Invito al commento - Sull'ultima riga di un foglio bianco di Beatrice Niccolai

[Antonio D’Auria]

Nel mio invito al commento di oggi vi propongo una poetessa che da qualche tempo non pubblica sul sito ma, per fortuna, quello che ci ha regalato sulle pagine internet che tanto amiamo ha scelto di lasciare. Oltre alla bellezza dei suoi versi, che spero vogliate scoprire, la cosa per me speciale è che per seguire ovunque le sue tracce poetiche ho trovato scrivere.info unita alla grande fortuna di conoscerla personalmente, di essere entrato nel suo universo poetico, fortemente intrecciato con la sua vita quotidiana, e di aver condiviso con lei delle indimenticabili esperienze artistiche.
Si tratta di Beatrice NICCOLAI. Commento la sua ultima poesia al momento pubblicata sul sito:


Sull'ultima riga di un foglio bianco


Ho sempre creduto
alla bellezza delle ombre dei salici,
alla quiete dei ruscelli,
al male di vivere
che esplode come un temporale
nel cuore del silenzio.
Ho sempre creduto
che la vita precedesse la morte
fino a farmi sostegno dei miei cedimenti.
Ho dovuto ricredermi sulla vita
e solleticarmi dentro gli specchi
per non annegare
nel riflesso di un oceano senza fondo.
Come coralli
si sono colorati di rosso
tanti ricordi.
Anche gli occhi per il fumo del silenzio.
Le labbra, un maglione,
e le bacche di pungitopo
di ogni inverno senza ritorno.
Si è colorato persino il cielo
e le mani con cui mi hai consigliato
di sedermi sull'ultima riga
di un foglio nato bianco.
Ecco, sul fondo del fondo,
dietro i giorni che ho perso piangendo
e dentro un cerchio
che mi ha partorito prematuramente
tutto ha avuto inizio.
Tutto ha ancora inizio
e anche domani
ci sarà un altro inizio.
Quanta fatica stare sull'ultima riga
di un foglio bianco
che non ha neanche una virgola
come appiglio.

QUESTO IL MIO COMMENTO

«Nella chiusa splendida, nell'apparente nulla di quel foglio bianco, nell'ultima riga e sul fondo del fondo vi è la certezza del ripartire, con gran fatica, certo. Immagini vivide, stagioni mai ultime e decisive: bellezze e durezze del vivere. Seduta sull'ultima riga, ci fai entrare nel cerchio della tua vita con gli occhi della tua poesia.»

Queste le sue pagine sul sito:

http://www.scrivere.info/poeta.php?idautore=3331


Questa la sua presentazione:

http://www.scrivere.info/biografia.php?idautore=3331


Felice scoperta dal vostro Antonio.

[poeta per te zaza]

  Una grande proposta, grazie Antonio.

Questo il mio commento:

Ci si ferisce per la troppa sensibilità che si prova.
E così, chi crede alla bellezza delle ombre dei salici e ha gli occhi rossi per il fumo del silenzio,
stando dietro ai giorni che ha perso piangendo, crede di non sapere più scrivere, di non averne la forza
(e intanto ci mostra e dimostra il contrario), mentre dice di stare a fatica sull'ultima riga di un foglio bianco,
senza neanche una virgola come appiglio.
E dispiace che ci sia un punto fermo in quell'ultima riga scritta da Beatrice, perché l'Autrice è una grande,
ma io spero in un grande ritorno.
Per intanto, leggiamo quanto ci ha già trasmesso con la sua vivida poesia.

[adriana sini]

Coinvolgente questa bellissima poesia di cui secondo me non è stato messo in rilievo il contrasto tra bianco e rosso: dopo una vita in cui il bianco prevale a significare l'ingenuità e la purezza di un'anima candida ("ho sempre creduto" viene rimarcato due volte), che riesce a trovare gioia,dolcezza e bellezza in ogni dove, anche nelle cose più semplici, arriva purtroppo il rosso ("ho dovuto ricredermi") a tingere di scuro i momenti più difficili, il rosso corallo sui cuscini bagnati di lacrime, delle bacche di pungitopo nei cimiteri e persino dei cieli al tramonto.
Il dolore più grande: le mani tinte di rosso di colui in cui riponeva la sua fiducia.
Nessuna virgola (ancora di salvezza che potrebbe riportare indietro, ai momenti felici) sull'ultima riga del foglio bianco che è la vita già vissuta, ma la poetessa sta lì, in attesa del domani, con faticosa perseveranza.
Complimenti vivissimi all'autrice che ha saputo in pochi pregevoli versi renderci partecipi della sua esperienza di vita

[Psiche]

Una ferita puo' "colorare di rosso tanti ricordi" e puo' sgretolare le proprie certezze, come la credenza che mai era stata scalfita ("ho sempre creduto") che la vita sia precedente alla morte...
 Allora perché in vita capita di morire un po'? ...e di sentirsi annegare in oceani "senza fondo", attraverso inverni "senza ritorno"...
Ma a chi scrive appartiene la bellezza delle ombre dei salici e la quiete dei ruscelli. E forse questo potrebbe essere il suo appiglio...
Si. Sull'ultima riga, in un cerchio che non ha fine ma eterni inizi, e che per questo puo' atterire e lasciare inermi nella sua immensità, voglio tornare lassù, ai versi iniziali, alla BELLEZZA cui possiamo aggrapparci, quando dobbiamo rialzarci, dopo esserci seduti a piangere, sul fondo del fondo.
Sarebbe bello quando c'è un nuovo inizio da affrontare, affidarsi alla quiete e alla saggezza dei ruscelli. E lasciarsi cullare.
Quanta "leggerezza" (commovente e coraggioso ergersi sull'ultima riga) quanto amore per la vita - anche (anzi, proprio) quando tutto si tinge di rosso - quanta dolcezza...

Meravigliosa. Grazie