Ripropongo, sul finire di questa edizione, la composizione generata per gioco ulteriore scegliendo uno o due versi da ogni poesia inviata, nell’ordine di apparizione di ogni autore e rispettando rigorosamente la cronologia di pubblicazione (la punteggiatura è mia).
Chiedevo un titolo. L’unico, proposto da Delinquente, che ringrazio, mi è sembrato un po’ riduttivo viste le tante sfaccettature che secondo me emergono dall’assemblaggio. Ho pensato, quindi:
EPPURE SCORRE
Come un gioco passa il tempo,
come un sogno naviga il pensiero.
E’ il potere della vita
con desiderio e piacere,
col garbo e quell’intuito da saggezza,
se vinci o perdi diventa un dettaglio,
sembrano pagine aperte a caso o per gioco.
Respirare il potere di una passione
ma molto spesso non in modo serio
e sull’arte poetica ben poco
di giorno in giorno perderebbe linfa.
Potere altrui richieste soddisfare,
l’altrui desiderio di libertà:
troppi fili ed ingranaggi.
Lo sciame è un esodo di senza terra
che capriccioso, punta i piedi alla vita
nell’effimero bisogno di capire,
che dell’amor fa polpette,
che gira nella testa e naviga nell’aria.
E siamo quattro e uno
sull’onda di questo mare,
verso isole di sogno,
quando abbraccia la notte
e strega il cuore.
Un desiderio che ti pervade:
ricordare l’alfabeto che usavi
del nulla in ogni dove,
nel gioco delle parti preparato,
nel gioco d’estro serico,
per ricamare un finto amore
a distanza del potere.
In questo incontro il cuore resta muto,
vale la pena osare
cercando forse d’essere me stesso
e tra sguardi di pause a effetto
un viaggio emozionale che coinvolge,
un enigma da risolvere,
un canto dietro il vento.
E vivo il desiderio
e il cuore vola, batte forte
dato che apparteneva al grande Marte
biondo alto e riccioluto!
Ringrazio ancora tutti per l'ispirata partecipazione e per le le attente osservazioni espresse a seguire.