AZAR RUDIF non riesce ad aprire la "finestra" per inviare messaggi, e mi ha invitato a riportarvi io le sue considerazioni sul gioco, i suoi commenti. Quello che appare di seguito è tutto il lavoro di commento dell'Autore Azar Rudif, che sentitamente ringrazio a nome di tutti gli interessati.
COMINCIA - MENTE - VISTO
Queste tre parole hanno generato poesie dai contenuti vari e molto diversi tra loro. Tre spunti che hanno lasciato molta libertà nell’interpretazione e non hanno dato un senso prestabilito come successo in altri casi.
Merighi collega le tre parole alle illusioni della mente che ci fanno celebrare feste inesistenti e vuote (Illusione). Nella seconda (Il bene e il male) avanza l’ipotesi che il bene ed il male non esistano in una mente normale, ma sono interpretazioni dell’anima che tende a cancellare il dolore e non vedere la gioia o l’inizio dell’amore. Visione un po’ pessimista, ma ritengo che l’errore della mente umana sia quello di non saper riconoscere il bene ed il male e di credere che non esistano.
Poeta Zaza in “Chi l’ha visto” descrive un format televisivo ben riuscito e leggendo l’ultimo verso io lo avrei intitolato “Chi si è perso” J . Se posso esprimere una mia idea, dovresti dedicarti ad inventare format di genere culturale visto il successo che ha ottenuto questo “esperimento”.
Chiti scrive anche lui di una illusione e non sempre è vero che chi ben comincia è a metà dell'opera. L’importante è che tutto proceda ben nel tempo e occupi la memoria della nostra mente. Il suo rimanere intatta dipende da una funzione della mente che è proprio la memoria. Sembra strano, ma è la memoria, la storia che ci rende “esistenti” e specifici e questo viene abilmente definito nella sua seconda “Angoli”.
Peruzzi, invece scrive un’invettiva che è quasi una maledizione biblica, che condivido in pieno, contro la falsità. Nella sua seconda, invece, mette un colore rosso di sangue su uno sfondo grigio. Anche in questa poesia trovo la definizione “angolo buio” riferito a situazione della nostra vita, alla mente ed all’anima. È quel luogo della mente dove cataloghiamo tutto ciò che non ci piace.
Poeta Zaza si autoimpone tre spunti per il nuovo anno e sceglie tre termini che, se guidassero la vita di tutti, tutto andrebbe meglio.
L’alchimia di Terracciano (post n.9) ci ricorda una delle qualità dell’essere umano. Quella di poter trovare uno spunto di Bene anche dove sembra esista solo il male. Purtroppo, è una qualità poco sfruttata o difficile da attivare come è difficile trovare la pietra filosofale.
Ed i ricordi, che mai muoiono, diventano “Eco dell’Anima” in Pino Tota ed il “Sentiero della Vita” che, anche se si percorre solo in avanti, ogni tanto dovrebbe essere rivissuto.
Ancora ricordi e/o visioni in “Fieno Bronzato” di Ianniello
Nella visione personale di Stanzione in “Sfociare a grido”, da visionario, riesco a vedere solo una strada che nascondiamo a tutti, ma non è una strada è una galleria che ci attraversa ripiena dei profumi aspri della vita e delle gemme che solo là possono essere coltivate. È talmente nascosta che anche per noi stessi esiste un velo capace di proteggerla dai nostri errori, ma è dove possiamo nasconderci quando il mondo meriterebbe solo le nostre urla.
In “Dementia” di Ghezzi, viene dipinta l’allegra follia del demente, ma la realtà non è forse un’allegra follia e la follia non è forse ciò che spinge all’evoluzione? Non vi è saggezza nella stasi e nell’immobilità. In ogni caso, l’unica cosa che ci salva è un passo in avanti e due indietro se si è sbagliato qualcosa.
Un buon blues in “Risveglio” di Usai è sempre la migliore musica da ascoltare, mentre “la vita scorre a ritmo dell’ignoto”. Il concetto prosegue anche nella sua seconda (Memoria di splendore) dove il ripetersi delle stagioni e della vita sono viste come un mistero. Mistero che ha generato le prime grandi religioni e tutte quelle ancora legate alla credenza di Gea, la madre terra.
In “Le porte del buio” di Bello si sente l’approssimarsi di qualcosa di inevitabile.
Purtroppo (Mente di Tonia la Gatta), il cuore non è dotato di comprendonio e dovrebbe essere usato poco o mai nei rapporti umani. Nella sua seconda, “Volo”, la mente è vista come ciò che ci fa affrontare il mondo anche se in volo e forse, solo in volo si possono superare alcuni ostacoli.
Prima o poi anche la mente più brillante è costretta a spegnersi, ma non si tratta di un “tardi” è solo arrivata la fine di questa strada e “Nei tuoi occhi il vuoto” di Pittalis viene visto questo momento. Un momento che è solo un punto di passaggio e niente cancellerà ciò che è stato.
“Con l’incedere degli anni” di Delinquente e dai tanti vent’anni devo dire che è ancora lontano il tempo dei camini per riscaldarsi.
D’Auria in “Largo ma non troppo” percorre il mondo per mare e cerca la realtà dietro un velo. Quel velo che spesso nasconde tutte le altre realtà e vediamo solo la nostra. Poesia che mi ricorda molto il mito del velo di Maya. Ad ogni modo, meglio essere padroni dei mari, chi possiede il mare possiede anche le terre e non per nulla la civiltà è iniziata a fiorire quando gli uomini hanno costruito il primo legno capace di navigare. Pochi versi, quelli di D’Auria, ma “densi”.
Complimenti anche a Giuliano Esse per la bravura e la pazienza di saper costruire sempre poesia in forma di acrostici J
La ragione, la mente, funziona solo entro i limiti della sua conoscenza e cerca sempre la forma più elegante per esprimere nuovi concetti (“Confine della Ragione” di Monopoli). Tutto ciò che è oltre i confini delal ragione diviene l’ignoto ed il campo di indagine di una mente curiosa.
Tutti dovrebbero avere almeno un veliero in casa (i miei non riesco a contarli) proprio per avere quella sensazione di “viaggiare” che danno delle vele spiegate al vento e che si legge nei versi di “Un bel soprammobile” di Mariasilvia.
A memoria non ricordo di un nesso scoperto da Schopenhauer su Messalina, ma sempre originali e belle le poesie di La Marca.
Per prendere decisioni ci vuole “decisione” ma anche tutto il tempo che serve (“Quel tuffo nel buio” di Scimonelli).
Questa volta i tre spunti hanno generato una grande varietà di significati e di poesie con una certa prevalenza ai concetti legati al tempo ed alla memoria.
Firmato da AZAR RUDIF