Viste di discussioni e viste le poesie in stile giapponese che stanno pubblicando, la redazione ha deciso che questa categoria, come le Brevi, dovrà andare obbligatoriamente in convalida. Ricordo comunque che la categoria ospita poesie in diversi stili giapponesi, non solo haiku,ma che comunque tutti questi stili hanno regole ben precise che devono essere rispettate.
Speravamo che lasciare l'inserimento automatico non provocasse problemi, ed ora speriamo che il mettere tutte le poesie in stile giapponese in convalida non provochi polemiche ma venga accettata per la qualità del sito ed il miglioramento delle tecniche di scrittura.
Dovrebbero "andare obbligatoriamente in convalida" anche gli acrostici, perché continuo a leggere elenchi di parole che, se proposti in altre categorie da un autore in training, verrebbero inserite (al massimo) nel portfolio, se non respinte. Questa categoria è diventata "una zona franca" dove chiunque può pubblicare ciò che vuole, tranne che poesie. E poi, non c'è bisogno di scrivere le lettere iniziali in maiuscolo, perché (soprattutto nei testi con poche sillabe), hanno un impatto visivo sgradevole.
Questo è ciò che intendo io per acrostico:
Brulicano i versi sul candore dell’ignoto
recitando silenziosi la mia nuda introspezione
ubriaca di pensieri dentro un calice mai vuoto
che sollevo sulla testa per brindare alla ragione.
E lei mi osserva con intrinseco disprezzo
sorseggiando lentamente qualche rivolo d’inchiostro
per far finta di comprendere la lirica di un vezzo
ripetuto nel riflesso che mi fa sembrare un mostro.
Incateno la mia mente ad un rifiuto di partenza
non incline all’orizzonte più lontano di un miraggio
giusto il tempo di smaltire quel delirio di un’essenza
sublimato dalle ombre e dai ricordi di passaggio.
Tutto questo mi appartiene come il nome appena nato
e non posso rigettarlo nell’abisso di un cestino
eclissando le vestigia del mio tragico passato
narratore senza meta sul sentiero del destino.
Può essere più o meno apprezzata (come tutte le poesie) ma è, appunto, una poesia, non un esercizio matematico, non una lista della spesa.