Autore Topic: ANALISI DI TESTO POESIE NOTE  (Letto 3256 volte)

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questo topic.

Offline Duilio Martino

  • Autore CS
  • Autore
  • *
  • Post: 166
  • Sesso: Maschio
  • Nel sito Scrivere: Le sue poesie
ANALISI DI TESTO POESIE NOTE
« il: Domenica 14 Febbraio 2016, 11:16:19 »
Questo Topic lo apro al fine di rendere più agevole il percorso di coloro che desiderano commentare poesie postate nel nostro amato sito... ma che temono di cadere in banalità.

A sottoscritto è servito tantissimo... spero sia utile anche a voi.

Analisi di "Alla sera" di Ugo Foscolo"

http://www.skuola.net/appunti-italiano/ugo-foscolo/ugo-foscolo-sera.html
« Ultima modifica: Domenica 14 Febbraio 2016, 11:20:19 da Duilio Martino »

Offline Antonio Terracciano

  • Autore CS
  • Autore
  • *
  • Post: 412
  • Sesso: Maschio
  • Nel sito Scrivere: Le sue poesie
Re:ANALISI DI TESTO POESIE NOTE
« Risposta #1 il: Domenica 14 Febbraio 2016, 18:02:49 »
Ho letto il commento alla poesia del Foscolo che gentilmente Martino ci ha proposto, però non lo ritengo molto adatto come esempio per noi, per vari motivi.
E' un classico commento "scolastico" (infatti appare in un sito scolastico) , che tutti noi a scuola (anche chi, come me, amava la poesia) mal sopportavamo, perché, aprendo troppo tutti i cofani della poesia (facendo quindi emergere la vita personale dell'autore, il periodo della composizione, la ricerca delle più o meno presenti figure retoriche, chiasmi, enjambements, ecc. ) , mettevamo le mani nei meccanismi coi quali essa funzionava, limitando il puro godimento estetico (che non ha bisogno di un "manuale per l'uso" ; sarebbe un po' come sostituire a un sano erotismo mentale una piuttosto  perversa pornografia mentale... ) . Poi, un commento così dettagliato (ammesso che qualcuno di noi possa avere la voglia e la capacità di farlo - io non ho né l'una né tanto meno l'altra) non entrerebbe certo nei 750 caratteri che già generosamente la Redazione ci mette a disposizione. Infine, poesie come "Alla sera" forse non si scrivono più da un po' di tempo...
Io, certamente sbagliando alcune volte, mi metto a commentare solo quando una poesia (possibilmente ben scritta) mi suscita qualche emozione (non potrei mai commentare, ad esempio, una poesia che parla della bellezza di una nuotata, perché non so nuotare... ) , facendo un rapido, rapidissimo accenno alla tecnica usata e collegando il contenuto a mie esperienze personali, a qualche poesia famosa (o a un brano letterario, o a una canzone) che conosco, a qualche concetto di psicologia, o filosofico, o storico, o geografico, ecc.

Offline Duilio Martino

  • Autore CS
  • Autore
  • *
  • Post: 166
  • Sesso: Maschio
  • Nel sito Scrivere: Le sue poesie
Re:ANALISI DI TESTO POESIE NOTE
« Risposta #2 il: Domenica 14 Febbraio 2016, 18:30:13 »
Ho letto il commento alla poesia del Foscolo che gentilmente Martino ci ha proposto, però non lo ritengo molto adatto come esempio per noi, per vari motivi.
E' un classico commento "scolastico" (infatti appare in un sito scolastico) , che tutti noi a scuola (anche chi, come me, amava la poesia) mal sopportavamo, perché, aprendo troppo tutti i cofani della poesia (facendo quindi emergere la vita personale dell'autore, il periodo della composizione, la ricerca delle più o meno presenti figure retoriche, chiasmi, enjambements, ecc. ) , mettevamo le mani nei meccanismi coi quali essa funzionava, limitando il puro godimento estetico (che non ha bisogno di un "manuale per l'uso" ; sarebbe un po' come sostituire a un sano erotismo mentale una piuttosto  perversa pornografia mentale... ) . Poi, un commento così dettagliato (ammesso che qualcuno di noi possa avere la voglia e la capacità di farlo - io non ho né l'una né tanto meno l'altra) non entrerebbe certo nei 750 caratteri che già generosamente la Redazione ci mette a disposizione. Infine, poesie come "Alla sera" forse non si scrivono più da un po' di tempo...
Io, certamente sbagliando alcune volte, mi metto a commentare solo quando una poesia (possibilmente ben scritta) mi suscita qualche emozione (non potrei mai commentare, ad esempio, una poesia che parla della bellezza di una nuotata, perché non so nuotare... ) , facendo un rapido, rapidissimo accenno alla tecnica usata e collegando il contenuto a mie esperienze personali, a qualche poesia famosa (o a un brano letterario, o a una canzone) che conosco, a qualche concetto di psicologia, o filosofico, o storico, o geografico, ecc.

Hai ragione Antonio, non nutro assurde pretese... magari leggendo l'analisi di poesie famose gli autori trovano qualche spunto quando poi leggono le poesie postate... ed in modo stringato lo riassumono in commento... evitando "la banalità".
Non è una questione scolastica... ma la scuola è indispensabile per poter meglio comprendere cosa davvero distingue gli scritti definibili "Poesie".



Offline Duilio Martino

  • Autore CS
  • Autore
  • *
  • Post: 166
  • Sesso: Maschio
  • Nel sito Scrivere: Le sue poesie
Re:ANALISI DI TESTO POESIE NOTE
« Risposta #3 il: Domenica 14 Febbraio 2016, 18:52:21 »
Se pensate che "alla sera"  sia troppo complessa o vecchia allora vi propongo "Soldati" di Ungaretti... e da sito non scolastico. Ciò che davvero conta in Poesia sono sempre le stesse cose... se si vuole rinnovare bisogna agire... sul linguaggio.

http://www.fareletteratura.it/2013/11/18/analisi-del-testo-e-parafrasi-soldati-ungaretti/

Offline Antonio Terracciano

  • Autore CS
  • Autore
  • *
  • Post: 412
  • Sesso: Maschio
  • Nel sito Scrivere: Le sue poesie
Re:ANALISI DI TESTO POESIE NOTE
« Risposta #4 il: Martedì 16 Febbraio 2016, 18:39:48 »
Penso che dovremmo essere tutti grati a Duilio Martino, che con abnegazione sta cercando di far migliorare il livello della critica alle nostre poesie, anche se mi accorgo che, finora, sono stato il solo a rispondergli...
Comunque, per restare nell'argomento della sua ultima proposta ( "Soldati" di Ungaretti) , ho trovato un'altra poesia del Lucchese, "Popolo" , commentata da un professore tedesco, Hugo Friedrich (in "La struttura della lirica moderna" , ed . Garzanti, 1971 , pagg. 296 - 297; ma l'originale è del 1956) , che qui propongo volentieri.
Ecco la poesia (scritta nel 1919) :

"Fuggì il branco solo delle palme
e la luna
infinita su aride notti

La notte più chiusa
lugubre tartaruga
annaspa

Un colore non dura

La perla ebbra del dubbio
già sommuove l'aurora e
ai suoi piedi momentanei
la brace

Brulicano già gridi
d'un vento nuovo

Alveari nascono nei monti
di sperdute fanfare

Tornate antichi specchi
voi lembi celati d'acqua

E
mentre ormai taglienti
i virgulti dell'alta neve orlano
la vista consueta ai miei vecchi
nel chiaro calmo
s'allineano le vele

O Patria ogni tua età
s'è desta nel mio sangue

Sicura avanzi e canti
sopra un mare famelico. "

Ed ecco il commento (l'"interpretazione" la chiama lui) di Friedrich:

"Il titolo ha un unico rapporto con il contenuto della poesia, e cioè con 'Patria' (v. 24) . Tuttavia anche questo rapporto è soltanto immaginabile, presumibile, non tale da offrire una certezza. Se ci si attiene a questo rapporto - la cui incertezza è sicuramente intenzionale - allora la poesia sembra riferirsi a un ritorno in patria dell'autore dal Medio Oriente. Tale interpretazione potrebbe essere sostenuta, dal punto di vista verbale, dal passaggio dalla forma del passato remoto 'fuggì' nel v. 1 al presente in cui prosegue il discorso nel resto della poesia; dal punto di vista contenutistico da 'il branco solo delle palme' (v. 1 ) , dal v. 16 'tornate... ' e dal v. 21 ( 'ai miei vecchi' =  ai miei avi) . Chiara e inconfondibile rimane però l'intenzione di lasciare nell'ombra come semplice materia prima ogni riferimento più preciso, facendo agire al suo posto la suggestione liberatrice. In tal modo non si ha nessun appiglio sicuro, né di cose né di spazio: gli accadimenti temporali sono per contro più chiari, cioè identificabili dalle gradazioni della luce. La poesia, articolata con totale assenza di interpunzione, suona, leggendola ad alta voce, come un facile allinearsi di proposizioni brevi, con l'unica eccezione del periodo più lungo dell'ottava 'strofa' ( = vv. 19 - 23) . La ricchezza di metafore, che rappresenta il substrato più intensamente poetico della struttura della lirica, mostra parecchi esempi dei tipi più diversi: metafora predicativa (v. 5 e v. 16) , metafora di specificazione (v. 1 , v. 8 e v. 20) ; quella più appariscente rimane però la metafora assoluta nei vv. 14 -15 , dove entrambi gli elementi (alveari, monti di sperdute fanfare) mostrano solo il loro rapporto metaforico, ma non le cose a cui si riferiscono. Comune a tutte le metafore è però l'enorme spazio immaginativo, che si estende al massimo nei vv. 5 - 6 e 14 - 15. Probabilmente anche qui si tratta dell'abolizione della differenza fra linguaggio metaforico e non metaforico e del raggiungimento di effetti di estraneità sia semantica che fonica, ottenuti mediante la combinazione di vocaboli fino a allora mai prima combinati fra loro. Al di sopra di ogni enigmaticità, la poesia viene unificata dall'arco di movimento in continuo crescendo: dapprima le palme notturne e per così dire in fuga, poi la notte stessa, più avanti ancora un lento schiarirsi (v. 8 'dubbio' = la luce incerta dell'alba) , l'aggiungersi del vento del mattino e infine il chiarore letteralmente espresso (v. 23) , il, se pur metaforico, risvegliarsi nel v. 25 e al culmine del moto poi il canto vittorioso sopra il mare appassionato (vv. 26 - 27) . Come tanto spesso accade nella lirica moderna, anche questa poesia si decifra attraverso i suoi movimenti, movimenti sia puramente immaginativi, sia quelli che nascono dal gestire del linguaggio. "

Offline adriana sini

  • Autore
  • *
  • Post: 423
  • Sesso: Femmina
  • Le passioni forti e ardite fanno sogni senza senso
  • Nel sito Scrivere: Le sue poesie
Re:ANALISI DI TESTO POESIE NOTE
« Risposta #5 il: Venerdì 19 Febbraio 2016, 00:36:45 »
Posso permettermi di esprimere il mio punto di vista?
Premetto che non sono un insegnante, i miei studi e le mie conoscenze sono ridotte al minimo sindacale e il mio lavoro non è mai stato in alcun modo legato all"arte, men che meno alla poesia.
È da circa 3 anni che intervengo sul sito non solo per pubblicare i miei scritti (non li definirei mai poesie per rispetto dei veri poeti) ma anche per commentare le pubblicazioni altrui.
Se posso essere sincera al  100%, è raro io trovi una lettura sul sito che io possa istintivamente definire poesia, perchè penso che la vera poesia sia una tale miscela di elementi così variegati tra loro che solo un vero poeta riuscirebbe a creare il giusto collante: quell'emozione così intensa da non lasciar spazio ad altri pensieri, da riempiere ogmi spazio, gli occhi quanto la mente, il cuore quanto l'anima. La vera poesia ti coinvolge, ti fa riflettere, ti incuriosisce, ti inonda di piacere.
Non saprei in che altro modo esprimerlo.
Eppure molti autori  "giocano" sul sito a commentare le opere altrui, esprimendo spesso apprezzamenti eccessivamente stucchevoli, a volte facendo commenti totalmente fuori luogo, al solo fine di attrarre l'attenzione su di sè, quasi aspettandosi un ricambio, una lettura delle loro pubblicazioni e un commento favorevole in più.
Io ho imparato a tacere se qualcosa non mi piace, per educazione, per non risultare offensiva nei confronti di chi pensa di aver scritto qualcosa di buono, e a commentare solo se ho realmente qualcosa da dire.
A volte mi capita di dover leggere più e più volte lo stesso testo per riuscire a comprenderlo appieno, e a volte rileggerlo me ne fa cogliere la bellezza a prima vista nascosta.
Altre volte l'esercizio di stile del sedicente poeta rende l'opera talmente sterile da non meritare neppure una seconda lettura.
Altre ancora ho notato che si tende a dare commenti positivi ad opere tremende solo perché in precedenza quell'autore si era dimostrato bravissimo in un'altra composizione, senza considerare che anche i migliori possono "toppare".
Perchè sto scrivendo tutte queste cose?
Perchè penso che non è la quantità delle pubblicazioni e dei commenti che può migliorare questo sito, ma una maggiore capacità critica condita da una maggiore accuratezza degli interventi.
Per cui ben vengano i consigli sul come espimere le proprie critiche, sarò in prima linea per imparare come esprimere ciò che una bella poesia mi suscita, purchè non mi si richieda poi di  "infiocchettare" una critica negativa sostenerdo sia un metodo costruttivo perchè su questo non potrei che dissentire.
Ringrazio sin da ora gli autori che hanno voluto dar vita a questo topic per gli insegnamenti che potrò trarne.

« Ultima modifica: Venerdì 19 Febbraio 2016, 00:40:55 da adriana sini »

Offline Duilio Martino

  • Autore CS
  • Autore
  • *
  • Post: 166
  • Sesso: Maschio
  • Nel sito Scrivere: Le sue poesie
Re:ANALISI DI TESTO POESIE NOTE
« Risposta #6 il: Sabato 20 Febbraio 2016, 19:51:12 »
Trovo la Poesia proposta da Antonio stupenda...
Prevalgono tra le figure retoriche le metafore, ma ce ne sono  tante altre tra cui spiccano sinestesie pregevoli.
I versi suonano come una "sveglia" un invito ad allinearsi alle vele... per intraprendere un viaggio verso l'ignoto, verso a luce... verso l'aurora.
Mi piace molto l'idea del dubbio perla ebbra che smuove e quel colore che cambia da idea della precarietà delle certezze che spesso appaiono incontrovertibili e che invece sono sempre da porre in discussione. Mi incanta poi quello sciamare di sperdute fanfare... Ritrovata euforia.
Insomma una gran bella Poesia.

Ad Adriana volevo esporre la mia esperienza e le dico quindi che io credo di avere imparato a scrivere meglio leggendo e studiando analisi di testo di poesie famose.



Offline Duilio Martino

  • Autore CS
  • Autore
  • *
  • Post: 166
  • Sesso: Maschio
  • Nel sito Scrivere: Le sue poesie
Re:ANALISI DI TESTO POESIE NOTE
« Risposta #7 il: Martedì 23 Febbraio 2016, 20:20:04 »
Oggi propongo la Nota "ed è subito sera" di Salvatore Quasimodo

http://www.parafrasando.it/POESIE/QUASIMODO_SALVATORE/Ed_e_subito_sera.html
PARAFRASI

Solo = Quasimodo sottolinea la condizione di solitudine esistenziale dell’uomo chiuso in una situazione di tragica incomunicabilità. Ogni uomo (ognuno) non riesce a comunicare veramente con nessuno e quindi è tragicamente estraneo in questo mondo di cui stupidamente ritiene di essere il centro (cuor della terra – metafora).
Raggio di sole = il raggio di sole rappresenta la vita, la speranza e l’illusione di felicità; illusione dolorosa (trafitto) perché la breve felicità dell’uomo è fulminea, destinata a scomparire in brevissimo tempo per il succederle immediato della “sera” (ed è subito sera). Il poeta allude alla precarietà della vita umana, oscillante tra dolore (implicito nel termine “trafitto”) e speranza di felicità (implicito nel termine “raggio di sole”).
Sera = con le sue tenebre fa ripiombare l’uomo nell’angoscia e nella morte. La sera rappresenta quindi la morte che appare fulminea e contrappone il suo buio alla luce solare della speranza.

Analisi e commento:
Ed è subito sera, fa parte della raccolta omonima, pubblicata nel 1942. Affronta la tematica, su cui si è incentrata anche la poetica leopardiana e montaliana, della brevità delle illusioni.
Quasimodo esprime, evitando ogni riferimento a una realtà soggettiva, la condizione esistenziale universale della solitudine dell’uomo e della precarietà della vita, e lo esprime in maniera estremamente concisa come una "sentenza", una "massima" che con poche, significative parole sintetizza una amara verità eterna.
Metrica:
Versi liberi.
Questa poesia si basa su una estrema condensazione lirica (tecnica ungarettiana) e non concede nessuno spazio alla descrizione. Rientra nella tradizione ermetica basata sull’essenzialità delle parole e sulla loro concisione.
I versi si basano su una attenta ricerca di musicalità e ritmicità. Vi sono numerose allitterazioni (sta solo sul…sole…subito sera; della terra trafitto da un raggio di sole) e una assonanza (della terra).

Offline Duilio Martino

  • Autore CS
  • Autore
  • *
  • Post: 166
  • Sesso: Maschio
  • Nel sito Scrivere: Le sue poesie
Re:ANALISI DI TESTO POESIE NOTE
« Risposta #8 il: Sabato 27 Febbraio 2016, 14:47:45 »
Mi permetto di postare questa mia breve (per nulla famosa...anzi...) qualora qualcuno voglia provare ad analizzarla... a mo' di esercizio... (anche per capire se questo post è utile o se è il caso di non sprecare tempo).

Oltre la notte

Oltre ogni ferrea coltre
corroborate dalla notte tonda
mille e tremule stelle
apparigliano passi propiziati
dagli eburnei bisbigli e dal bisogno
tangibile di sole.

Offline poeta per te zaza

  • Autore CS
  • Autore
  • *
  • Post: 2044
  • Sesso: Femmina
  • Infinito è spazio che precede e segue l'orizzonte
  • Nel sito Scrivere: Le sue poesie
Re:ANALISI DI TESTO POESIE NOTE
« Risposta #9 il: Sabato 27 Febbraio 2016, 16:14:24 »
Mi permetto di postare questa mia breve (per nulla famosa...anzi...) qualora qualcuno voglia provare ad analizzarla... a mo' di esercizio... (anche per capire se questo post è utile o se è il caso di non sprecare tempo).

Oltre la notte

Oltre ogni ferrea coltre
corroborate dalla notte tonda
mille e tremule stelle
apparigliano passi propiziati
dagli eburnei bisbigli e dal bisogno
tangibile di sole.

 :) Ci provo, più che col mestiere, col mio sentire, Duilio.

Una cupola il cielo di notte, una coltre incrollabile,
punteggiata da mille tremule stelle, che tra di loro bisbigliano
il proprio bisogno di dare più luce possibile (bisbigli eburnei delle loro voci alte nel cielo).
Per questo, si dispongono come in una danza,  in cui si apparigliano, si allineano nel migliore modo con
il quale possano dare la maggiore luce possibile.

Di base, in una bella poesia, c’è un concetto ispirato dall’osservazione (della natura, in questo caso) e mediato
dall’animo, e qui c’è.
Poi, c’è come l’autore decide di offrirlo, con gli “a capo” e la metrica che ritiene più adatta a fare il “ritmo” che
differenzia sempre un pensiero poetico da un pensiero prosastico.
Duilio ha scelto questo:

Oltre ogni ferrea coltre   7
corroborate dalla notte tonda  11
mille e tremule stelle   7
apparigliano passi propiziati   11
dagli eburnei bisbigli e dal bisogno   11
tangibile di sole.  7

Ossia, ha scelto, nel modo che leggiamo, tre versi settenari e tre endecasillabi. E il ritmo c’è, ed  e buono, a mio avviso.

Poteva porre in altro modo il suo sentire? Sarebbe stato diverso, anche se la forza del pensiero trasmesso fosse rimata intatta.

Ad esempio, Duilio, io ho voluto provare un ritmo che trovo congeniale a diversi miei pensieri, e del quale ho perso memoria
del testo che me l’ha ispirato.  Ho voluto adattarlo alla tua poesia, ed è venuto fuori questo.
N.B.: Bisogna leggere come se ci fosse un PUNTO ogni fine verso:

Oltre ogni ferrea 
coltre, corroborate 
dalla notte ch’è tonda, 
le stelle
i passi   
apparigliano spinti
da alte voci e dal sole 
il bisogno. 








« Ultima modifica: Sabato 27 Febbraio 2016, 16:16:44 da poeta per te zaza »
di sabbia e catrame è la vita...
o scorre o si lega alle dita...

Offline poeta per te zaza

  • Autore CS
  • Autore
  • *
  • Post: 2044
  • Sesso: Femmina
  • Infinito è spazio che precede e segue l'orizzonte
  • Nel sito Scrivere: Le sue poesie
Re:ANALISI DI TESTO POESIE NOTE
« Risposta #10 il: Sabato 27 Febbraio 2016, 16:37:53 »
 :) Scusami, Duilio, se ho modificato il tuo testo per "prestarlo" alla mia versione,
ma ne volevo fare un esempio sulle varie possibilità di trasformazione di una poesia.

Penso che la tua versione sia senz'altro buona, ma anche quella che tu mi hai ispirato... Non trovi che si apparigliano?  :D
di sabbia e catrame è la vita...
o scorre o si lega alle dita...

Offline poeta per te zaza

  • Autore CS
  • Autore
  • *
  • Post: 2044
  • Sesso: Femmina
  • Infinito è spazio che precede e segue l'orizzonte
  • Nel sito Scrivere: Le sue poesie
Re:ANALISI DI TESTO POESIE NOTE
« Risposta #11 il: Sabato 27 Febbraio 2016, 17:09:12 »
Oltre ogni ferrea 
coltre, corroborate 
dalla notte ch’é tonda, 
le stelle
i passi   
apparigliano spinte
da alte voci e dal sole 
il bisogno.


Errata corrige: spinte (le stelle), non spinti (i passi).

Ripeto, dall'originale di Duilio Martino che segue:

Oltre la notte

Oltre ogni ferrea coltre
corroborate dalla notte tonda
mille e tremule stelle
apparigliano passi propiziati
dagli eburnei bisbigli e dal bisogno
tangibile di sole.





« Ultima modifica: Sabato 27 Febbraio 2016, 17:13:22 da poeta per te zaza »
di sabbia e catrame è la vita...
o scorre o si lega alle dita...

Offline Duilio Martino

  • Autore CS
  • Autore
  • *
  • Post: 166
  • Sesso: Maschio
  • Nel sito Scrivere: Le sue poesie
Re:ANALISI DI TESTO POESIE NOTE
« Risposta #12 il: Sabato 27 Febbraio 2016, 17:18:56 »
:) Scusami, Duilio, se ho modificato il tuo testo per "prestarlo" alla mia versione,
ma ne volevo fare un esempio sulle varie possibilità di trasformazione di una poesia.

Penso che la tua versione sia senz'altro buona, ma anche quella che tu mi hai ispirato... Non trovi che si apparigliano?  :D

Grazie hai colto perfettamente il "metro".
Amplierei l'analisi sulle figure retoriche (Metafore, etc...) che sono essenziali in poesia.
Non mi pronuncio... per non togliere spazio a chi volesse intervenire.
Un grazie di cuore.

Offline Antonio Terracciano

  • Autore CS
  • Autore
  • *
  • Post: 412
  • Sesso: Maschio
  • Nel sito Scrivere: Le sue poesie
Re:ANALISI DI TESTO POESIE NOTE
« Risposta #13 il: Sabato 27 Febbraio 2016, 18:54:34 »
Ottima la poesia di Duilio e perfetto il commento di "Zaza" : mi astengo, pertanto, dall'aggiungere altro, perché sarebbe senza dubbio superfluo, ed inferiore.
Avevo invece già preparato, sempre nell'intento del miglioramento delle nostre capacità critiche (le mie per prime) l'analisi (mi si permetterà di proporla) , fatta in modo chiaro e semplice, ma esauriente, direi, della poesia da me forse più amata, "Le pont Mirabeau" (mi dispiace per chi non conosce il francese, ma le poesie non dovrebbero assolutamente essere tradotte! ) di Apollinaire (un po' italiano, del resto: era nato a Roma, e si mormorava addirittura che fosse il figlio illegittimo del Papa di allora... )
Ho tratto questa breve analisi dall'antologia "Lagarde et Michard" , che si usava in Francia nei licei, e in Italia (anche) all'Università.
Ecco intanto il famosissimo testo:


Sous le pont Mirabeau coule la Seine
Et nos amours
Faut-il qu'il m'en souvienne
La joie venait toujours après la peine
Vienne la nuit sonne l'heure
Les jours s'en vont je demeure

Les mains dans les mains restons face à face
Tandis que sous
Le pont de nos bras passe
Des éternels regards l'onde si lasse
Vienne la nuit sonne l'heure
Les jours s'en vont je demeure

L'amour s'en va comme cette eau courante
L'amour s'en va
Comme la vie est lente
Et comme l'Espérance est violente
Vienne la nuit sonne l'heure
Les jours s'en vont je demeure

Passent les jours et passent les semaines
Ni temps passé
Ni les amours reviennent
Sous le pont Mirabeau coule la Seine
Vienne la nuit sonne l'heure
Les jours s'en vont je demeure


Ed ecco il commento dei due critici (traduco - qui posso! - dal francese) :
"La poesia in realtà non è altro che elegia, nel rimpianto non del tempo, ma dell'amore che fugge. C'è soltanto romanticismo in questo richiamo di una sofferenza personale (la poesia è del 1912, anno della rottura con Marie Laurencin) e nell'immagine dell'acqua che scorre, simbolo di un necessario svanimento. Qui non c'è meditazione. Un solo verso basta per evocare lo scenario di Auteuil, familiare al poeta; un'ammirevole confusione si instaura tra la presenza umana e l'immagine materiale di un ponte (verso 9) ; l'ampia retorica romantica lascia il posto a un'espressione rapida e discreta che porta in modo naturale a un refrain. Si noterà l'abile uso di una forma e di una versificazione quasi regolari, come anche il felice effetto della soppressione della punteggiatura in questa poesia della fluidità. Soltanto il secondo verso di ogni strofa determina una pausa molto indovinata: prova di un lavoro cosciente e di una grande ricerca ritmica, questa disposizione è stata adottata in un secondo tempo; la strofa era originariamente composta di tre decasillabi. "
Ho consultato anche un'altra antologia ( "Castex et Surer" ) , che della poesia fa un'analisi più approfondita; non è il caso, credo, di riportarla qui, tranne forse la conclusione: "Malgrado il suo modernismo apparente (assenza della punteggiatura, soppressione di ogni riferimento logico, susseguirsi di immagini e di termini imprecisi) , questa poesia è in fondo molto chiara e molto suggestiva. Ne scaturisce una linea generale, si crea una forte unità di sentimenti attraverso le sonorità, le rime, le ripetizioni, la presenza di un refrain. Del resto la poesia, col suo vocabolario povero e semplice, con le sue parole familiari, con le sue volontarie negligenze, si collega a un'antica tradizione poetica, che giunge fino a Verlaine. "
Beh, direi che se riuscissi a fare qualche commento del genere alle non poche belle poesie che ogni tanto leggo nel sito, farei soltanto del bene (all'autore e al sito) !

Offline Duilio Martino

  • Autore CS
  • Autore
  • *
  • Post: 166
  • Sesso: Maschio
  • Nel sito Scrivere: Le sue poesie
Re:ANALISI DI TESTO POESIE NOTE
« Risposta #14 il: Lunedì 29 Febbraio 2016, 16:58:16 »
Sous le pont Mirabeau coule la Seine
Et nos amours
Faut-il qu'il m'en souvienne
La joie venait toujours après la peine
Vienne la nuit sonne l'heure
Les jours s'en vont je demeure

Les mains dans les mains restons face à face
Tandis que sous
Le pont de nos bras passe
Des éternels regards l'onde si lasse
Vienne la nuit sonne l'heure
Les jours s'en vont je demeure

L'amour s'en va comme cette eau courante
L'amour s'en va
Comme la vie est lente
Et comme l'Espérance est violente
Vienne la nuit sonne l'heure
Les jours s'en vont je demeure

Passent les jours et passent les semaines
Ni temps passé
Ni les amours reviennent
Sous le pont Mirabeau coule la Seine
Vienne la nuit sonne l'heure
Les jours s'en vont je demeure

In questo testo mi sentirei di evidenziare  alcuni aspetti riguardanti il "significante".
Sembra il testo di una canzone per via dei versi ripetuti a fine di ogni quartina.  (vienne la nuit sonne l'heure Les jours se vont je demeure). Si noti proprio in questi versi l'allitterazione "n" (viene la nuit sonne...). Inoltre c'è negli stessi versi la disposizione a chiasmo (sonne l'heure... lei jours se vont - Sogg-verbo verbo-soggetto).
Altre caratteristiche salienti sone le rime  (1° 3° e 4° verso) che  sono a volte sostituite da assonanze o consonanze che rendono la lettura piuttosto piacevole. Anche il "ritornello"  è rimato (heure - demeure).
Mi piace molto l'ossimoro concettuale (Le jours se vont ...  je demeure - I giorni se ne vanno... io rimango) che ne esalta il senso di staticità dell'ego che sembra quasi in perenne attesa.
Così come considero ossimoro bellissimo "le gioie (vengono sempre) ....dopo le pene".
Suoni curati molto bene e mi sento di evidenziare nella prima strofa (Sous...mirabeau...coule... amours... faut-il ... souvienne...).
Tante espressioni assumono certamente un alto valore metaforico... come la Senna che scorre... così come la vita e nella vita gli amori.
Concordo con Antonio sul fatto che le poesie non andrebbero tradotte poiché nella traduzione si perderebbe l'aspetto "significante"... che è fondamento della poesia.
Mi fermo qui non essendo molto ferrato in lingua francese... probabilmente mi sfugge qualcos'altro ... qualche altra figura retorica...
Insomma un bel testo poetico.
« Ultima modifica: Lunedì 29 Febbraio 2016, 17:02:04 da Duilio Martino »