Autore Topic: Invito al commento - Incommensurabili distanze di Sabyr  (Letto 606 volte)

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Offline poeta per te zaza

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Invito al commento - Incommensurabili distanze di Sabyr
« il: Mercoledì 8 Giugno 2016, 09:52:34 »
 :)

È ancora giugno, ed è di nuovo il mio turno come commentatrice del mese.
Oggi vi propongo la lettura di un'Autrice recente del Sito, Sabyr, con le sue

INCOMMENSURABILI DISTANZE

Quanto sono lontano da me?
Allungo le mani nell'aria
per cercarmi
percepirmi
ma nello specchio
passa solo un'immagine vuota

Incommensurabili distanze
mi separano
dal mio fulcro
dal mio autentico centro

il mio riflesso
come stella morta
la cui luce ancora arriva
ma di cui in cielo
s'è smarrita la sorgente originaria

Frattura tra il mio corpo
e il reale stato dell'essere
perso in dimensioni parallele
in un collasso spazio- temporale
scissione tra il mio io apparente
e l'interezza del mio immemore universo

Dunque non sono totalmente presente

particelle di me
vagano in altri luoghi ed ere
cellule scomposte e dimenticate
che per una strana legge d'attrazione
sento gravitare nel turbinio
d'un remoto richiamo molecolare

Incommensurabili distanze
mi separano
dal mio stesso cuore
incalcolabili, indefinibili

Non v'è fine
né punto di partenza
nel nucleo di un'essenza

Dunque non sono totalmente presente.


***

Di seguito il mio commento, al quale vi invito ad aggiungere il vostro.

«"Prima di comporre me, le mie cellule erano nell'universo con altre cellule della mia specie."
Questo il concetto espresso con valida poetica dall'autrice.
"Dunque non sono totalmente presente" rappresenta una grande chiusa!» da poeta per te zaza




« Ultima modifica: Mercoledì 8 Giugno 2016, 09:55:27 da poeta per te zaza »
di sabbia e catrame è la vita...
o scorre o si lega alle dita...

Offline adriana sini

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Re:Invito al commento - Incommensurabili distanze di Sabyr
« Risposta #1 il: Mercoledì 8 Giugno 2016, 10:53:53 »
Quando si propone una poesia introspettiva, spesso gli autori tendono a parlare del loro sè interiore, del loro sentire più che del loro essere.

Piacevolissimo per contro in originalità questo componimento di Sabyr, che riduce a particelle infinitesimali il suo essere, lo scinde in atomi e molecole aventi in comune l'attrazione vitale l'uno per l'altra.

Così il guardarsi allo specchio non è più vedere il proprio riflesso ma la quintessenza di ciò che ella realmente è: un pulviscolo nell'universo.

Come tale, non appartiene interamente a sé stessa ma all'Universo intero che le ha dato vita e la contiene in ogni suo aspetto, forma, luce, essenza.

Così diventa fulcro il verso:         "Non v'è fine né punto di partenza nel nucleo di un'essenza"

Offline Antonio Terracciano

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Re:Invito al commento - Incommensurabili distanze di Sabyr
« Risposta #2 il: Mercoledì 8 Giugno 2016, 15:36:20 »
E' una densissima riflessione filosofico-scientifica. Siamo composti di molecole ed atomi che, per formarci, si sono staccati dai loro compagni con i quali, magari, stavano una volta, e che, dopo la morte, sono destinati a creare nuove aggregazioni. Ecco, da ciò potrebbe derivare, come nota la poetessa, il nostro disorientamento, la nostra inquietudine: non siamo completi, ma alla perenne ricerca, ansiosa e destinata al fallimento, di pezzetti di noi che stanno vagando chissà dove (potrebbe costituire, questa affannosa e vana ricerca, la nostra "anima" ? )

Offline Sabyr

Re:Invito al commento - Incommensurabili distanze di Sabyr
« Risposta #3 il: Martedì 14 Giugno 2016, 09:42:58 »
Ringrazio dell'attenta lettura...Diciamo che allora sono riuscita a trasmettere esattamente quello che volevo arrivasse...Questo senso di disorientamento che a volte proviamo e che arriva ad estraniarci da noi stessi. Una sorta di assenza che ci coglie...Volevo proprio portare a riflettere su questo punto...il nostro io, al centro di noi eppure  spesso...a incommensurabili distanze...