Commenti alle pubblicazioni della 139a edizione - parte seconda Adriana Sini
LA VITA E’ TUTTA UN PIANTO di franca merighi 42
Con Franca diventa una bella composizione il detto popolare ch’ella indica nel titolo.
E se è vero che una bella fetta della nostra esistenza scivola via dai nostri volti dal momento della nascita al momento della morte, è anche vero che questo “spiazzo” in cui trascorriamo la nostra esistenza non è che una attimo infinitamente rapido, se paragonato all’eterno e all’infinto cosmico.
Unico consiglio possibile: vivere al meglio il presente, dimenticando le lacrime scivolate via e non rovinandoci l’umore pensando a quelle che, peggiori d’una cambiale in scadenza, prima o poi torneranno a farci visita.
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LUNGO LA FERROVIA (come muoiono le rose) di Antonella B antoequi
Benvenuta Antonella!
Il tema scelto è facilmente intuibile: la prostituzione.
Il modo di affrontarlo, a mio parere, molto delicato: è una rosa che parla, una rosa di strada, che non ha gambe per scappare ma radici che la legano a quello spiazzo giù dalla ferrovia; è viva, consapevole del mercanteggiare che si fa sul suo “profumo”; sa bene che prima o poi il suo stelo sarà reciso per sempre, ed è l’amarezza dettata da codesta dolorosa consapevolezza che le fa ricordare come in passato ella fu ingannata da chi le prometteva amore. Composizione davvero toccante.
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LUCE E MISTERO di enza fontana
E’ l’alba di un nuovo giorno, per Enza, che avvolta dai profumi d’una fumante colazione, lascia scorrere lo sguardo a est, cercando di carpire al nascente giorno il suo incantevole segreto.
O forse l’ha già scoperto? (Tracce del Divino)
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MAGA MAGHELLA di enza fontana
E’ il sogno d’ogni bimba quello d’esser un po' Maga, realizzare desideri e saper miscelare quella magica pozione che regali a tutti pace e serenità.
Peccato che la nostra bacchetta magica vada perduta nel limbo dell’adolescenza e nel fosco recinto della maturità! Son certa che ritrovandola torneremmo ancora una volta bambini pronti a sognare d’esser fate e maghi.
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Principio morale di Saverio Chiti
Pensieri oltremisura pessimistici aleggiano sui versi di questa poesia, la cui chiusa, nei suoi due versetti, colpisce come lo sguardo d’un uomo tradito dalla vita, duro, colmo di livore verso un destino che non ha saputo esser clemente.
Forse è vero che di troppa umiltà si muore, ma si muore con la consapevolezza di non esser venuto meno ai propri principi.
Penso debba esser questo pensiero la giusta àncora, nel momento della fine, per imparare ad accettar la fine con una maggior serenità d’animo.
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Moralmente solo di Saverio Chiti
In questa lirica séguita l’atteggiamento negativo, la sensazione di solitudine che attanaglia il protagonista, che pur nella consapevolezza che tale sensazione deriva dalle sue scelte morali - così tanto distanti da quelle di tutti coloro che lo circondano da renderlo unico (anche se questo è tutto da verificare) -, non riesce del tutto a trarre forza da questa unicità, così, per quanto la mantenga, difendendola con le unghie e con i denti, il prezzo che paga per il non voler cedere è davvero molto alto, forse troppo per poter ritrovare un po' di serenità.
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I SENSI E L’ESTATE di Pinotota
Ricordi di gioventù legati ad un amore adolescenziale ritornano alla mente in maniera vivida, con dettagliate immagini legate a brevi istanti, a piccoli gesti, a profumi leggeri che il poeta riassapora appieno, senza curarsi di distrazioni esterne come l’abbaiar dei cani e l’assenza dell’antico glicine.
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Lo sfratto di Giuseppe La Marca
Questa breve filastrocca in rima baciata è ironicamente dedicata a chi, per conceder i propri favori, chiede in cambio le versioni! (presumo di greco o latino).
Saggiamente dice La Marca, di non aver alcun bisogno di colei che solo per comodità si propone, e che di desiderabili ragazze, nulla richiedenti in cambio dei loro baci, il mondo è ricco.
Quindi metaforicamente la sfratta dal suo cuore e dai suoi pensieri per cercare altrove chi gli si concederà solo per amore.
Filosofia di Giuseppe La Marca
Ancora una filastrocca per questo diciottenne che ha già ben imparato come le rime baciate sappiano donare ad una composizione musicalità e ritmo. Così, pur scegliendo volontariamente un tema senza grande spessore, costruisce versi di piacevole lettura.
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Scrutare nel buio di Antonio D’Auria
Le parole, come formule magiche pronunciate davanti ad un calderone fumoso, sono le uniche in grado di colmare il vuoto delle conoscenze, dare risposte alle domande filosofiche, trovare un senso a quel nostro mondo interiore che, soprattutto quando è buio, insistentemente domanda e domanda, chiedendo di essere ascoltato.
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TALEA di radice64
Radice come origine di talea, meno bella e apprezzata, ma più forte, capace di assorbire dalla terra la linfa vitale che renderà la sua talea pronta ad affrontare il mondo.
Troppo presto però talea e radice vengono separate in maniera affrettata, prima che si abbia la piena maturazione, rischiando di compromettere il lavoro quotidiano che la radice pone in essere nel sottosuolo, in silenzio ma con perseveranza, per far sì che il fiore futuro sia il più bello, il più colorato, il più forte di tutto il campo.
Così è la dedizione di una madre verso una figlia, la quale tenterà di trasmetterle tutto ciò che può perché diventi una splendida donna, capace di affrontare la vita con le sue forze, arricchita dai suoi insegnamenti, e che soffrirà terribilmente se il loro legame sarà reciso anzitempo, prima che tutto sia compiuto, prima che si senta pienamente soddisfatta di quanto le ha amorevolmente consegnato.
Credo che questa lirica si presti a diverse interpretazioni, ma questa è certo quella che mi ha più emozionato.
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