondo
il vuoto che ricolmi senza invito
col tuo bisogno al dente ben nutrito.
Tu sei il vento che scaccia via le nubi
il coro della fede che mi rubi
il genio della lampada
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Sotto le ali
di una nebbia fitta,
vedevo in te scritta
la parola: fine.
Povero e solo
non avevo voce,
nemmeno il freddo
mi sentivo: in quel gelo.
Né fari, né luci
e nemmeno voci
mi davano una strada:
sognai il vento.
Ma ero solo,
tu eri
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Chrysalide de nos cœurs,
éclatante de bonheur;
carrefour de nos destins,
inscrits sur ce parchemin;
linceul de nos âmes troublées,
emplies d’un frisson inégalé.
je me souviens de toi,
origami d’émois;
subjuguant mon esprit
inexpert en amour.
Au
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Avevi detto di essere preoccupata
per i giorni vuoti
che si susseguivano indistinti
e non per le parole
Appena accennate nelle sere
senza alcun sogno
da dipingere
sulle nuvole basse del cielo
Avevi mostrato la tua pelle
ma non i
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Fosti balsamo e manna
la preghiera esaudita
La cura che si fa dono
Unguento dolce sul cuore,
preziose le tue dita
da allora tu, una fonte
mai inaridita
il profumo di un’offerta sacra
bevo amore dalla coppa
delle tue mani
con
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Sabyr |
24/11/2017 19:56 | 564 |
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Filo d’ambra,
sospeso amore
sovrano appeso
al cuore,
istante degli attimi
di un timido amore,
voli radioso
fra le mura
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| Quel sentiero che arriva al vecchio pontile di legno,
e’ una breve deviazione dal percorso.
E’ dolce l’aria verso sera, colorata di rosa di varie sfumature
Ed ecco lo vedo,
il coniglietto,
mi attraversa la strada proprio mentre sto passando.
E poi
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| Sdrindule,
Sdrindule biele,
dove vai, se Mattino
è greve?
Che l’aria
è briosa e forte, ma tu
non hai più forze.
Ricordi, bambina mia,
frute frutine,
le carezze di tua nonna?
E i canti, che ti furon compagni?
Svanita è
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| Amico mio, dove sei?
Viviamo nella stessa città
nello stesso isolato
ma mai ti vedo, mai t’incontro
per raccontarti di me
di questa vita idiota
che consuma e ci perfora.
Amico mio, dove ti nascondi
esci fuori, parliamo
o vivi anche tu
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Sono ricordi che rischiarano il cuore
i paesi del lago
che s’accendono a sera
e dall’opposta riva
splendono in tremula
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C’è chi coltiva in pace il suo orticello
chi ruba dalla terra del vicino
chi coglie mirtilli e more sopra i rovi
che son di tutti al ciglio delle vie
c’è chi parla sempre schiettamente
e a forza di dire il vero resta solo
e chi si vanta di avere
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Un lampadario che oscillava
come polvere sulla testa
quel vecchio stereo che adoperavo per amante
nelle serate dei miei soliloqui.
Era bella la conta
delle piastrelle scardinate
e dei fili di malinconia cuciti sul pavimento
come coperte
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Sono figlio del fango di terra stuprata
calpestata da vacche e buoi che fuggono da stalle.
Sono figlio di terra ove non vi sono
inchiodati alla croce
penzolanti cimeli su pareti da foderare.
Sono "IO" il crocifisso.
Il sacrificio innalzato da
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Abbandonato nel rimestio di me,
lascio che una lama di luce
scavi tra le ombre
e i pensieri sbiaditi dal tempo.
Con maestria,
questo sprazzo di vita eterna
rischiara le vette della mia anima,
pendici corrose dai venti,
imbiancate dalle nevi
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siamo corpi chiusi in involucri d’inchiostro
nuvole aspre in scorribande senza tempo
siamo la percezione di
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| Sento un tumulto come di cascate
che giù dal monte impetuose scendono
a valle, un tintinnio di sonagli si avvicina
alla mente di sera.
S’avvicina costante come cane che latra
e straccia le carni, brividi nel corpo
scuotono come vento le foglie
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| E lasciami andare
dove il sole
non ha che il nulla
in suo potere
dove il respiro tiepido
del vento
non sussurra
che a se stesso
coraggiose litanie
e dove il cielo terso
d’amore ed armonia
riveste nuvole gioiose
pronte al divenire
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| traballi allegra nel fondo di un bicchiere
di bollicine allegre in risalita
di tutti i mali
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| Bisogna essere sinceri
gli angeli non hanno nome
si nascondono nei cieli
nelle lacrime degli uomini
quando cercano i sogni
tra le nuvole
diventano aquile
raccontano favole
e nel fiato sospeso di ognuno
disegnano anime
Tutto ciò che ricordo
è
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| Cerco qualcuno che mi parli dal vuoto
senza echi di lontananza
ma con univocità d’essere
Celato da un muro
ma palese al cuore.
Conosciuto da sempre
anima
senza incroci d’intoppi
Sentiero
Essenza di me palese agli occhi
Digiuno
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V’è un’ombra che di Notte vuòl, mi chiama,
nel silenzio mi mostra due pistole.
Mi chiede: Dov’è il Testimone?... A noi!
Qual è il Demonio, la possa tua arcana
che le gesta tue muove e le parole,
che mi fa destàr dal sonno?... Che vuoi?
Berti il mio
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| Non è di pietra il mio e son sincero,
come d’altri italiani è pien d’amore,
ma colorato o chiaro, non sopporto ...
con insistenza il reclamar danari:
Leggendo alla panchina:” Ehi capo!”... e insiste:
dato non m’è svelar se urgenza vera,
non lo
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| Ora il poetare ha preso un nuovo corso
e finalmente trova eccelsa via,
non c’è più quello stile tanto bolso
finora adoperato, mamma mia!
Un tempo si scrivevano sonetti
ch’è un ridicolo modo a verseggiare,
e le terzine, dove mai le metti,
a
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| saltavano senza comando le parole
le buone atlete le compagne, mie gravide rane. Quante lunghezze
millimetri e fondali sott’aria per dire:
ho girato l’ombrello, vi ho raccolte, mie paure;
capite: quella pioggia che scoppia prima di cadere, quel
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Avvolti di solitudini, i campanili
come un vuoto d’aria mancano
le rondini nei loro nidi
occhi di silenzio sotto le grondaie
dove la pioggia scorre, ignara
sopra i tetti si sfiorano le nuvole
che sembrano grandi navi
senza un porto dove
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Senti i rintocchi
con ognuno una parte di loro si materializza
lasciando una scia dove catapultarsi
cercando di rivivere quelle sensazioni
persino addobbate da tormenti
quando piccola vedevi
facendo finta di non sentire
sì proprio
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Ho vissuto sino ad oggi
oltre ottanta primavere
ed in tutto questo tempo
non ho mai trovato un giorno
somigliante al precedente.
Giorni belli, giorni brutti,
giorni amari, giorni dolci,
non c’è un giorno uguale all’altro,
fanno parte della
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Basta pensarti
per disperdere
in briciole di nostalgia
questa triste solitudine,
per allietare un cuore
lacerato da antiche ferite...
E volare
con ali di cieli azzurri
al di là di ogni limite
imposto dalla realtà,
sentire l’ebbrezza di vita,
il
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32 poesie pubblicate nel giorno 24/11/2017. In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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