Oltre ogni ferrea
coltre, corroborate
dalla notte ch’é tonda,
le stelle
i passi
apparigliano spinte
da alte voci e dal sole
il bisogno.
Errata corrige: spinte (le stelle), non spinti (i passi).
Ripeto, dall'originale di Duilio Martino che segue:
Oltre la notte
Oltre ogni ferrea coltre
corroborate dalla notte tonda
mille e tremule stelle
apparigliano passi propiziati
dagli eburnei bisbigli e dal bisogno
tangibile di sole.
Questi versi brevi sono in realtà frutto di un lungo ed attento studio mirato ad esaltare un concetto (significato) espresso in forma metaforica piuttosto intenso... Siamo soli nel ventre della notte e spesso interponiamo muri per difenderci non si sa da quali pericoli. Muri ("ogni" ne amplia il concetto di divisione) che cadono quando guardiamo le stelle... mille e tremuli sogni... (progetti) condivisi... e resi più luminosi dalle tenebre vissute. Ed è questa condivisione che appariglia i passi, spinti dal silenzio della notte (le difficoltà) e dall'impellente bisogno di vedere la luce. Insomma, vince il bisogno di ciascuno di noi non sentirsi, nelle asperità, solo.
Questi versi hanno per me un significato speciale... in quanto le vicissitudini familiari hanno scardinato piccoli e grandi dissapori e ci siamo ritrovati (con mia moglie) uniti più di prima per vincere una battaglia nodale... che non avremmo mai voluto combattere.
Per quanto concerne l'aspetto significante la poesia è un concentrato di figure retoriche:
Metafore (Ferrea Coltre - tremule stelle . eburnei bisbigli - tangibile.. sole )
Piccoli Chiasmi (Ferrea coltre... notte tonda... tremule stelle... passi propiziati ... eburnei bisbigli... bisogno tangibile);
Iperbole ( Mille... stelle)
Sinestesie (Ferrea coltre - tremule stelle - eburnei bisbigli)
Allitterazioni ("r" oltre...ferrea coltre corroborate - "t" corroborate dalla notte tonda - "l" mille tremule stelle" - "p" appigliano passi propiziati - "g" dagli.... bisbigli e...bisogno tangibile - "b" eburnei bisbigli e bisogno).
Ossimoro (stelle "ravvivate" dalla notte tonda).
