“O”
Persuade in principio il tocco del vento
dal destino non noto che opera,
sospesa la scienza, inciso nel respiro
col potere di un gioco,
col silenzio del desiderio di volare.
Spiazzo desertico e rovente da calcare
se camminare, rospo, nella nebbia
o esistere sulla soglia
meriti i riflessi della costanza
o un graffio a recidere.