La porta di un sogno di Claudio Giussani – 25/5/2017
E' una luce che acceca e poi scompare
in un pensiero che cerca tra radici
una dimora
Quanti sogni smarriti
nella penombra del bosco
e negli occhi accattivanti del mattino
Cammino ancora l'aria dei pini
nella luce di un raggio
di semi fioriti
cercando
-la porta di un sogno-
oltre le mura
Prendo spiacevolmente atto di una moda diffusa tra diversi utenti del sito. Leggo, con una certa frequenza, "cammino il tramonto", "cammino il vento", "cammino l'aria", come se il verbo "camminare" fosse transitivo e sinonimo di "percorrere", "attraversare". Ma questa è soltanto una mia trascurabile opinione.
Per quanto riguarda il testo, posso solo dire che non è nelle mie corde, per questioni riguardanti la struttura, la musicalità e l'intensità dei versi.
Spero di non aver offeso il compositore, come successo (involontariamente) in un altro mio commento. Lungi da me voler sminuire le opere altrui. Ho soltanto un diverso (e forse sbagliato) metro di giudizio. Non leggo poesie, né di autori del passato, né contemporanei, quindi è comprensibile che io non sia in grado di esprimere un parere significativo sui versi che capitano sotto i miei occhi. Tuttavia, a volte, mi piace condividere il mio pensiero con chi ne farebbe volentieri a meno.