Commenti alla 143° edizione del gioco Tre Spunti diversi -- parte terza -- Adriana Sini
CHIUSA PER SEMPRE di Franca Merighi 42Serpeggia tra i versi un dolore così tangibile che è impossibile non partecipare di tanta pena…
Strutturata in maniera ineccepibile, colpisce dritta come un pugno allo stomaco e fa riflettere lungamente su quanto possa un importante problema di salute incidere non solo sul corpo sofferente ma anche e soprattutto sull’animo umano, che si sente soffocare come in una stanza chiusa, non sua, che non offre alcun appiglio, nessuna speranza.
Questa poesia è davvero speciale, Franca. Ti abbraccio forte, resisti.
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L’alba di MariasilviaA volte le poesie non necessitano di grandi contenuti ma vivono per sé stesse, per il piacere d’esser lette. In questa di Mariasilvia nessuna rima, nessun grande tema, nessun evento naturale mozzafiato, ma tanta semplicità: un mare calmo all’alba e poche vele, in un golfo intravisto tra i rami.
E’ un dipinto che diventa pura poesia, con la delicatezza di una leggera pennellata di colore.
La chiusa non poteva essere che quella: respiro, inalo, assorbo, mi nutro di quella sensazione di benessere che nasce dal sentirsi in perfetta armonia con la natura.
Credo che Mariasilvia abbia dimostrato in molteplici occasioni d’esser divenuta maestra in questo suo modo di poetare, mi complimento ora per tutte le volte che non l’ho fatto.
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L’insincero di poeta per te zazaOttima sintesi di Mariangela che con soli quattro endecasillabi a rima baciata ci presenta un gigolò che, tutto preso dalla sua arte conquistatoria, non si rende conto che uno specchio rivela alla sua presunta vittima la realtà del suo fare falso, da piacione.
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K . AI MARGINI DEL "CASTELLO" di Antonio Terracciano
Non ricordo chi disse che solo i pazzi conoscono le verità assolute.
Il protagonista di questa lirica ben comprende che, stando accanto a chi mantiene per tutta la vita la purezza di cuore e di pensiero di un bambino, diviene più semplice riconoscere altrove l’idiozia di alcuni che si professano mentalmente elevati.
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Male di Patrizia CosenzaIn primis: benvenuta nel gioco, Patrizia.
Ho letto con attenzione la tua “Male” e devo dire che ho apprezzato molto la costruzione di questa lirica che trasmette la sensazione di immobilità e silenzio che caratterizza la protagonista.
Non so se ben interpreto, ma la cornice che ho immaginato è la stanza di un ospedale, dalla quale la ricoverata vede i familiare scambiarsi abbracci e sorrisi, che paiono perfetti attraverso quel vetro che li separa da sé ma che lei sa esser di mero sostegno tra loro.
Ma il male che le attanaglia il cuore è strisciante, subdolo, silenzioso, e lei purtroppo è la sola a viverlo e a cercare di combatterlo.