Oggi vi invito a leggere e commentare un autore che ho la fortuna di conoscere personalmente:
Luciano Tarabella.
Il suo metro preferito è il sonetto in tutte le varianti e quasi esclusivamente in vernacolo livornese. Livorno è la città in cui vivo dal 1991. Luciano, Toscano D.O.C., si è invece mimetizzato nelle pieghe della provincia, quasi al confine del pisano, e con i vernacolari pisani la competizione è costante, con gran divertimento reciproco. Assolutamente da non perdere i suoi reading dove non è protagonista solo la sua, ma tutta la poesia. Lo stile è spesso irriverente ma il tessuto non è mai banale e nella leggerezza dell’espressione traspare la profondità di pensiero e dell’umana sofferenza.
QUESTA LA POESIA CHE HO SCELTO
Il rifugioCome vorrei che tutto fusse apposto:
nissuna guerra, punte malattie
né chiacchiere fasulle con bugie...
insomma niente fumo, solo arrosto!
Voi direte che soffro di manie
ma io dar male voglio sta discosto,
ormai da tempo me lo sono imposto...
fussero tutte queste le pazzie!
Cerco sempre i rìordi der passato
e lì mi trovo bene visto che
ir presente un ti dà na bella sega.
Mi farò visità, sarò malato,
ma tutti i giorni, bimba, penso a te
amore mio perenne e dorce strega.
QUESTO IL MIO COMMENTO
“Con la forma metrica da lui preferita e con la, sempre arguta e densa di sfumature, lingua del popolo, il poeta Luciano condensa in questi versi il desiderio, che poi è di tutti, di un mondo più giusto e dove regni la pace. Ma l’unica salvezza alla triste realtà appaiono i bei ricordi e l’amore della donna (anche se un po'… strega) della vita, che è dolce malattia e rifugio”
Per approfondire la conoscenza delle sue poesie, questo è il link alla sua pagina di scrivere:
http://lucianotarabella.scrivere.info/e la sua (esilarante) biografia:
http://www.scrivere.info/biografia.php?idautore=4780A voi il gusto di approfondire.
Il vostro Antonio